Da tempo la cronaca dei giornali e delle Tv italiane è una cronaca dello sdegno. Ogni giorno c’è un motivo per indignarsi: in Val di Susa la polizia carica. Morgan dichiara di fare uso di cocaina. Bigazzi fornisce la ricetta del gatto in umido. Imprenditori e politici vanno a trans ed escort. Veline che fanno le escort. Escort che fanno le parlamentari. Lo scandalo della Protezione Civile. La sindacalista cattolica che si dichiara a favore delle coppie di fatto. Il ciclista che si prende un'aspirina prima della gara. Englaro che lascia morire la figlia. L'incauto che suggerisce di aprire agli OGM. La centrale nucleare che vorrebbero costruirti sotto casa.
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Poi ci sono i media a tenere ben alto il tasso di indignazione allestendo procedimenti giudiziari ante-litteram ed ospiti di talk show che processano e riprocessano chi si vorrebbe esposto al pubblico ludibrio o non è stato adeguatamente perseguito e castigato da regolari procedimenti giudiziari. Lo sport nazionale non è più il calcio, ma la "gogna", da dare in pasto quotidianamente al popolino indignato ed insaziabile.Invece, quel che dovrebbe far indignare veramente, sono i motivi di tanta indignazione, la tirannia che questo giornalismo straccione esercita sulla vita privata della gente, il fatto che il pubblico abbia un’insaziabile curiosità di conoscere ogni cosa, tranne ciò che vale la pena di conoscere. Qualunque cosa abbia una parvenza di serietà , non è dato di approfondire, pena la caduta dell’audience. Una sorta di peste nella peste italiana. I radicali? Meglio ignorarli, come è noto, se un oggetto non viene percepito, non esiste. Così per i problemi che essi pongono sulla legalità : non esistono in quanto non vengono percepiti e non possono percepirsi perché i media non li enunciano. Non essendo enunciati, non possono essere denunciati. Pannella è in digiuno? Boh, nessuno lo sa e se qualcuno dovesse saperlo sicuramente non saprebbe perché. Rita Bernardini è da 15 giorni in sciopero della fame? Mah, si vede che le farà bene dimagrire...
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Questa è la realtà : i radicali non sono silenti. Sono silenziati da questo giornalismo sbrindellato che per mettersi la coscienza a posto, con cinismo consolatorio fa invece “esistere” un Papa riportando a caratteri cubitali banalità sconsolanti da far cadere le braccia. Sicuramente il pensiero del capo della Chiesa sarà più profondo, ma quello che viene riportato esercita una spinta incontenibile di diarrea apologetica: come quella di dire che “rubare e mentire, non è umano”. Ma che significa? Rubare e mentire appartiene al regno animale? Oppure un’altra frase ancora riportata dai pennivendoli: “essere umani è invece essere generosi …”. Una  squallida insulsaggine che è sintomo di scioglimento per decomposizione, di mimetizzazione tattica del nostro giornalismo d’accatto, cencioso e fanatico delle utopie surreali.
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Come diceva Kant: “Di fronte agli architetti dei diversi mondi ideali campati in aria, dei quali ciascuno tranquillamente occupa il suo, con esclusione degli altri, ...noi, dinanzi alla contraddizione delle loro visioni, pazienteremo finché questi signori siano usciti dal sogno”. Ecco, noi radicali pazienteremo fino a che tutti questi signori siano usciti dal sogno, pazienteremo aspettando una generazione di giornalisti seri, di gente che abbia almeno un sussulto di dignità , un conato di decenza, un tremito di decoro, di onestà , di pudore.
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