Proposta di legge di iniziativa popolare: "Apertura
del Servizio Sanitario Nazionale alla concorrenza tra pubblico
e privato nel finanziamento e nella produzione dei servizi ai
cittadini"
I sottoscritti cittadini italiani presentano - ai sensi dell'art.
71, comma secondo della Costituzione ed in applicazione della
legge 25 maggio 1970, n. 352 e successive modificazioni - la seguente
proposta di legge:
RELAZIONE
Onorevoli Parlamentari,
Il progetto mira alla liberalizzazione del sistema sanitario italiano,
che è ancora bloccato dalla sostanziale persistenza del
monopolio pubblico, soprattutto nel meccanismo di finanziamento
del servizio. La strada maestra seguita dal progetto è
quella di accrescere il potere selettivo della domanda, introducendo
per ogni cittadino la libertà di scegliere mutualità
o assicurazioni sostitutive dell'iscrizione al Servizio Sanitario
Nazionale, restando inteso che per quanti non intendano avvalersi
di tale facoltà scatta automaticamente l'iscrizione al
Servizio Sanitario Nazionale stesso. Questo meccanismo va inserito
all'interno di un processo federalista avanzato, in base al quale
saranno le Regioni (cui devono competere le funzioni di legislazione,
programmazione, coordinamento e controllo, lasciando allo Stato
la funzione di indirizzo strategico) a raccogliere i contributi
sanitari dei cittadini, per poi restituire a ciascuno un "buono
salute" sufficiente a coprire il costo dell'assicurazione
sociale obbligatoria, spendibile presso una compagnia di assicurazione
pubblica o privata liberamente scelta. Le mutue o le assicurazioni
che intendano fornire la assicurazione sociale obbligatoria dovranno
preventivamente ottenere per i relativi contratti il nulla osta
da parte dell'Agenzia governativa per i servizi sanitari regionali.
In particolare tale verifica sarà volta ad accertare la
previsione di una copertura minima identica a quella del Servizio
Sanitario Nazionale, a prevenire pratiche quali la "scrematura
del rischio" o comunque volte a penalizzare quanti abbiano
optato per il regime privatistico. I cittadini che decidessero
di dotarsi di una copertura sanitaria integrativa di quella sociale
obbligatoria, usufruiranno di deduzioni fiscali mirate.
Al fine di ridurre al minimo le asimmetrie informative della domanda
è prevista l'adozione di un sistema organico di indicatori
e la completa digitalizzazione del Servizio sanitario nazionale
(network sanitario).
Una rivoluzione di questo tipo mira ad accrescere l'apertura del
sistema sanitario italiano alla concorrenza anche nella produzione
dei servizi e a completare il processo di aziendalizzazione delle
strutture del Servizio sanitario nazionale. Sul fronte pubblico,
il passaggio fondamentale resta la completa separazione fra i
soggetti erogatori dei servizi (Asl, assicurazioni, mutue) e i
soggetti produttori accreditati (pubblici, privati, non profit),
in modo da garantire l'effettiva parità degli erogatori
di tutti i provider in concorrenza fra loro sulla base della qualità
e dell'efficienza delle prestazioni erogate. In questa prospettiva
si collocano le proposte di scorporare dalle Asl tutte le strutture
ospedaliere, per configurarle giuridicamente come società
di capitali aperte alla partecipazione di risorse di fondazioni
e di privati, e di privatizzare il rapporto di lavoro del personale
sanitario al fine di introdurre flessibilità, responsabilizzazione
e valorizzazione delle professionalità. L'obiettivo è
anche quello di ridurre il potere di conservazione dello status
quo delle lobby burocratiche, che governano la sanità italiana
a scapito dell'interesse generale.
L'accreditamento dei provider per la copertura dei livelli essenziali
e dei livelli complementari di assistenza dovrà essere
effettuata da soggetti terzi e indipendenti, sulla base di criteri
equi, oggetti, trasparenti e omogenei su tutto il territorio nazionale,
integrabili dalle Regioni
Le caratteristiche emergenti della nuova domanda di salute sono
alla base della proposta di potenziare la funzione di gatekeeper
del medico di medicina generale, che deve essere responsabilizzato
attraverso l'assegnazione un budget di spesa individuale e un
sistema di incentivi e sanzioni economiche. L'obiettivo è
quello di garantire la continuità assistenziale sul territorio
e ridurre il numero delle ospedalizzazioni inappropriate.
Viene infine data particolare rilevanza alla ridefinizione dei
rapporti fra Servizio sanitario nazionale, università e
imprese soprattutto allo scopo di sviluppare la ricerca scientifica,
in particolare quella biotecnologica, e di realizzare una formazione
adeguata alla modernizzazione per gli operatori del settore.
Il risultato atteso della proposta di legge è una riqualificazione
complessiva dell'offerta di assistenza sanitaria nel nostro Paese,
per accrescere la soddisfazione dei cittadini, e una razionalizzazione
dei flussi di spesa, in particolare di quella privata, che per
la maggior parte al momento copre servizi teoricamente già
garantiti dal servizio pubblico, con grave danno per il bilancio
dello Stato e per la parte più debole e bisognosa della
popolazione.