Notizie Radicali
  il giornale telematico di Radicali Italiani
  martedì 18 marzo 2014
 Direttore: Gualtiero Vecellio
Decidere

di Fausto Cadelli

Da iscritto a RI per il 2007, vorrei chiarire da che parte sto nel confronto tra networks che impazza in casa radicale. Intanto, se Capezzone non rinuncia alla tessera di RI, non vedo perché io non dovrei poter iscrivermi, oltre che a RI, anche al soggetto “nato il 4 luglio”. Il network di Capezzone condivide, almeno così sembra, lo stesso obiettivo di fondo dei RI: superare questo sistema dei partiti, valorizzare il merito, “aprire varchi” per i cittadini. Per me, i due soggetti si equivalgono: sono solo strumenti. Dal mio punto di vista, è soltanto una questione di tempo, di poco tempo, per entrambi.  

 

Faccio un esempio. A marzo, al termine di una riunione pubblica a Udine, ho avvicinato Capezzone al bar con altri compagni. Gli ho parlato di una mia idea di riforma della legge 241/90. Proponevo di rendere obbligatoria la motivazione anche per gli atti di carattere generale non normativi e di consentire, al dipendente pubblico dissenziente che ha partecipato all’istruttoria dell’atto, di rendere pubbliche le ragioni giuridiche di disaccordo. Un tanto per rendere trasparente il processo decisionale concernente i decreti, le delibere , le determine che – specie negli enti locali – lasciano molto a desiderare dal punto di vista giuridico e per rendere visibile – e quindi giudicabile dai cittadini – il lavoro (e la fatica, e le delusioni!) di dipendenti pubblici che svolgono un ruolo praticamente sconosciuto al pubblico.

 

Il punto non è di stabilire se questa proposta abbia senso o meno, non è quello di avere il plauso o meno. Quello che conta è che Capezzone mi ha invitato di persona a trasmettergliela subito, invito cui ho ottemperato volentieri. Bene, dopo svariati mesi non ho avuto neppure un cenno di ricezione. Per questo sono molto diffidente a credere che Daniele possa davvero aprire “varchi” per i cittadini. Se Daniele vuole valorizzare il merito - e spende questa pubblica promessa - ha l’onere di dover poi dire a chi lo sollecita, presumendo di avere qualche capacità: tu vali, tu non vali. Tacere, non è consentito: è un imbroglio, l’ennesima promessa non mantenuta dell’ennesimo presunto  leader.

 

Vedremo il futuro, magari le cose miglioreranno. Intanto però, sono stanco anche delle promesse di Pannella: “scrivimi, per commenti o insulti, ti prometto che ti leggerò”. Grazie, che sballo. No, non c’è più tempo per le promesse, ma solo per i fatti. A me interessa che le idee radicali in cui credo (e che eventualmente propongo) siano politicamente bene espresse, combattute, una buona volta vinte in quanto idee radicali. Quale organismo ci riesca, francamente mi è indifferente. E’ in corso una lotta tra due organizzazioni alternative, per accaparrarsi intanto la leadership (virtuale) tra il pugno d’iscritti dei RI?

 

Cari compagni, neutralizziamola subito, questa guerra: iscriviamoci a tutte e due e rompiamo le scatole da entrambe le parti. Ma per quanto mi riguarda, ancora per poco. Siccome ho la presunzione di valere – e ciascuno degli iscritti a RI vale – non sono io a dover scegliere tra Pannella e Capezzone. I due non hanno capito questo, forse. Sono loro, in primo luogo, che ci devono valutare, stimare, scegliere, valorizzare, chiamare se non vogliono restare chiusi nel proprio sistema solare. Se gli interessiamo, sono loro a dover decidere. Personalmente, deciderò soltanto quando entrambi mi costringeranno a mollarli.