Proposta di legge di iniziativa
popolare: "Abolizione del
finanziamento pubblico dei partiti."
I sottoscritti cittadini italiani presentano - ai sensi dell'art.
71, comma secondo della Costituzione ed in applicazione della
legge 25 maggio 1970, n. 352 e successive modificazioni - la seguente
proposta di legge:
RELAZIONE
Onorevoli parlamentari,
con questa proposta di legge Radicali italiani riprende una ventennale
battaglia per l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti.
Nel 1993 il referendum che abbiamo presentato per l'abolizione
del finanziamento pubblico dei partiti ha ottenuto oltre il 90
per cento dei consensi dei cittadini italiani. Ciò' nonostante,
dopo alcuni anni la partitocrazia al gran completo, comprendente
l'intero arco dei partiti dall'estrema destra all'estrema sinistra,
a fronte delle difficoltà' riscontrate nell'autofinanziamento
delle attività' di partito, ha deciso di reintrodurre il
sistema di finanziamento pubblico.
La proposta di legge che presentiamo intende abolire la legge
3 giugno 1999, n.157, recante "Nuove norme in materia di
rimborso delle spese per consultazioni elettorali e referendarie
e abrogazione delle disposizioni concernenti la contribuzione
volontaria ai movimenti e partiti politici", che, aumentando
a dismisura l'entità dei rimborsi elettorali, li ha trasformati
in una nuova e più consistente forma di finanziamento pubblico
dei partiti.
Con questa legge, infatti, sono stati sostituiti i compensi provenienti
dalla normativa sul "quattro per mille", abrogata nel
maggio del 1999, con un aumento significativo dell'importo dei
rimborsi elettorali.
In base alle leggi preesistenti i partiti incassavano, come rimborso,
800 lire per abitante in occasione delle elezioni europee, 1200
lire per abitante in occasione delle elezioni regionali e 1600
lire per abitante in occasione delle elezioni politiche. Con la
legge, che si intende abrogare con la presente proposta di legge
di iniziativa popolare, i rimborsi sono stati elevati alla soglia
di 4000 lire per elettore in occasione di qualunque tipo di consultazione
e dalla sua entrata in vigore e grazie a questo, il sistema dei
partiti ha incassato un totale di 770 miliardi di lire.
Con l'approvazione di questa legge verrà meno ogni forma
di rimborso, e i partiti dovranno necessariamente "rassegnarsi"
a non pesare più sul bilancio dello Stato e darsi un modello
di funzionamento che coniughi iniziativa politica e ricerca del
consenso, e dunque anche il sostegno economico privato e, soprattutto,
volontario.