Io vorrei una scuola libera, non statale, ma la scuola "libera", in Italia (e non nello Zaire, ecc.) è un'altra scuola di Stato, lo Stato della Chiesa, che IMPONE nelle sue scuole un credo specifico, antigalileiano nella sostanza, antidarwininiano, antimodernità: io ho insegnato nelle scuole-di-Stato, e vi posso garantire che anche nei peggiori anni del centrismo, etc., in una scuola dove tutta la dirigenza era fascista (fascista sul serio) io potevo insegnare COME VOLEVO, SICURO CHE NON POTEVANO CACCIARMI VIA. LA SCUOLA-DI-STATO ERA, NEI FATTI, LA SCUOLA LIBERA. NELLE SCUOLE CLERICALI, UN INSEGNANTE, OGGI, NON E' SICURO DI NULLA, PUò ESSERE CACCIATO VIA IN 12 ORE SE PARLA DI ABORTO, O DI DIVORZIO O DI DARWIN. nELLA STORIA RECENTE DELLA UNIVERSITA' CATTOLICA SI RICORDANO ALMENO DUE O TRE INSEGNANTI CACCIATI VIA PER LE LORO OPINIONI. Altro che cazzatelle alla Cappato. P. favore, parlate di cose serie, e con conoscenza dei fatti, non seguendo il manuale delle giovani marmotte liberiste.
La chiesa cattolica, ripeto, è l'unica chiesa, o religione, che si è costituita in Stato, che tratta con gli Stati, che impone i Concordati, che impedisce di fatto, nelle proprie scuole, un qualsiasi controllo, a garanzia di insegnanti o alunni.
Non siamo in Inghilterra o in altro paese, caro Daniele, siamo in Italia. Dimenticare questo è semplicemente dire cazzate. La scena dei berlusconidi, che in TV propinano chiappe e culi e sesso a strafottere per (subliminarmente) (sapete cos'è, spero) indurre a comprare e poi si prosternano, da bravi cattolici, per il bacio alla Sacra Pantofola, è vomitoria.
Per cortesia, poi, non recitate il Credo di Ernesto Rossi la domenica e poi spararle così grosse il lunedì.