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Comitato Nazionale di Radicali Italiani: estratti dalla relazione di Daniele Capezzone

Roma, 6 gennaio 2006

BANCOPOLI: ABOLIRE IL FINANZIAMENTI PUBBLICI DEI PARTITI E RIVEDERE PROFONDAMENTE LA REALTA’ DELLE COOP. C’E’ IN ITALIA UNA CORRUZIONE SISTEMICA, NON SOLO UN INSIEME DI PICCOLE O GRANDI ILLEGALITA’. SU QUESTO SONO NECESSARIE (LO FECE CRAXI) PAROLE DI VERITA’

Spero che i magistrati di Milano vogliano andare avanti, in ogni direzione e senza sconti per nessuno: nella loro inchiesta, procedendo sul lato sinistro si incontra l’affare Unipol, e procedendo su quello destro si incontra un uomo come Livolsi, gestore del patrimonio personale di Berlusconi. Noi siamo garantisti, ma siamo anche quelli delle mani nude e pulite, contro l’impunità dei potenti, quelli che si batterono per l’abolizione della Commissione inquirente, cioè della “giustizia separata” per i potenti.

Non mi piacciono le aggressioni a Fassino e D’Alema, o quei “calci dell’asino” che sembrano essere lo sport principale di tanti, di troppi. Ma d’altra parte, i Ds non possono solo dire che Paolo Mieli è il capo della Spectre, come il perfido Goldfinger dei film di James Bond.

Chiedo ai Ds un discorso di verità, come fece Craxi.

Da una parte, occorre abolire la realtà del finanziamento pubblico dei partiti, respinto dal 90% degli italiani, e reintrodotto in forma truffaldina. Occorre non avere pregiudizi: mi spiace, ma fu un’icona della sinistra come Nilde Jotti a operare (contro l’ostruzionismo radicale) perché ci fosse il raddoppio dei finanziamenti, e per consentire ai partiti di presentare bilanci lacunosi e in ultima analisi falsi (perché privi delle indicazioni sui patrimoni immobiliari).

Dall’altra, occorre riformare alla radice la realtà delle coop. Qui non ci sono solo singole illegalità, ma preoccupa la stessa “legalità” di questi anni. La Costituzione vedeva le coop come la via di emancipazione dell’operaio e del contadino. Qui, invece, si è costruito altro: e per di più, per usufruire dei benefici fiscali, le coop devono girare una quota (in genere, il 3%) dei loro utili a cosiddetti “fondi mutualistici di cooperazione”. Questi, teoricamente servirebbero a sviluppare ulteriormente il movimento cooperativo, ma in pratica rischiano (nella migliore delle ipotesi) di essere gestiti in modo clientelare, e (nella peggiore) di divenire la “mano rossa” di partiti e sindacati che ottengono così un finanziamento indiretto, eludendo la già ben poco trasparente disciplina sul finanziamento di partiti e sindacati.

LEGGE ELETTORALE: FAREMO RICORSO ALL’OSCE. NON E’ SOLO NORMA “CONTRA ROSAM”, MA ALTERA LA LEGALITA’ DELLA GARA ELETTORALE. IL PARLAMENTO PUO’ SANARE LA SITUAZIONE DAL 10 GENNAIO

Non è solo una norma “contra rosam”, ma è qualcosa che altera la stessa legalità della partita elettorale, imponendo a noi (cioè a quelli che hanno in solitudine denunciato le truffe sulle firme, da parte di quasi tutti gli altri partiti) non solo l’onere della raccolta delle firme, ma soprattutto di dover completare le liste un mese prima degli altri, in palese violazione del principio costituzionale di uguaglianza. E’ un tentativo di espellerci dalla gara elettorale.

Maggioranza e opposizione (anche l’’Unione ha taciuto su questo) possono sanare tutto, a partire dal 10 gennaio, in Commissione Affari costituzionali, al Senato.

