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Conferenza Partito radicale
Francia Giorgio Giulio - 10 aprile 1996
Comitato pro Milingo

Con una iniziativa indipendente dal mio appello di ieri, un gruppo di

quattromila fedeli di Monsignor Milingo ha inviato una lettera al

Cardinale Carlo Maria Martini e, in copia, a Papa Giovanni Paolo II,

in cui tra l'altro si chiede a Papa Wojtyla di"..... non permettere che a

Monsignor Emmanuel Milingo vengano posti ostacoli nel suo ministero, perchè

ciò andrebbe solo a discapito delle persone per le quali Gesù ha sparso il

Suo sangue. Monsignor Milingo si preoccupa delle persone, mentre i suoi

oppositori lasciano la chiara impressione di preoccuparsi più di leggi,

teorie e strategie, per le quali Cristo non è mai morto in croce.

Dall'esperienza dei fedeli -prosegue la lettera- risulta che nell'ambiente

religioso tradizionale o non si parla più del demonio o se ne parla come di

cosa che valeva per il passato........chi si azzarda a ipotizzare che i

propri mali possono essere dovuti a qualche influenza demoniaca viene preso

per sprovveduto e deriso..........."

Come ho detto non condivido nulla delle pratiche magiche messe in opera da

Monsignor Milingo, ma mi sembra ingiusto che chi ha detto "Guardatevi

dall'eterno nemico" proibisca a un suo Vescovo di provvedere al riguardo.

Nella chiesa cristiana originaria non c'era nessun Papa, mentre è assai

probabile che esistessero i Vescovi, e su un piano di parità. Se dalla

gerarchia della Grande Chiesa non fossero usciti i mostri che sono usciti,

uno potrebbe fare le spallucce e dire "sono affari loro". Ma così non è,

il ritorno dell'inquisizione è sempre possibile. Bisogna tenere gli occhi

bene aperti su quello che accade a Milingo.

G.Francia@agora.stm.it

 
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