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Partito Radicale Danilo - 28 marzo 1995
MARCIA DELLE PALME

Il Consiglio Comunale di Roma ha votato un ordine del giorno, firmato da tutti i gruppi consiliari, per l'adesione alla "Marcia delle Palme", per l'abolizione della pena di morte entro il 2000 e per l'istituzione del tribunale pena internazionale sui crimini contro l'umanità.

Il primo firmatario dell'o.d.g., il verde Silvio Di Francia, ha dichiarato:

"La pena di morte nel mondo non riguarda un periodo residuale o del nostro passato, ma un problema che irrompe nel nostro futuro, come è dimostrato dalle legislazioni di molti paesi del mondo avanzato: occorre, dunque, un'ampia e civile mobilitazione per ottenerne la sospensione. Per questo abbiamo impegnato la giunta a dare l'ospitalità ufficiale della città di Roma ai partecipanti alla marcia e ad essere presente alla stessa con il proprio gonfalone".

Tom Benetollo, Presidente Arci Nova:

"Pur non potendo essere presente, tengo ad inviarvi la mia adesione alla Marcia delle Palme, per la sospensione della pena di morte. Ritengo, non da oggi, che la lotta contro la pena di morte sia doverosa e segno di consapevolezza civile. Vi sono troppi muri di gomma e opportunismi su questo terreno. Bisogna davvero muoversi, specialmente in tempi come questi, quando sembra crescere, invece che decrescere, il consenso verso 'chi uccide Caino'."

Federico Castellucci, presidente Consiglio regionale Emilia-Romagna:

"L'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna ha aderito alla 'Marcia delle Palme' perché ha ritenuto importante ribadire, anche attraverso una manifestazione così visibile, la necessità di sospendere nel mondo la pena di morte e di promuovere la valorizzazione dei diritti umani. La ventata di violenza, razzismo ed intolleranza che attraversa l'Italia, l'Europa e il mondo rischia di riproporre drammi e tragedie che pensavamo non potessero più accadere alle soglie del 2000. Le recenti grandi migrazioni che spingono abitanti di ogni periferia devastata, verso i centri più ricchi del mercato mondiale, hanno prodotto reazioni a volte terribili.

Ma le risorse a questi problemi non possono essere rappresentate da inasprimenti delle pene o addirittura dall'istituzione della pena capitale. Uno Stato che si affida a questo strumento è uno Stato destinato a perdere perché disprezza la vita umana. Il Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna si impegna, per quanto in suo potere, a promuovere e sostenere le giuste azioni per l'abolizione della pena di morte."

Zhang Dali, artista e dissidente cinese:

"Sulla pena di morte ho un'opinione personale. Specialmente per quanto riguarda la Cina. Il governo cinese usa la pena di morte al fine di sostenere un sistema di illegalità. In 50 anni il governo dittatoriale ha ucciso chiunque alzasse la voce per protestare contri i crimini commessi. Vogliamo porre fine a questo potere che vuole ridurre al silenzio la coscienza dei cinesi."

 
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