Ci sono molte, buone ragioni per abolire il Concordato siglato nel lontano 11 febbraio del 1929 da papa Pio IX con Mussolini. Quel patto fu poi accolto nella Costituzione attraverso l’articolo 7; infine nel 1984 è stato rinnovato dall’accordo tra Craxi e papa Giovanni Paolo II; che la Chiesa cattolica abbia tutti i diritti di ricordare ai suoi fedeli, e all’intera società , i suoi principi etici e religiosi, non si discute; ed è dovere dello Stato non impedirne la professione, il rispetto, l’esecuzione. Tutto ciò, però, non ha nulla a che fare con il Concordato: Magna Charta del clericalismo italiano, statuto dei privilegi e del potere conquistato dalla Chiesa durante gli anni del regime fascista, accresciuti e rafforzati in questi anni di “democrazia” repubblicana. Â
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A ottant’anni dal Concordato, il bilancio è avvilente: viene impedita l’introduzione del cosiddetto divorzio breve, anche quando la coppia non ha figli, come già accade in altri paesi europei; si è imposta una legge sulla fecondazione artificiale, che considera giusto l’impianto di un embrione malato nell’utero della donna, libera però, qualche settimana dopo di farselo raschiare a norma di legge sull’aborto; per quanto riguarda il testamento biologico, con la legge approvata dal Senato in questi giorni in discussione alla Camera, si toglie ai malati il diritto di fissare il limite all’accanimento terapeutico, e si proclama che la decisione finale sulla nutrizione artificiale non può mai spettare alla persona interessata; si è sabotata una legge sulle coppie di fatto che pure è in vigore in gran parte dei paesi europei e occidentali; le unioni gay subiscono anatemi di ogni tipo; si favorisce e si incoraggia l’obiezione di coscienza, illegale, alla prescrizione della pillola del giorno dopo; si è scatenata una irresponsabile campagna contro la pillola abortiva Ru-486 in vendita tranquillamente in mezzo mondo…
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Tutto questo è figlio del Concordato. Eugenio Montale, il grande poeta premio Nobel, diceva che il Concordato gli ricordava quei fossili che si tengono sotto vetro per paura che vadano in frantumi: “Bisogna prenderlo com’è o lasciarlo andare a pezzi. Ogni modifica non farebbe che peggiorarlo. Lasciamo dunque morire questo anacronistico istituto nato ai tempi in cui lo Stato, o meglio, il potere rinunziò a se stesso per poter sopravvivere. E apriamo la via a un nuovo e civile modus vivendi che restituisca autonomia allo Stato, autonomia alla chiesa di Roma e a ogni altra fede o culto. Facciamo che l’Italia sia un paese di piena libertà religiosa”.
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Quando, per esempio, la Chiesa attacca il liberalismo, fa politica; ed è giusto rispondere sullo stesso piano. Ma lo stesso Vaticano sarebbe molto più libero di parlare e di essere contraddetto su tutte le materie possibili, se non esistesse il Concordato. Aboliamolo, così si restituisce al Vaticano il pieno diritto di poter fare politica!
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Questa Europa continentale, come questa Italia, hanno prodotto nel secolo scorso fascismi, comunismi, nazismi, “unioni sacre” sempre contro la democrazia, la tolleranza, la libertà religiosa e la politica. Il vero conformismo, è impastato di queste radici. Noi radicali lottiamo anche per evitare nuovi, amari, disperati, risvegli tardivi. Il sonno della ragione, e della ragionevolezza, sta già rigenerando i mostri. Ecco perché il nostro primo obiettivo era, ed è ancora oggi, l’abrogazione del Concordato.Â