Battezzato il Governo clerico-solidarista
di Federico Punzi
Un re di denari, Padoa Schioppa, in mezzo a tanti bastoni. Se la compagine governativa fosse un mazzo di carte. Dei 25 ministri la nostra fiducia va solo a Tommaso Padoa Schioppa, ministro dell'Economia (e a Emma Bonino, che saprà farsi apprezzare anche alla guida di un Ministero senza portafoglio, gli Affari Europei). Gli altri ministri o sono minestre riscaldate o new entry, ma sempre bastoni e sempre, come osservava ieri il Riformista, «ministri per i partiti e non per le riforme», all'insegna della più totale lottizzazione partitocratica, frutto del regalo proporzionale di Berlusconi.
Due scandali: Mastella alla Giustizia e Fioroni (il Giovanardi di sinistra) all'Istruzione, garante per la Cei. Da far rimpiangere decisamente la Moratti. Parecchi i ministeri soppalco, cioè doppioni senza portafoglio. Addirittura l'ex Welfare di Maroni si fa in tre: Lavoro (l'ex Fiom Damiano), che rimane con portafoglio, Politiche sociali (il comunista Ferrero) e il Ministero "per la Procreazione" (la clerico-solidarista Bindi alla Famiglia). Il Ministero che fu della Moratti si sdoppia, per dare Ricerca e Università a Mussi (il vecchio Adolf che ha messo le guanciotte). L'inutile Melandri va all'inutile Giovani e Sport, che sembra il titolo di un convegno.
I soliti anti-modernità all'Ambiente (Pecoraro Scanio ridens) e ai Trasporti (Bianchi). Forti incognite pesano su D'Alema agli Esteri, da cui ci possiamo aspettare di tutto, vista la sua doppiezza togliattiana, e Livia Turco alla Salute, dalla velata anima clerico-solidarista. Occhio alla riforma dei servizi segreti, in mano a D'Alema, Amato e Parisi.
La parte del leone la fanno i dalemiani mentre la linea prevalente è decisamente clerico-solidarista e statalista. Da notare che le sei donne rappresentano il 25% del governo rispetto al 33% promesso da Prodi in campagna elettorale, e che comunque solo una di esse, la Turco, ha un portafoglio. Le altre sono trattate come "veline", come ornamento, non si sono fidati a mettergli in mano i soldi. Si sa, devono aver pensato, le donne tendono ad avere le mani bucate...
E' possibile far crescere l'alternativa prestando opera e immagine a un corpaccione ministeriale che presto potrebbe venire congedato con disonore, per altro partendo dal più grave vulnus alla legalità costituzionale degli ultimi anni? Forse con uno scenario del genere era meglio neanche un sottosegretario e limitarsi ad appoggiare le misure di risanamento e le riforme di Padoa Schioppa.
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