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  martedì 18 marzo 2014
 Direttore: Gualtiero Vecellio
CAPEZZONE: DUE COSE DA RICORDARE SULLA QUESTIONE «PEDOFILIA»

Dichiarazione di Daniele Capezzone, della direzione dei radicali:

Roma, 5 dicembre 2000 - Al senatore Pedrizzi, che, nel quadro della sua quotidiana -e pluridecennale!- militanza a sostegno di tutte le intolleranze, non si è lasciato sfuggire l'occasione di unirsi, buon ultimo, al frettoloso "copia e incolla" che alcuni hanno ritenuto di fare delle accuse (da KGB, o, se si preferisce, da Gestapo) di pedofilia, narcotraffico e terrorismo con cui i comunisti russi, cubani e cinesi hanno ingloriosamente cercato di cacciarci dall'ONU, francamente non abbiamo voglia di rispondere.

A tutti gli altri, volentieri ricordiamo due cose. La prima. In base ai dati ufficiali forniti dal CENSIS, su 100 violenze sessuali praticate ai danni dei bambini, 90 avvengono in famiglia, 8 da parte delle cosiddette "figure di riferimento" (insegnanti, religiosi, educatori, ) e solo 2 da parte di estranei, di persone sconosciute ai minori. Quindi, proprio chi ha a cuore la sorte dei più piccoli farebbe bene a rendersi conto che la violenza sessuale nei confronti dei minori si sviluppa all'interno (e non contro o fuori) gli istituti sociali tradizionali (la famiglia, la parrocchia, la scuola, e così via). Da questo punto di vista, anziché organizzare crociate di cui nessuno -tranne Pedrizzi e pochi altri suoi amici- sente il bisogno, sarebbe il caso di rompere alcuni tabù: quello dell'incesto, ad esempio, o quello della sessualità dei religiosi.

La seconda. Nessun ordinamento -se non un ordinamento nazista o comunista- può criminalizzare un orientamento sessuale in quanto tale, come "stato", come "condizione", come "essere". Ogni orientamento sessuale, ogni preferenza, ogni scelta potranno e dovranno invece essere perseguiti se e quando si tradurranno in comportamenti violenti e dannosi per altre persone, minori o maggiori che siano. Criminalizzare i "pedofili" in quanto tali, al contrario, non serve certo a "tutelare i minori" (che dovrebbero piuttosto essere tutelati da chi immagina questo tipo di tutele), ma solo a creare un clima incivile, né umano né -vorremmo dire- cristiano.