Probabilmente avrete già capito che con questo titolo voglio riferirmi alla tassa sugli immigrati, l’ho chiamata rovesciando il nome di Robin Hood perché a ben pensarci credo si tratti di una tassa alla rovescia: prende i soldi dalle tasche dei più poveri per darli ai più ricchi. In effetti il tributo sui permessi di soggiorno per stranieri è un vero e proprio balzello che va contro la categoria meno tutelata che esista, gli immigrati, penalizzandoli ulteriormente. Una mazzata tra i denti a coloro che, con notevoli sforzi, cercano di integrarsi. Mi sembra già di sentire, riadattate, le parole che cantavano i nostri emigrati in America: “… cumm’ ce costa lacrime ‘sta Italiaaaa…”.
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Ma questo balzello, serve a qualcosa? Mette a posto almeno un po’ i nostri disastrati conti? Nel nostro Paese vivono più di 3 milioni di immigrati, se si chiedessero 50 euro a testa e ammesso e non concesso che tutti la pagassero (già la cosa fa ridere) ne verrebbe un extragettito di 150 milioni di euro. Che si pensa di risolvere con queste quattro lire? Solo il prestito all’Alitalia è costato il doppio e gli unici che si erano opposti siamo stati noi radicali, perché sapevamo che non risolveva il problema Alitalia e non sarebbero stati restituiti. Â
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Tuttavia la Lega Nord non demorde: bisogna istituire una tassa sui permessi di soggiorno per stranieri. Qualche giorno fa pareva che la cosa fosse rientrata, soprattutto quando Gianfranco Fini si era opposto così come il presidente del Consiglio Berlusconi. Tuttavia il titolare degli Interni, Maroni, uscito da un colloquio col collega della Giustizia, Angelino Alfano, ha confermato la tassa. Qualche decina di euro per rimanere in Italia. Altrimenti, fuori. Ciliegina su questa torta la proposta (sempre avanzata dalla Lega) di prevedere l’obbligo di denuncia degli irregolari da parte dei medici cui si rivolgono! A culo il diritto alla salute che dovrebbe essere garantito a tutti senza preclusioni e in più facendo svolgere ai medici compiti da spioni sicofanti.
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Ma poi, di che cosa stiamo parlando? Se si fa riferimento ai termini strettamente economici, abbiamo visto che l’oggetto in sé (al massimo 150 milioni di euro) è a dir poco deludente. Se facciamo riferimento al soggetto, cioè a chi caccia i soldi, non è possibile credere che l’immigrato arrivi con i 50 euro in tasca, per cui i soldi richiesti non potranno che essere finanziati dagli stessi italiani. Conclusione: questo è un balzello occulto che punta diritto diritto alle nostre tasche, altro che tassa come dissuasione per chi vuole entrare nel Belpaese. Del resto già la crisi economica sta fungendo da freno. Lo stesso ministro Maroni ha annunciato che la crisi in atto ha già fatto diminuire, da 150.000 a 127.000, le richieste di soggiorno, semmai se c’è un aumento è di clandestini, ma allora, la prima domanda che sorge spontanea: perché mai istituire questa tassa sugli immigrati? Il lavoro degli immigrati tra manovali, operai, braccianti e quant’altro rappresenta il 10 per cento del nostro Pil. Dunque da soli valgono quasi quanto tutto il comparto dell’edilizia. Solo in Toscana un imprenditore su dieci è extracomunitario. Ma allora, seconda domanda che sorge spontanea, a chi giova questa baggianata?
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La risposta, che sorge meno spontanea, è che la Lega non tollera la sconfitta subita sulla vicenda Fiumicino-Malpensa e Air France-Lufthansa. Ecco restituito il favore a Berlusconi e indirettamente anche a Fini che è oggettivamente imbestialito perché la Lega cresce nei consensi ma a scapito di AN. Come Di Pietro per il PD, la Lega vuole accrescere il proprio bacino elettorale anche a costo di nuove tensioni socio-politiche. Francamente avremmo potuto farne a meno. E’ sconsolante pensare che rivolgiamo lo sguardo compatito ad Hamas perché usa il proprio popolo come carne di cannone, e poi (con le dovute distanze in termini di crudeltà ) noi facciamo la stessa cosa in casa nostra.
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