Pace fatta tra Valentino Rossi e l’Agenzia delle Entrate, come era del resto già scritto sin dall’inizio (l’avevo previsto persino io qualche mese fa su queste pagine). Adesso spuntano i “biglietti aerei” che dimostrerebbero, almeno parzialmente, la residenza del campione a Londra. Ma va? E gli 007 di Sua Maestà il Fisco non lo sapevano? Quando si dice il pannicello caldo…. Â
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La realtà è che in Italia non si riesce ad ottenere nessun buon risultato (35 milioni recuperati lo sono) senza triturare finemente la legalità (si tratta di triturare, ormai, perché la legalità è già stata fatta a pezzi ed i pezzi ridotti in briciole).
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La notorietà e di guadagni di Valentino Rossi sono tali che un fisco serio, appena ricevuta la dichiarazione dei redditi del 2001, avrebbe dovuto impiegare un secondo per chiedere: ma dove sei residente? (dato che in Italia Valentino non lo era più ed a Londra risultava “domicilied but non resident”). Una persona intelligente come Valentino avrebbe capito il secondo successivo che non era il caso di scherzare e si sarebbe messo in linea subito. Invece in Italia non si fa così.
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Si preferisce indagare per anni con grande sperpero di denaro pubblico per redigere un atto d’accertamento mostruoso e puntarlo alla tempia come una rivoltella. O paghi subito con lo “sconto”, o tra otto anni dopo il contenzioso. Basta che trovi due ricevute di biglietti aerei, quattro foto dei paparazzi, ed a farla bere agli italiani ci pensiamo noi.
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Ma se il dovuto era 112 milioni ed il restituito è 35, la differenza di 77 milioni da cosa è data, dai biglietti aerei ? ( e potrebbe pure essere, “I don’t fly commercial” dice Naomi). Così le notizie su Internet già fanno capire che la minestra sarà servita anche per questa sera a Raiset (scrivo alle 14 del 12/02).
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Tra il sermone dei vescovi che rampognano Moretti e Ferrari per sesso troppo spinto, ci verrà annunziato che il bravo italiano deve seguire l’esempio di Valentino. Appunto. Non pagare le tasse tanto poi si sa che, ammesso che tu abbia veramente sbagliato (ed io non so se Valentino avesse torto o ragione), pagherai meno di un terzo e forse nulla perché l’evasore vero sa bene che ha una possibilità minima di essere sorteggiato per il controllo proprio perché non si chiama Valentino Rossi. E se poi ti capita il controllo, pazienza, paghi il prezzo della legalità : il pizzo (o un reggiseno di pizzo ?).
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P.S. Per fortuna c’è la rassegna stampa di radio radicale per ascoltare qualche notizia interessante. Così si apprende che l’agenzia di Capezzone fa circolare la voce che Prodi sarebbe pronto al rientro, magari non subito.
La domanda è: rientra da solo o con qualcuno? E se cercasse compagnia perché non con gli ultimi giapponesi? Specialmente da quando Pannella ha dichiarato che la priorità è lo “sconfiggere la miseria”, e non più i diritti civili, ormai non c’è più problema.
“Tana, libera tutti”, si diceva una volta: ed infatti si sono scatenati con le “moratorie sull’aborto” e via folleggiando.
Qualcuno direbbe:” Con Prodi? Si può fare!”. Lo dico così, tanto per sognare.Â