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Le dichiarazioni razziste e diffamatorie dell’ex ministro Sirchia

29 luglio 2010

di Riccardo Cristiano

All’indomani delle dichiarazioni razziste dell’ex ministro della salute Girolamo Sirchia, riguardanti il divieto per le persone omosessuali di donare il sangue, mi chiedo come sia possibile per un tale soggetto non esser denunciato a piede libero per istigazione all’omofobia. Basterebbe per il professore, fare un giretto su Wikipedia, e documentarsi sui recenti casi di contagio, che ahimè, colpiscono non tanto le appartenenze di genere, omosessuali, eterosessuali, ecc, quanto i comportamenti a rischio, evidenziabili nella richiesta dei clienti stessi alle prostitute di fare sesso non protetto. I casi di maggior diffusione del virus HIV, fortunatamente in declino nei paesi occidentali, sono purtroppo un’amara realtà in stati come l’Africa, dove le campagne terroristiche contro l’uso del preservativo, lo rende ancor oggi un male difficilmente debellabile.

Inutile chiedere all’ex ministro di ripercorrere a ritroso la storia della medicina di casa nostra, ricordando l’indecente vicenda Poggiolini, indagato anche dalla Procura di Trento per il reato di epidemia colposa, in seguito ad una serie d’infezioni da HIV e Epatite C avvenute nei primi anni novanta tramite la trasfusione di sacche di plasma che non erano state adeguatamente controllate. Credo che sia criminale discriminare sulla base dell’altrui orientamento sessuale, è come fare un salto indietro di cinquant’anni e rivedere le orrende leggi razziali. Mi permetto di citare alcuni passaggi, sulla biografia pubblicata da Wikipedia, riguardante il Professor Sirchia; Il 2 febbraio 2005 è stato indagato per corruzione, il 17 aprile 2008 è stato condannato (sentenza di primo grado) a tre anni di reclusione per tangenti nel mondo della sanità, più cinque anni d’interdizione dai pubblici uffici. Alla condanna sono valse solo le accuse riferitesi a fatti successivi al 2000, mentre per le precedenti è scattata la prescrizione. Il 3 marzo 2010 la sentenza di appello ha confermato l’appropriazione indebita in relazione a circa 300 mila franchi svizzeri sottratti alla fondazione Il sangue di cui era tesoriere, ma lo ha giudicato innocente, ribaltando il primo giudizio per gli episodi di corruzione. Per un terzo capo d’imputazione, relativo a 10 mila dollari ricevuti dalla giapponese Kawasumi nel dicembre 2000, i giudici hanno infine dichiarato la prescrizione. La pena è stata ridotta a 5 mesi di carcere e 600 € di multa, grazie all’indulto. Altri episodi di corruzione erano già stati prescritti in primo grado. La Corte d’Appello di Milano ha quindi revocato nei confronti di Sirchia anche l’interdizione dai pubblici uffici. Caro ex ministro, consigli ai giovani e ai meno giovani di proteggersi, utilizzando il preservativo e informandosi costantemente su tutte quelle malattie a trasmissione sessuale. Eviti di promulgare dichiarazioni diffamatorie nei confronti di chi non è come lei e non desidera essere offeso gratuitamente. E si ricordi, lo rammenti bene: “I dubbi dell’uomo saggio sono più vicini alla verità delle certezze dell’ignorante.”

 

 

 



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