Ma intanto, grazie al lavoro di Marco Beltrandi e Matteo Mecacci, presenteremo un ricorso all’Osce. L’Osce scrive infatti che “le candidature possono essere assoggettate solo a procedure di registrazione che siano ragionevoli e applicate in modo eguale”.


RAPPORTI DELLA ROSA NEL PUGNO CON PRODI, DS E UNIONE: NOI ABBIAMO SCELTO L’ACCORDO IN MODO IRREVERSIBILE, MA LA SITUAZIONE E’ INSOSTENIBILE. PERCHE’ IGNORANO LA ROSA E LE NOSTRE BATTAGLIE? GRANDE E FIDUCIOSO APPELLO ALLE DONNE E AGLI UOMINI DELLA DIREZIONE DEI DS

Abbiamo scelto l’Unione in modo irreversibile. Ma non si può andare avanti così. E’ incredibile che, a 91 giorni dal voto, il nostro candidato premier e gli “azionisti di maggioranza” della coalizione che abbiamo scelto (che, lo dico con rispetto, hanno trovato il tempo di ricevere il segretario del Psdi Giorgio Carta…) si rifiutino al dialogo con noi, o addirittura avversino le nostre iniziative punto per punto.

Lancio un grande e fiducioso appello alle donne e agli uomini della Direzione dei Ds, che si riuniranno l’11: oltre a discutere di Bancopoli, mi auguro che pongano il problema del rapporto con la Rosa nel pugno, con i radicali, e con i nostri temi.

Occorre superare di slancio la pagina scura delle elezioni regionali, quando l’Unione pose un odioso veto contro di noi, e contro la stessa persona di Luca Coscioni.


UN GRANDE APPELLO A PERSONALITA’, ASSOCIAZIONI E CITTADINI: MAGARI SOLO STAVOLTA, MA ANNUNCIATE CHE SOSTERRETE LA ROSA NEL PUGNO

Mi auguro che personalità, associazioni e cittadini vogliano, nei prossimi giorni, annunciare il loro sostegno alla Rosa nel pugno. Magari rimanendo fedeli alle loro storie e tradizioni; magari prendendo questa decisione solo per questa occasione elettorale…Ma dicendo: “Stavolta, anch’io, anche noi saremo con la Rosa nel pugno”. E’ anche questo il senso dell’appello rilanciato da Pannella: “la Rosa, o la scegli o la sciogli”.


TRE PRIORITA’ POLITICO-ELETTORALI. LA PRIMA: I PACS. PARTE L’APPELLO “NIENTE PACS INDIETRO”. SUI PACS IL CENTROSINISTRA NON PUO’ ARRETRARE ANCORA. LA ROSA NEL PUGNO SI BATTERA’ FINO IN FONDO PER QUESTA CONQUISTA ELEMANTARE DI CIVILTA’

I Radicali italiani porteranno nella Rosa nel pugno tre priorità politico-elettorali, in base agli impegni votati al Congresso di Riccione. La prima è quella dei pacs.

Su questo (sceglieremo le forme), ma occorre proporre una campagna, che chiamerei “Niente pacs indietro”. Insomma, abbiamo tutti accettato di ragionare sulla mediazione del “pacs”, ma ora questa mediazione non può essere ulteriormente…mediata. E invece, in troppi, anche nel centrosinistra, hanno in mente una sorta di strategia del carciofo, volta -foglia dopo foglia- a “spolpare” perfino il pacs. Per parte mia, e per quanto riguarda la Rosa nel pugno, chiederemo a partiti e candidati di essere chiari, espliciti, senza ricorsi ipocriti e furbeschi alla “libertà di coscienza” (escamotage troppo spesso utilizzato per non dire prima agli elettori quel che si intende fare -o non fare- dopo…). Non è una questione nominalistica, ma di sostanza: occorre, cioè, che sia prevista una forma di registrazione; che siano garantiti (quanto meno) tutti i diritti assicurati dal pacs francese; e che tali diritti siano -appunto- fatti valere anche nei confronti dei terzi, diversamente da quanto accadrebbe con una formula solo contrattuale e privatistica. E se scopriremo che Francesco Rutelli avrà una posizione più arretrata perfino del…cardinale Pompedda, non dovremo comunque obbligare tutta la coalizione a retrocedere fino a quel punto... Insomma, non vorrei che l’unica cosa che si vuole concedere è il diritto di visitare il partner in fin di vita: saremmo ad una tragica presa in giro, assolutamente intollerabile.


