Da un lancio dell'agenzia ADN-KRONOS
Washington, 22 ottobre - A meno di una settimana dall'arrivo negli Stati Uniti del presidente cinese Jiang Zemin, Washington si trova a dover affrontare una situazione diplomatica estremamente delicata. L'amministrazione americana dovrebbe infatti nominare un coordinatore speciale per la politica statunitense nei confronti del Tibet entro il primo novembre, ultimo giorno della visita di Jiang negli Stati Uniti che rappresenta per entrambe le parti il culmine di mesi di lavoro per migliorare le relazioni tra i due Paesi.
L'annuncio della creazione di un ufficio speciale per il Tibet, in realta', era stato dato tre mesi fa dallo stesso segretario di Stato americano, la signora Madeleine Albright, dopo forti pressioni in tal senso da parte del Congresso, provocando le proteste di Pechino che ha interpretato il gesto come un'interferenza negli affari interni della Cina. L'amministrazione vuole evitare qualsiasi tipo di confronto per non rovinare l'atmosfera della visita del presidente, la prima dal 1985, e si trova in mezzo a due fuochi: la scadenza della nomina del coordinatore, e l'imminente arrivo di Jiang che ha provocato pressioni di alcuni esponenti del Dipartimento di Stato e della Casa Bianca per posticipare la nomina almeno a dopo la tappa a Washington del leader cinese, prevista per il 30 ottobre.
Si teme infatti che la nomina del coordinatore alla vigilia dell'arrivo di Jiang, sarebbe interpretata dai cinesi come un affronto, che farebbe perdere tutte le speranze di compiere progressi in diverse questioni tra le quali quella della vendita da parte della Cina di missili e tecnologia nucleare all'Iran e ad altri Paesi.
La mancanta nomina, riferisce il New York Times, ha gia' scatenato le critiche e le polemiche dei sostenitori del Tibet nell'interno del Congresso: il senatore repubblicano Jesse Helms, potente capo della Commissione Esteri, ha gia' inviato una lettera alla Albright sottolineando l'urgenza della nomina e l'importanza che si tratti di una persona di una certa statura e che si faccia rispettare. La Albright ha assicurato che il coordinatore non sara' un ambasciatore con credenziali diplomatiche, viaggera' per la regione, e che il nuovo ufficio dovra' promuovere colloqui tra rappresentanti del Dalai Lama e del governo cinese.