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Aborto, Storace all' attacco "Controllare i consultori"
Formalizzata la richiesta centrista di indagine parlamentare, divisioni nel centrodestra, L'Unione: il ministro si dimetta. L'Osservatore:fanno solo certificati per fermare la gravidanza.

• da La Repubblica del 22 novembre 2005, pag. 2

di Mario Reggio

La polemica politica sull’applicazione della legge sull'aborto e sulla gestione dei consultori infuoca il confronto tra i partiti a fine legislatura. Come anticipato due giorni fa, il capogruppo dell'Udc alla Camera Luca Volontè ha formalizzato la richiesta di indagine parlamentare sull'applicazione della 194. E il ministro Storace annuncia una proposta alle Regioni per monitorare e vigilare sull’attività dei consultori, in primo luogo sulle pratiche di prevenzione dell'aborto. L'offensiva è sostenuta dall'Osservatore Romano: la ”legge 194 è stata mal applicata, fino ad ora, nella sua inte grità”, ne è stato violato lo spirito”. ”Si è ritenuto che l'unica forma di prevenzione all'interruzione volontaria della gravidanza fosse la contraccezione. E in tal senso i consultori familiari invece che centri di vita, sono stati, in gran parte, purtroppo meri dispensatori di certificati per l'aborto”.

 

 Con i'Udc anche il Ministro della SaLUte Francesco Storace, il primo a parlare della presenza dei voloNtari del MovimeNto per la vi ta nei consultori pubblici. Il centro destra si premura di ripetere: ”Non vogliamo modificare la legge 194”, ma l'opposizione non si fida. Il segretario di Rifondazione Comunista, Fausto Bertinotti, avverte: “Giù le mani dalla 194, ogni tentativo di modificarla va stroncato sul nascere”. E Roberto Villetti, dello Sdi, attribuisce al cardinale Camillo Ruini il tentativo di ”scassinare” il fnnzionamento della legge. Mentre un’indagine, per il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, andrebbe fatta sulla “mailsanità”e le consegunze dei tagli.

 

 E Barbara Pollastrini, dei Ds, reclama come Marco Rizzo del Pdci le dimissioni di Storace. Un ministro della sanità “che nega salute e benessere alle donne - osserva la responsabile donne dei Ds - dovrebbe solo chiedere scusa e dimettersi”. Pollastrini chiede a Stefania Prestigiacomo, ministro delle Pari opportunità, di prendere una posizione chiara di fronte a quello che considera un “attacco alla libertà e alla responsabilità” delle donne. Ma anche fra i cattolici dell'Unione, l'iniziativa non sembra trovare consensi: Giuseppe Fioroni, della Margherita, ricorda che l'indagine “fu già fatta dal governo di centrosinistra, promossa dall'allora ministro Bindi”; mentre l'Udeur ritiene che il discorso vada affrontato “il primo giorno della prossima legislatura”.

 

 Un parere che, dal fronte opposto, coincide con quello del radicale Daniele Capezzone, che chiede di parlarne dopo il voto per evitare di fare propaganda elettorale. Nel centrodestra, se la Lega, con Francesca Martini, è favorevole ad una commissione sull'applicazione della legge, il partito che presenta le posizioni più articolate è Forza Italia. Il vice coordinatore Fabrizio Cicchitto giudica ”ragionevole” la richiesta dell'Udc, ma precisa che a suo parere la legge “ha funzionato”; mentre Grazia Sestini, sottosegretario al Welfare, afferma che quello che c'era da sapere si sa, visto che ogni anno il ministro della Salute deve presentare la relazione sul funzionamento dei consultori. E il ministro Storace l'ha illustrata il 19 ottobre del 2005. Cicchitto boccia la proposta di aprire i consultori al Movimento per la vita, sostenuta da Storace e attorno alla quale, invece, fa quadrato An. Il portavoce Andrea Ronchi ribadisce che non è in gioco la legge in quanto tale, ma la possibilità di un ”pluralismo” nei consultori.  



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