LA SECONDA: DROGA. OPPOSIZIONE FERMISSIMA ALL’INTENZIONE DEL GOVERNO DI SBATTERE IN CARCARE I RAGAZZI PER 6-7 SPINELLI. MESSAGGIO AI GENITORI: E SE FOSSE VOSTRO FIGLIO AD ESSERE ARRESTATO?

Ci opporremo all’intenzione del Governo (particolarmente odiosa, anche perché, fallito il tentativo di approvare una legge o la leggina-stralcio, proveranno a procedere addirittura per decreto!) di mandare in galera i ragazzi per soli 6-7 spinelli.

Lo dico ai genitori: potrà magari dispiacervi sapere che vostro figlio si fa una “canna”, ma non è forse ben più preoccupante sapere che, per una sciocchezza come 6 spinelli, può esserci una perquisizione della polizia all’alba, e poi l’arresto, e poi il processo, e infine .addirittura- una condanna da 1 a 6 anni di carcere, come vorrebbero Fini, Gasparri e Giovanardi?

Tra l’altro, i 6 spinelli corrispondono ai 2 o 3 grammi di principio attivo che il Governo considera la “soglia” per essere considerati spacciatori: vorrei far osservare alla maggioranza (e pure all’opposizione, che tace) che nella Russia di Putin (che pure non è certo un paese liberale!) il limite è 28 grammi, a New York è 20, in Canada o in Germania è 15, e così via. Diverremmo uno dei paesi più illiberali del mondo, mentre siamo già il paradiso delle mafie, che sul traffico illegale di droga prosperano.


LA TERZA: “AGENDA GIAVAZZI”. RILANCIAMO COME PRIORITA’ I TEMI PROPOSTI DA FRANCESCO GIAVAZZI: SUPERARE ORDINI PROFESSIONALI; ABOLIRE VALORE LEGALE TITOLO DI STUDIO; LIBERARE ITALIA DALLA CAPPA DI LOBBY, CORPORAZIONI E OLIGOPOLI

Ribadiamo il nostro sostegno a quella che io chiamo l’”agenda Giavazzi”. Lo dicemmo già a Riccione, ben prima che si aprisse il dibattito sulle proposte dell’economista. Superare gli ordini professionali, che impediscono a tanti giovani l’accesso alle professioni; abolire il valore legale dei titoli di studio; liberare l’Italia dalla cappa di lobby, corporazioni e oligopoli: queste sono priorità ineludibili.

Tra l’altro, è di queste ore la notizia (riferita dall’Istituto Bruno Leoni) secondo cui il Wall Street Journal e la Heritage Foundation (e vedremo se Berlusconi darà dei “comunisti” anche a loro…), nella loro classifica sulla libertà economica dei diversi paesi, hanno ulteriormente declassato l’Italia dalla 26ma alla 42ma posizione, in compagnia di Trinidad e Tobago…

A maggior ragione, è urgente porre mano a quelle riforme liberali, che, in un contesto corporativo come quello italiano, servirebbero soprattutto ai non garantiti, a chi è fuori dalle protezioni di lobby e corporazioni. “Abolire la miseria”, diceva a suo tempo Ernesto Rossi: e le riforme di innovazione liberale servirebbero proprio a questo, anche nell’Italia di oggi.



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