Proposta di legge di iniziativa popolare: "Norme
in materia di clonazione terapeutica e di procreazione medicalmente
assistita"
I sottoscritti cittadini italiani presentano - ai sensi dell'art.
71, comma secondo della Costituzione ed in applicazione della
legge 25 maggio 1970, n. 352 e successive modificazioni - la seguente
proposta di legge:
RELAZIONE
Onorevoli Parlamentari,
la medicina della riproduzione, che negli ultimi vent'anni ha
consentito la nascita di migliaia di bambini anche nel nostro
paese, è ormai una realtà consolidata soprattutto
nel settore privato. Questa proposta di legge nasce dall'esigenza
di rimuovere quegli anacronistici ostacoli legislativi che di
fatto hanno finora impedito di poter accedere alle tecniche internazionalmente
più diffuse e più avanzate nelle strutture pubbliche,
ripristinando condizioni generali di equità sociale. Altra
necessità a cui si vuole rispondere è quella di
garantire certezza del diritto in un campo in cui i valori in
gioco sono di grande rilevanza individuale e collettiva. La velocità
del progresso biomedico nel settore della procreazione medicalmente
assistita suggerisce un'articolazione aperta, flessibile e capace
di adattarsi ai rapidi mutamenti delle tecniche e delle opportunità
terapeutiche.
La riproduzione assistita, inoltre, si arricchisce oggi di nuove
valenze culturali e scientifiche in virtù delle possibilità
straordinarie offerte dalla clonazione terapeutica e dai risultati
attesi dalla ricerca condotta su cellule embrionali. La cura di
malattie gravi, dolorose e invalidanti, nonché di patologie
assai diffuse tra la popolazione - quali il diabete, i tumori,
le leucemie, le immunodeficienze, l'infarto, l'ictus, le distrofie
muscolari, la sclerosi multipla, il morbo di Alzheimer o il morbo
di Parkinson - a giudizio largamente condiviso nella comunità
scientifica italiana e internazionale, può realisticamente
derivare dagli studi condotti sulle cellule staminali embrionali.
E tutto ciò in un orizzonte temporale di breve periodo.
Questa proposta di legge prende quindi in considerazione le modalità
attraverso le quali garantire la correttezza metodologica di questo
genere di indagini sperimentali. Il pluralismo etico è
una dimensione decisamente strutturale delle società contemporanee,
e l'Italia non fa eccezione. I conflitti tra visioni morali sono
destinati a non trovare una soluzione semplicistica come sembrano
pensare coloro che si ostinano a ricercare un impossibile minimo
etico della nostra società. Per questo, l'impostazione
della legge è volta ad assicurare i più ampi spazi
di libertà per i cittadini nel pieno rispetto delle responsabilità
individuali. Ciò nella convinzione che le leggi non debbano
mai avere l'obiettivo di imporre una determinata concezione morale
e che gli individui debbano aderire alla propria visione del bene
liberamente e non perché costretti da un'etica di Stato.