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gio 25 apr. 2024
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Comitato del 2-4 aprile 2004: la mozione approvata

La mozione generale è stata approvata con 37 voti favorevoli e 2 astenuti

Il Comitato Nazionale di Radicali italiani, riunito a Roma dal 2 al 4 aprile 2004:

1. udite le relazioni della Tesoriera e del Segretario, le approva.

2. Rivolge un rispettoso, solidale, fiducioso invito al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, sperando che -in queste ore- possa farsi forte per un verso del coro vasto e autorevolissimo di giuristi e maestri del diritto che hanno sentito l’urgenza -anche civile e politica- di esprimersi, per aiutarlo e consigliarlo; e per altro verso dell’iniziativa nonviolenta avviata da Marco Pannella, che (in piena continuità con l’azione già svolta per assicurare l’adempimento di obblighi costituzionali e parlamentari a proposito del “plenum” di Consulta e Camera dei Deputati) ha un carattere di “attivazione di legalità”, di spinta al rientro nel perimetro segnato dalla Costituzione e dalle leggi scritte. Così, il Presidente - con il conforto di tante (e quali!) autorevoli voci- può definitivamente riappropriarsi di ciò che è già suo, cioè del Potere costituzionale di Grazia, per poi decidere di esercitarlo o no nell’uno o nell’altro caso singolo.
Il Comitato denuncia il carattere tecnicamente illegale, contra legem (come già affermato da numerosi giuristi), di un comportamento del Ministro della Giustizia Roberto Castelli che impedisse al Capo dello Stato l’esercizio delle attribuzioni e prerogative che costituzionalmente gli appartengono; contemporaneamente, il Comitato interpella il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, garante dell’unità di indirizzo politico dl Governo, affinché chiarisca se l’atteggiamento dell’Esecutivo rispetto a questa vicenda sia rappresentato dalle sue reiterate e positive prese di posizione pubbliche, o invece dagli -opposti- comportamenti e scelte del Ministro Guardasigilli.
Il Comitato, infine, invita tutti coloro che potranno essere raggiunti dal messaggio radicale a non lasciare isolata e senza seguito la splendida prova giornalistica e civile offerta, ancora in questi giorni, da Giuliano Ferrara e dai redattori e collaboratori de “Il Foglio”, inclusa la decisione di devolvere al Partito Radicale i compensi di questo lavoro straordinario: ci auguriamo che questo esempio così chiaro, così eloquente, sia presto seguito da molti altri, nella “politica”, nel “giornalismo”, nella “cultura” dell’”Italia ufficiale”, e che sia, per altro verso, premiato e fatto ulteriormente conoscere in particolare dai militanti e simpatizzanti radicali.

3. Il Comitato delibera, anche facendo tesoro delle intenzioni manifestate dall’Associazione Luca Coscioni, il lancio di una campagna di raccolta di firme su un quesito referendario di abrogazione totale della legge sulla fecondazione assistita, che colpisce -insieme- le speranze di maternità e di paternità di migliaia di coppie sterili, e i diritti di milioni di malati. L’avvio della raccolta delle sottoscrizioni è fissato per la domenica di Pasqua, il prossimo 11 aprile.
Il Comitato, quindi, ringrazia quanti hanno già manifestato la propria volontà di impegnarsi concretamente nella raccolta delle sottoscrizioni, e invita gli organi dirigenti del Movimento ad operare affinché, già in questo lasso ristrettissimo di tempo, il maggior numero possibile di militanti radicali e di cittadini sia effettivamente messo nelle condizioni tecniche di realizzare la raccolta, secondo le modalità più agili consentite dalla raccolta su un unico referendum.
Il Comitato impegna sin d’ora gli organi dirigenti (con forme e modalità da definire entro la fine di aprile) a manifestare aiuto e sostegno a tutti gli amministratori che avranno concretamente operato per aiutare e far crescere la campagna referendaria, e che siano candidati al prossimo turno di elezioni provinciali e comunali.
Contemporaneamente, dà mandato agli organi dirigenti di studiare, promuovere e realizzare ricorsi alla Corte Costituzionale, azioni di disobbedienza civile, e di approntare ogni strumento politico e giuridico volto a contrastare la legge ora vigente.
Il Comitato rivolge un invito (e impegna gli organi dirigenti a lavorare in questa direzione) alle personalità, alle forze politiche, alle realtà associative interessate alla cancellazione della legge a fare propria la campagna che parte l’11 aprile, a sostenerla mettendo a disposizione dell’impresa comune risorse, autenticatori, energie.
Gli organi dirigenti sono impegnati ad operare affinché quanti hanno finora auspicato che alla proposta di abrogazione totale si affianchi una proposta di legge di iniziativa popolare in materia e/o quesiti di abrogazione parziale della legge, rendano tale intenzione concreta e praticabile attraverso impegni precisi e calendarizzati.

4. Il Comitato accoglie e rilancia l’offerta di dialogo formulata da esponenti di forze politiche dell’attuale maggioranza così come dell’attuale opposizione nel corso della recente Convention radicale del 26-28 marzo, come risposta possibile all’impasse -o alla ormai quasi certa sconfitta- nell’uno e nell’altro schieramento, degli obiettivi e delle componenti più riformatrici e liberali. Dalla politica internazionale alle riforme istituzionali, dal fronte economico-sociale alla giustizia, passando per il capitolo delle libertà individuali, il confronto con i radicali e la realizzazione di intese su obiettivi concreti, scadenzati (anche attraverso veri e propri “contratti” elettorali) è strada da perseguire e tentare fino all’ultimo istante utile.
In ogni caso, il Comitato ribadisce il proprio invito ai responsabili dell’Associazione politica nazionale Lista Marco Pannella a non lasciare gli elettori privi della possibilità di scegliere e votare una lista radicale in occasione delle prossime elezioni europee, se potranno innanzitutto conoscerne l’esistenza.

5. Il Comitato conferma tutti gli impegni precedentemente assunti, e, in particolare, saluta l’attività svolta a proposito di quello che chiamiamo “caso Italia”, cioè il complesso di illegalità che segnano da decenni la vita pubblica del Paese. Occorre fare tesoro della quantità e della qualità delle adesioni di parlamentari e giuristi italiani; così come di quelle di deputati, personalità, uomini di diritto di altri paesi; delle istanze, denunce e interlocuzioni depositate e avviate presso numerose sedi nazionali e internazionali.
In una fase in cui le contingenze elettorali rischieranno di aggiungere violenza a violenza, illegalità ad illegalità, rendendo ancora più impraticabile il terreno della lotta civile nel Paese, è necessario che la mobilitazione parlamentare e giuridica sia fatta crescere, e che -attraverso una mobilitazione politica, anche nonviolenta- si aiutino le istituzioni interpellate a pronunciarsi sulle puntuali questioni a loro sottoposte.
Perciò, anche in adempimento delle indicazioni congressuali dello scorso novembre, il Comitato impegna gli organi dirigenti a proseguire l’attività in questa direzione; e rivolge un forte invito a tutti coloro che potranno essere raggiunti da questo messaggio (e in primo luogo ai responsabili dei diversi soggetti dell’area radicale, ai parlamentari e ai consiglieri regionali radicali) a coordinarsi con gli organi dirigenti del Movimento per conseguire questi obiettivi. Si tratta di un’occasione storica non solo per legalizzare e rendere agibile il prossimo passaggio elettorale, ma -più in generale- per legare al grande tema dell’Organizzazione Mondiale della Democrazia il suo naturale “pendant”, che è rappresentato dall’”automonitoraggio” delle democrazie occidentali.



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