Notizie Radicali
  il giornale telematico di Radicali Italiani
  martedì 18 marzo 2014
 Direttore: Gualtiero Vecellio
Radicali: cessione gratuita di verità sul 25 aprile

di Valter Bergamini e Walter Mendizza

Il prossimo 25 aprile si celebra ancora una volta la ricorrenza della liberazione. Una liberazione che fu opera degli alleati e non dei partigiani come da oltre 60 anni si vuol far credere. E’ vero che i libri di storia li scrivono i vincitori ma è anche vero che il tempo è galantuomo e la verità, per quanto si tenti di seppellirla, viene sempre a galla. Tutti quei trucidati, massacrati, scannati, sgozzati, fucilati alla schiena, tutti gli innocenti buttati nelle foibe, non possono sparire con un colpo di spugna e soprattutto non possono scomparire dietro una delle più grandi mistificazioni storiche: quella di definire patrioti un branco di assassini il cui unico scopo era instaurare il comunismo in Italia.

Finora il 25 aprile è stata una ricorrenza commerciata in esclusiva dai comunisti, accaparrata da un manipolo di militanti nichilisti che si autodefiniscono antifascisti. Questi figuri non hanno mai voluto compartire questa ricorrenza con nessun altro. Come se davvero fossero stati loro a liberarci. Ma con quale logica è possibile pensarlo? Non è forse inconcepibile credere che poche centinaia di persone poco armate e rintanate sulle montagne fossero state in grado di liberare tutta la nostra penisola?

Certamente ci saranno stati partigiani in buona fede, perché erano partigiani anche molti democristiani e liberali, ma la generazione partigiana e comunista del primissimo dopo-guerra ha modificato la storia e il suo corso e furono protagonisti di una vera e propria opera di persecuzione nei confronti degli ex-fascisti. Ne uccisero a decine di migliaia, molti dei quali colpevoli solo di non aver partecipato alle rappresaglie partigiane per cui venivano etichettati come fascisti. Questi personaggi non erano partigiani ma semplicemente criminali, e della peggior specie per giunta; assassini nei cui confronti, i saraceni “heyssessini” che si rintanavano sulle montagne ai confini di Damasco, appaiono come un’antica e nobile stirpe di galantuomini.

La verità non ha bisogno di menzogne per affermarsi. Nonostante sia stata nascosta ad arte per oltre 60 anni, la verità è che il merito della nostra democrazia e della nostra odierna libertà è quasi esclusivamente delle Forze Alleate. Furono gli americani a dare il sangue dei loro ragazzi per liberare l'Europa e l'Italia, e se oggigiorno siamo diventati uno dei continenti più sviluppati, ricchi e liberi, è stato grazie al Piano Marshall e non certo al Piano Stalin. Per tutti questi motivi, vogliamo dire basta con le date che dividono ancor oggi gli italiani e crediamo sia arrivato il momento di fare pace. Di dire che ognuno aveva le sue ragioni e per queste si era sacrificato. Riteniamo che dopo più di sessant’anni i morti chiedono di essere rispettati e i vivi, i pochi sopravvissuti, debbano stringersi la mano.

 

E’ questo lo spirito con il quale noi radicali del Friuli Venezia Giulia intendiamo, il prossimo 25 aprile, commemorare il 63° anniversario della liberazione al cimitero di guerra del Commonwealth britannico di Tavagnacco a Udine. Non solo denunciare la mistificazione della verità in tutti questi anni del dopoguerra ma anche chiedere a questo nuovo Parlamento che trovi il coraggio di dedicare una legge, una piccola legge senza oneri per lo Stato, in cui si dica che coloro che aderirono alla Rsi furono dei combattenti come chi militò dalla parte opposta. Quale sia stata la parte giusta non interessa più a nessuno ormai. Interessa solo a chi vuole ancora dividere gli italiani.