Notizie Radicali
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  martedì 18 marzo 2014
 Direttore: Gualtiero Vecellio
Un filo rosso tra Padre Pio e CdL?

di Walter Mendizza

La riesumazione e ostensione delle spoglie di Padre Pio nel quarantesimo anniversario della sua morte suscitano molte perplessità. Il culto dei santi dovrebbe essere vietato dalla Chiesa, perché è Dio stesso che così vuole nella Bibbia. Tuttavia la Chiesa ha capito fin dagli albori della cristianità che rendere merito a chi si è mostrato integro nella fede prendendolo come modello per invocarne la protezione, incardina un forte sentimento religioso nel vissuto quotidiano dei credenti. Per questo motivo, la Chiesa invece di ostacolare queste derive feticistiche che antepongono il santo di turno allo stesso Gesù, le alimenta spudoratamente.

Mi chiedo che senso abbia rovistare tra i resti del presunto santo cappuccino cercando chissà cosa dentro la putrescente decomposizione delle sue membra e lo sfacelo del suo corpo. Mi chiedo che senso possa avere la macabra ricostruzione di una maschera in lattice fedele in tutto e per tutto alle sembianze di Padre Pio che copra il volto e nasconda il suo viso ammuffito e deteriorato. A quanto pare non siamo lontani dal medioevo, da quel medioevo dove apparivano in continuazione reliquie che diventavano oggetto di superstizione e si moltiplicavano fraudolentemente per farne commercio. In passato la Chiesa ha lasciato che si pensasse che dallo stato di conservazione di un corpo si potesse desumere una qualche conferma di santità. Oggi, purtroppo, le cose stanno ancora peggio: l'imbarazzante traffico di fronzoli inutili e orpelli superflui si ramifica intorno ai santuari come una metastasi. E le autorità religiose indulgono su tale commercio incoraggiando la speculazione. C’è da scommettere che la Chiesa lascerà che si presuma la santità di Padre Pio, non dalla memoria delle sue opere, ma dal grado di similitudine della maschera creata ad hoc dai bravi artigiani inglesi. Roba da farlo rivoltare nella tomba.


Qualcuno parla di popolo bue. Tuttavia la devozione popolare che porta a San Giovanni Rotondo migliaia di fedeli, attesta un bisogno di sacralità, certifica la speranza di un superiore conforto, la necessità di sicurezza. Si tratta dello stesso bisogno di sicurezza che ha fatto votare e svoltare a destra nelle ultime elezioni. Un bisogno di protezione che ribadisce, semmai ce ne fosse bisogno, che stiamo diventando un popolo di smidollati: tutto ormai viene visto in funzione della sicurezza e quando muore qualcuno per un incidente o perché viene ucciso, fiumi di inchiostro si riversano sui giornali. Una indignazione sapientemente creata ad arte che lega in un ideale filo rosso Padre Pio al Popolo della Libertà. Il desiderio di sicurezza tradisce una regressione psicologica, un ritorno all’infanzia, a qualcuno che ti protegga. E chi, se non lo Stato, può farlo? Perciò sono stati premiati i partiti che hanno captato questo bisogno e hanno aggiornato la propria offerta politica.

Non andremo lontano se non ci decidiamo di crescere e crescere in fretta. L’ostensione delle spoglie di Padre Pio fanno orrore, ma non per il commercio di santini e immaginette da quattro soldi e neppure perché non si vede all’orizzonte qualche religioso serio che se la senta di comportarsi come Gesù nel tempio scacciando a pedate tutti quelli che si trovano a comprare e a vendere e magari rovesciando i tavoli e le sedie dei commercianti. No, nulla di tutto questo. La riesumazione di Padre Pio mi terrorizza perché ci parla del nostro presente e del nostro futuro, ci bisbiglia come siamo, ci sussurra di come saremo.