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Intervista a Mario Staderini: "Non più con il Pd incapace di lottare"

• da L'Opinione del 19 novembre 2009

di Dimitri Buffa

 

Sostiene Mario Staderini, eletto da appena quattro giorni segretario dei Radicali italiani: "Per vincere la battaglia sessantennale contro la partitocrazia e il regime aiuteremo gli oppressi della nostra società, dai malati ai detenuti, passando per i liberi imprenditori e i non garantiti, ad usare la "nonviolenza" per veder rispettati i loro diritti. Alcuni di loro si sono già manifestati al nostro congresso, come i rappresentanti del sindacato di polizia o le vittime della malagiustizia italiana. Ora si tratta di "sobillarne" civilmente molti altri.
A destra mai Staderini?
Con questa destra - di Dio patria e famiglia - mai. Ma i Radicali non rimangono intrappolati negli schemi della partitocrazia; alle europee abbiamo preso più voti a destra che a sinistra, grazie alla radicalità dello scontro "nonviolento" con la quale abbiamo raggiunto gli scontenti di Silvio Berlusconi oltre che di Dario Franceschini.
E per le regionali?
Con le pre-firme poniamo le basi per la presentazione della lista Bonino-Pannella in tutte le regioni. Abbiamo lanciato un appello a Verdi e socialisti per una coalizione autonoma, con nostri candidati presidente e tutti i nostri simboli.
A che punto è il dialogo con Bersani? Pannella e la Bonino sembrano divergere in ciò.
La mozione congressuale ci impegna tutti a cercare un grande accordo di alternativa siamo pronti a un grande scontro se si conferma la linea dell`asse Berlusconi - D`Alema, alla quale corrisponde poi l`alleanza "strategica" con Gheddafi e Putin. Gli eletti Radicali nel PD offrono comunque a Bersani innumerevoli occasioni di lotta comune, a partire dal testamento biologico. Finora però il loro partito pare capace di posizioni, non di lotte.
Lei ritiene verosimile l`ipotesi di elezioni anticipate?
Fare previsioni mi interessa poco. Quando nel `94 noi Radicali proponemmo a Berlusconi le dimissioni di massa, fu contro le manovre di Scalfaro. Ora invece è Berlusconi a voler forzare in senso presidenzialista una Costituzione che non lo è. Di riforme però, continua a non averne fatta alcuna.
Se la destra fosse Fini con il suo approccio laico, cambierebbe il vostro quadro di alleanze?
La politica con i se non si fa: Fini purtroppo non è in maggioranza nel PdL. Apprezziamo le sue aperture laiche, speriamo però che non ceda a tentazioni centriste che ci farebbero allontanare dalla necessaria riforma americana.
Inseguite allora il progetto della "Rosa nel pugno bis" con i verdi possibilmente de - ideologizzati, come quelli francesi di Cohn Bendit?
La "Rosa nel pugno" alle elezioni politiche del 2006 fu a detta di tutti l`unica novità nel politico italiano. Noi crediamo ancora nella forza di aggregazione di un polo laico-liberale con verdi, socialisti, liberali e quella parte della società civile che è più avanti della classe politica che li rappresenta.
Come "sobillerete" la società civile?
Oggi ci sarà il processo all`imprenditore Giorgio Fidenato, quello che seguendo l`idea di un nostro referendum sta distribuendo l`intero stipendio ai propri operai e impiegati senza applicare lui le tasse da versare allo Stato ma dando loro in mano il lordo dello stipendio: questo è un esempio, che noi vogliamo sostenere, di disobbedienza civile
Altro esempio?
Pensiamo anche alla manifestazione dei 40 mila esponenti delle forze dell`ordine, silenziata da stampa e tv, uno dei quali, Felice Romano del Siulp, ha parlato al nostro congresso per chiedere più risorse e meno leggi demagogiche a questo governo, che è stato pure preso in giro a proposito delle ronde, dello stalking e di tutte le nuove norme criminogene che riempiono carceri che non si riesce più a gestire. Quell`appello dei sindacati di polizia è un altro esempio di rivolta gandhiana.
C`è poi il caso dei genitori di Stefano Cucchi...
Quelle due persone non si sono arrese a una burocrazia che ha letteralmente ucciso Stefano, il loro figlio, in carcere per una legge criminogena come quella sulla droga. Stefano, seguendo il metodo radicale ha fatto lo sciopero della fame e della sete per cercare di avere un colloquio con il proprio avvocato; anche questo caso da una parte evidenzia la gravità delle leggi proibizioniste, dall`altro il problema carceri e infine anche la vexata quaestio di riforme, come quella sulla giustizia, che nessuno vuole davvero fare.
Come potete essere sicuri che la società civile reagirà sempre in maniera nonviolenta?
In Italia la vera rivoluzione è tornare allo stato di diritto, se del caso ricorrendo anche all`Europa come si è fatto con la questione dei crocifisso nei luoghi pubblici. La violenza e la prepotenza, così come l`ottica forcaiola, appartengono ai nostri nemici storici della partitocrazia
Quale sarà il vostro programma allora?
Le riforme americane delle istituzioni, quella della giustizia e il ritorno alla costituzione scritta, non quella materiale, saranno la prima tappa di questa rivoluzione, perché, in un Paese dove regna l`illegalità, il ritorno semplice al diritto è la cosa più rivoluzionaria che si può immaginare, dall`ambiente alle aule di giustizia, passando per i sistemi elettorali e le leggi che potranno di nuovo permettere ai rappresentati di scegliersi i propri rappresentanti.


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