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L'Unita', Fortebraccio - 30 settembre 1976
L'UNITA' E IL PR (12) - UN PO' DI ARISTOCRAZIA
di Fortebraccio

SOMMARIO: I corsivi pubblicati dal quotidiano del Partito Comunista Italiano "L'UNITA'" dal 1966 al 1978 ("il pugno o la rosa", a cura di Valter Vecellio, Bertani editore, 1979)

(L'UNITA', 30-9-1976)

Noi non abbiamo mai disconosciuto i meriti civili, alcuni addirittura primari, dell'on. Pannella e dei suoi, e vogliamo aggiungere che personalmente nutriamo una cordiale simpatia per il "leader" radicale, ma c'è qualche cosa nel suo modo di comportarsi che immancabilmente ci irrita e ci pare di avere capito bene di che si tratti, quando abbiamo letto ieri sulla "Repubblica" la cronaca di Natalia Aspesi sulla manifestazione inscenata da Pannella martedì a Padova in occasione del processo Margherito. ""Pannella ha il potere" - scrive tra l'altro la nostra bravissima collega - "di far girare la testa, è irresistibile nella sua capacità di creare confusioni, cosicché il maggiore cade nella diabolica trappola: "Venga in caserma con me!" e gli dà l'atteso spintone. ``Non mi faccia violenza posso venirci da me. Lei tuttavia non ha diritto di portarmici. A meno che io sia in arresto. Sono in arresto?'' lo minaccia il deputato. ``Sì, lo è'', dichiara sprovvedutamente il maggiore. ``Allora andiamo!'' risponde soddisf

atto finalmente il deputato, che ha solo un attimo di disappunto per l'assenza di manette"".

Ecco, ai nostri occhi, ciò che non ci piace in Pannella: la sua mancanza d'anima popolare e la sua irrefrenabile albagia aristocratica. Egli non sa mai mettersi nei panni di un operaio, di un metalmeccanico, di un bracciante: costoro, pur battendosi per cause non meno giuste, e umane, che quelle di cui Pannella è alfiere, non provocherebbero mai lo spintone, che invece il leader radicale "attende", perché i lavoratori sanno che in questura, in galere, fra le guardie, agli spintoni seguono le botte, maltrattamenti e addirittura torture. Un poveretto non sognerebbe con speranza le manette, perché non sa mai se e quando gliele toglieranno. In Pannella non c'è mai l'orrore del male fisico che viene dalla miseria, ma sempre la spavalderia, assai spesso divertita, che discende dalla consuetudine della sicurezza di classe. Pannella non sembra conoscere la "paura" dei poveri. Sembra sempre un marchese che va alla ghigliottina, cantando, sulla ""charrette"". Pannella sa che nessuno, mai, lo dimenticherebbe, mentre i

poveri sanno che tutti, sempre, si dimenticano di loro.

Noi non siamo in nessun caso per la violenza. Ma ricordiamo bene che durante l'ultima campagna elettorale, Pannella ha bussato al portone di Botteghe Oscure e ai compagni della vigilanza innervositi, stanche, preoccupati, che hanno aperto guardinghi uno spiraglio, egli ha presentato, salvo errore, una camelia. Quelli gli hanno "ammollato", pare, un manorovescio. Il fatto è controverso, ma se è vero, sappiate, compagni, che avete fatto benissimo. Questa è la personale opinione del vostro Fortebraccio.

 
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