Premesso che sempre e comunque la libertà di parola è sacra per tutti anche ovviamente per un papa, non di meno siamo rimasti sconcertati dall’ultima uscita di Joseph Ratzinger. Nel suo primo viaggio nel continente più devastato dall’AIDS ed altre malattie infettive veneree, non trova nulla di meglio che dichiarare che la prevenzione alle malattie da contaminazione per via sessuale non si fa con il condom e che anzi questo metodo favorisce la diffusione della malattia.
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Quando sentiamo che in Iran il regime teocratico islamico ha emesso condanne a morte per blasfemia o per omosessualità o ha lapidato qualche adultera, rimaniamo inorriditi. Per noi occidentali questi comportamenti se pur non da tutti condivisi rimangono nell’ambito della diversità o della sconvenienza e riteniamo la condanna capitale un vero e proprio crimine.
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L’affermazione papale, vera finche considera il preservativo non l’unica arma per la lotta contro l’AIDS, ma falsa quando dichiara tale metodo addirittura una causa di diffusione del morbo, se improvvisamente venisse presa in considerazione e messa in pratica dagli operatori sanitari che lavorano in questo settore sarebbe, viste le conseguenze che ne deriverebbero, un crimine molto peggiore di quello islamico anche se mediaticamente molto meno visibile.
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Ratzinger ci ha ormai abituati a queste sue uscite sgangherate, dietro a Lui c’è sempre un padre Lombardi a mitigare le frasi, ma anche di fronte ad assurdità di questo livello e alla reazione unanime del mondo scientifico, sanitario e dei governi di tutta Europa, che hanno chiesto alla Chiesa Cattolica una ritrattazione per la pericolosità di tali affermazioni, i nostri politici rispettosamente, unici, tacciono.
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Fa di peggio Giuliano Ferrara in un editoriale sul “Foglio”, dalla prosa insolitamente incomprensibile, dove coinvolgendo eugenetica, contraccezione, aborto, deriva edonistica, morale laico cristiana, gestione immorale della pubblica finanza, e altro, prende con toni da crociato le difese del papa.
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Anche per Ferrara l’unico metodo di prevenzione al morbo è la castità e al diavolo il sano piacere della vita sessuale che, la natura per noi e Dio per altri ha dato all’uomo. Forse, a tal proposito, alcuni ricorderanno quell’imbarazzante programma in cui l’ateo Ferrara, non ancora così ferocemente devoto, propinò ai telespettatori italiani sui problemi che la frigidità femminile provocava nella vita di coppia.
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Di questo passo, in un crescendo di furia moralfideistica, è probabile che il pio ateo fra qualche tempo ritenga salvifico per tutti l’uso del cilicio nel rispetto di una visione contro natura che trova la sua realizzazione più alta nel più crudo dolore.
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Ci spiace per Ratzinger, Barragan, Bagnasco, Fisichella, Ferrara, Binetti, Volontè ed altri, ma noi radicali stiamo sull’altra sponda del fiume ed in questo caso in numerosa compagnia, con anche parecchi ministri di quella chiesa che lor signori vogliono così improponibile, anche se quest’ultimo non è affar nostro.
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Per noi il piacere che la natura ci ha messo a disposizione e la scienza continua a metterci per trascorrere questa nostra irripetibile esistenza, nel rispetto delle sue leggi e del prossimo, va colto a pieno per il bene di tutti.
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