Notizie Radicali
  il giornale telematico di Radicali Italiani
  martedì 18 marzo 2014
 Direttore: Gualtiero Vecellio
I Vegetumani e l’eutanasia

di Valter Beltramini

Il caso di Eluana mi dà lo spunto per fare alcune riflessioni di interesse generale. Credo che sia importante una scelta di chiarezza da parte nostra e delle nostre posizioni, altrimenti si rischia di stare dalla parte “giusta” ma per le motivazioni sbagliate il che alla fine risulta perdente. Dopo tutto quello che la famiglia Englaro ha sofferto, il nome della povera Eluana, rischia di essere ricordato perché legato ad una delle pagine più raccapriccianti della storia politica italiana, una storia di ingerenze clericali e di scelte confuse del governo a caccia del voto cattolico alle prossime europee.

 

Di fronte ad una destra capace di tutto ed ad una sinistra buona a nulla la nostra posizione deve essere limpida: i Radicali non solo vogliono il testamento biologico ma vogliono che si regoli l’eutanasia. Quindi nel caso di Eluana volevamo sì che si “staccasse la spina” ma volevamo anche che si procedesse con una iniezione letale per causare il suo decesso istantaneo. Sarebbe ipocrita e crudele (nei confronti delle persone care che stanno vicino a questi vegetumani) causare un ulteriore deturpamento del loro corpo provocando il decesso per denutrizione e disidratazione, sull’idea bizzarra di lasciare cha la natura faccia il suo corso.


Bisogna avere il coraggio di pronunciare quella parolina che nessuno vuole sentire: EUTANASIA. Non semplicemente, negazione dell'accanimento terapeutico, ma eutanasia come atto volontario. Altrimenti navighiamo ancora nella credenza irrazionale, nei tabù, siamo lontani anni luce dall'idea di prendere la nostra vita (e di conseguenza la nostra morte) interamente nelle nostre mani. A cosa serve che Dio sia morto se poi i cosiddetti “laici” lo sostituiscono con la Natura? Non abbiamo fatto altro che scambiare un moloc con un altro. La lotta liberale sta nel voler affermare il valore della volontà: la propria volontà al di sopra di tutto, di tutte le altre cose. Ma se poi la sottomettiamo alla Natura dicendo che bisogna lasciare che faccia il suo corso, siamo punto e daccapo.

 

Un'altra osservazione: perché mai si dovrebbe negare che Eluana sia stata uccisa? E se così fosse? Non dobbiamo mica vergognarci: Eluana è stata uccisa perché in quelle condizioni lei avrebbe voluto essere uccisa. Punto. Quando non si rispetta la volontà di una persona su queste cose, invece di uccidere il suo corpo uccidi la sua dignità, che per i Radicali è molto peggio. Ricordiamoci di Socrate o dei Traci che uccisero le proprie mogli e figli e poi si suicidarono per non vivere da schiavi. Qui non si tratta di nascondere l'enormità del gesto eutanatico, ma di esserne all'altezza. I Radicali lo sono, gli altri no.

 

Ancora: ha fatto bene il presidente della nostra Cellula Coscioni del Friuli Venezia Giulia, Luca Osso, a chiarire sui mezzi stampa che alla notizia della morte di Eluana, non sono stati gli appartenenti alla Cellula ad applaudire. Ha fatto bene perché in effetti non siamo stati noi a farlo. Tuttavia è bene chiarire che non ci sarebbe stato nulla di male se così fosse stato. Chi l’ha fatto ha sentito in cuor suo che Eluana aveva raggiunto il suo scopo, la sua meta, il proprio traguardo, ha sentito che era stata fatta la sua volontà, che si era finalmente liberata da 17 anni di tortura, di supplizi e di strazi in cui la tenevano rinchiusa. O forse qualcuno pensa che si era là come ai tempi del Colosseo per gioire alla morte dei gladiatori? Perché allora quando si vedono i feretri di coloro che sono morti eroicamente e vengono portati in mezzo a una folla commossa, tutti si mettono ad applaudire? Perché non si schiamazza alla volgarità come si è cercato di fare alla trasmissione “Porta a Porta”? Semplicemente perché applaudire significa approvare, lodare, esprimere il proprio consenso e vale anche come gesto liberatorio.

 

Credo che la morte di Eluana abbia dimostrato che in questo Paese l'unica vera divisione è tra gli invasati e liberali. Il Parlamento dovrebbe essere così diviso secondo una linea trasversale, che separi i due schieramenti in questo senso e non più secondo l'ormai obsoleta e sempre più inconsistente distinzione destra-sinistra.