Come prevedibile, il referendum sulla legge elettorale ha portato alle urne uno sparuto, seppur lodevole, gruppo di elettori. E questo non tanto perché i quesiti proposti erano, a voler essere generosi,  poco attraenti, ma perché lo strumento referendario è diventato inutilizzabile in quanto il regime partitocratico, che incostituzionalmente per anni lo aveva negato al popolo italiano, è riuscito a disinnescarlo attraverso un continuo e sistematico tradimento della volontà degli elettori. Gli italiani sono rimasti a casa perché ormai sanno che il gioco è falsato. Ormai queste sono solo consultazioni farsa come  è stato ben documentato dal “ Gruppo di iniziativa Sayagraha 2009” nel volume “ La peste italiana” ( scaricabile  gratuitamente dal sito www.radicali.it)
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Per questo anche noi radicali che dello strumento referendario abbiamo fatto ampio ed ottimo uso, si pensi a quali importanti riforme di civiltà siamo riusciti ad ottenere portando gli italiani alle urne, siamo stati costretti a metterlo in un secondo piano. Non per questo però abbiamo rinunciato alle nostre battaglie, rassegnandoci ad uno status quo che fa comodo solo alla partitocrazia e alle gerarchie vaticane. Abbiamo solo dovuto cambiare strada ed abbiamo intrapreso, con successo, la via giudiziaria.
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L’Associazione Luca Coscioni assieme alla “Associazione dei Pazienti Infertili” è riuscita ad ottenere una importante pronuncia di incostituzionalità della legge 40 sulla fecondazione medicalmente assistita ; si è così compiuto un importante passo verso la cancellazione di una norma crudele , la cui esistenza in un moderno paese occidentale ha dell’incredibile. Una legge dettata da oltre Tevere, dove si trova bizzarro e oltraggioso che una persona possa desiderare la paternità e la maternità , e ancor più esecrabile, di un figlio che non sia affetto da una qualche dolorosa malattia genetica. Il Vaticano vorrebbe imporre a tutti la rassegnazione a quello che ci dà la natura, per quanto possa essere doloroso, e l’accettazione della sofferenza come un dono in grado di avvicinarci a Dio. C’è una bella scena in “Ricomincio da Tre” in cui un prete di fronte ad un Troisi che rifiutava di considerare la menomazione di un braccio, subita dal proprio padre, un miracolo, gli prometteva preghiere in favore della sua anima miscredente. E l’altro per risposta: “No, per carità , non disturbatevi, che sennò mi fanno un miracolo pure a me”.
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Ma quello che più stupisce è che il legislatore metteva un limite anche numerico, non più di tre, alla produzione di embrioni, ingabbiando così il medico agli imperscrutabili voleri di un cattolicesimo irrazionale e magico.
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La Corte Costituzionale ha invece stabilito che “in materia di pratica terapeutica, la regola di fondo deve essere l’autonomia e la responsabilità del medico, che, con il consenso del paziente, opera le necessarie scelte professionali”. Quindi ha definito la  legge incostituzionale per contrasto con l’art. 3 sotto il duplice profilo della uguaglianza e della ragionevolezza, in quanto si riserverebbe lo stesso trattamento (  l’impianto di tre embrioni) a situazioni diverse. Inoltre anche per contrasto con l’art. 32 in quanto  pregiudizievole per la salute della paziente intesa in senso ampio, sia psichico che fisico. Il limite della produzione dei tre embrioni rimane in vigore, ma cadono contemporaneamente l’obbligo di impiantare in un'unica volta tutti gli embrioni, il divieto di indagini diagnostiche e si deroga (per motivi di salute) al divieto di crioconservazione.
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In sostanza, allo stato attuale, il medico è costretto a produrre tre embrioni alla volta, ma non è costretto ad impiantarli tutti, ma, se vi sono motivi sanitari, ne può congelare uno o due a tempo indefinito. Una trovata di una sottigliezza gesuitica ma più accettabile della precedente.
Ora l’ Associazione Luca Coscioni prosegue la sua battaglia anche attraverso il servizio internet “ Soccorso Civile ( www. lucacoscioni.it/soccorsocivile), un portale di informazione, aperto al contributo degli utenti , sulle possibilità di ricorso alla fecondazione medicalmente assistita: tipologie di metodi esistenti, indicazione dei centri europei in cui si può praticare ( anche nella vicina Austria) e i relativi tariffari, possibilità di donare gli embrioni all’estero. Chi invece volesse contattare la cellula locale dell’ Associazione può farlo tramite Valter Beltramini al numero: 3290238228