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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Radical Party - 22 ottobre 1997
Droga: l'on. Gerasimenko contro il Partito radicale

Nezavisimaja Gazeta, 21 ottobre 1997, p. 2

QUOTA DI EROINA

Per la società legalizzare la droga equivale a un suicidio

Nikolaj Fedorovich GERASIMENKO,

Presidente del Comitato della Duma per la tutela della salute, socio corrispondente dell'Accademia delle Scienze Mediche Russa

Carte blanche

"Non consideriamo la droga come un male assoluto che va estirpato a ogni costo, ma come un fenomeno che fa parte della realtà e, volente o nolente, ha bisogno di essere adottato al massimo".

"Quanto alla canapa (cannabis) ed i suoi derivati, già oggi si può parlare di stabilire in questo campo le stesse regole che vigono per il tabacco e per gli alcoolici."

Non mettero' più alla prova la pazienza dei lettori. Ho riferito quasi letteralmente il contenuto dei materiali del Partito Radicale distribuiti alla Duma. Probabilmente non valeva neanche la pena di nominare questo fatto (chissà quante cose si distribuiscono al Parlamento) se la faccenda finiva qui.

Purtroppo le cose non stanno cosi'. E' evidente che i materiali del Partito Radicale sono soltanto la punta dell'iceberg. Simili idee sono assai diffuse in alcuni giornali e riviste russe, le si può sentire alla televisione oppure leggere sull'Internet. Anche un bambino capirebbe che per svolgere tutta questa attività ci vogliono parecchi soldi. Come può procurarsi tali somme un partito che in tutta la Russia avrà al massimo due iscritti e mezzo?

Va notato che partigiani della legalizzazione della droga sono particolarmente attivi quest'autunno, proprio quando la Duma decide le sorti della legge "Sulla circolazione degli stupefacenti e delle sostanze psicotropiche". Certo, come ogni legge che nasce dai difficili compromessi, anche questa legge ha i suoi difetti. Pero' la legge in questione ci mette una pietra sopra il chiasso sulla legalizzazione delle droga. Almeno questo e' il suo grande vantaggio. In sostanza ora dobbiamo decidere in che società vogliamo vivere - una società libera dalla droga o una società libera per la droga. Ed e' questo il prezzo che pagheremo scegliendo se approvare o meno questa legge.

Secondo i sondaggi, attualmente circa 2,5 milioni di russi consumano regolarmente le droghe mentre circa 11 milioni confessano di averle assaggiate almeno una volta. Negli ultimi dieci anni il numero di crimini connessi con le droghe e' cresciuto dieci volte (92.000 casi solo nel 1996). Quest'anno le statistiche hanno registrato ulteriore crescita di simili crimini, nei primi 9 mesi del 1997 ce ne sono stati 132.000. Comunque questi dati non rispecchiano la realtà. Secondo il parere degli esperti, sia russi che stranieri, non più di 10 per cento dei crimini connessi con la droga vengono in luce.

Nella Russia d'oggi si sta svolgendo la ricostruzione strutturale del mercato illegale della droga. Le droghe ad altra concentrazione ed ad altro prezzo (come oppio, cocaina, eroina e stupefacenti sintetici a poco a poco escludono dal mercato le droghe tradizionali per la Russia come papavero da oppio e marijuana). Questo potrebbe spiegare la crescita della circolazione illegale delle droghe che solo nell'anno scorso e' aumentato 1,5 volte con il giro d'affari di più di 4,5 trilioni rubli. Quanto ai prezzi su alcune droghe (in particolare su cocaina e eroina), ormai il mercato nero russo e' uno dei primi nella classifica mondiale. Questo rende la Russia ancor più attraente per il narcobusiness internazionale.

Su questo sfondo si svolge l'attività dei partigiani della liberalizzazione delle droghe. A prima vista i loro argomenti sembrano assai convincenti. Secondo loro, le misure proibitive non servono a niente, anzi fanno il gioco della narcomafia. Se, invece, "rimetteremo le droghe in libertà", i prezzi scenderanno, la criminalità di strada diminuera', il che permettera' allo stato di concentrarsi sulla lotta contro la criminalità professionale; la produzione e la distribuzione delle droghe non saranno più di carattere criminale; i narcosindacati perderanno la loro potenza; non ci sarà più bisogno dei provvedimenti draconiani, fissati nelle legislazioni di molti paesi per colpa della guerra totale contro le droghe; dunque i cittadini riavranno' molte delle loro libertà che avevano ottenuto con tante fatiche. Allo stesso tempo i radicali affermano che la legalizzazione non avrà nessuna influenza sul consumo degli stupefacenti.

Tutto questo, pero', e' troppo bello per essere vero. Prima di tutto non bisogna avere delle illusioni a proposito del prezzo che la società pagherebbe per l'eventuale legalizzazione. Secondo alcuni esperti americani, simili affermazioni ignorano una caratteristica fondamentale del mercato - la capacita' di formare la richiesta, allargarla e mantenerla ad un certo livello. E' facile immaginare la crescita del numero dei consumatori se le droghe saranno in vendita ad ogni chiosco commerciale. In questo senso e' sintomatica l'esperienza dell'Olanda, dove marijuana e hashish sono in vendita negli appositi negozi, i cosiddetti "coffee shop". Chi e' stato ad Amsterdam almeno una volta, si ricordera' senz'altro dei giovani dallo sguardo spento che girano per la cittá' senza alcuna meta oppure stanno sdraiati sull'erba o sull'asfalto. Come diceva un satirico, ma noi veramente ne abbiamo bisogno? Fra l'altro sono sicuro che in Russia dove viviamo come se stessimo seduti su un vulcano i fuggitivi narcotici sarebber

o molto più brutti.

Come dicevo prima i partigiani della legalizzazione propongono di stabilire per le droghe le stesse norme di vendita che vigono per il tabacco o per gli alcoolici. Sappiamo benissimo che il selvaggio mercato russo non conosce nessuna regola. Anche le autorità sono imprevedibili - negli ultimi anni siamo stati testimoni degli eccessi della sua folle politica, a partire dal controllo rigido sugli alcoolici e a finire con la perdita del monopolio di stato. Oggi come oggi si può facilmente prevedere come andranno le cose - drogarsi sarà una cosa del tutto normale come bere il vino o fumare. In questo caso non posso escludere che tutti i canali della televisione faranno la pubblicità degli stupefacenti, per esempio dell'eroina, con commento in lettere minuscole: "Ministero della Sanità vi avverte che il consumo degli stupefacenti fa male alla salute".

A proposito, nei materiali del soprannominato Partito Radicale non si parla mai delle conseguenze negative del consumo delle droghe. Anzi, un certo Khramov che dice di essere il coordinatore del Partito Radicale in Russia e nella CSI, dichiara che la canapa ed i suoi derivati (marijuana, hashish) sono meno nocivi del tabacco. Come mai i radiali sono cosi' sicuri che gli altri non hanno la più pallida idea di cosa sono le droghe? Anche le cosiddette droghe leggere provocano gravi disfunzioni del cervello. Ventiquattr'ore dopo essersi fatto una canna, durante il controllo sugli simulatori di volo i piloti più esperti non erano in grado di equilibrare l'aereo nella pista di decollo e di atterraggio. E queste si chiamano droghe leggere!

Forse si potrebbe parlare della legalizzazione parziale e stabilire l'elenco delle professioni con il divieto del consumo delle droghe? Scemenze. E' impossibile assegnare personale tossicologo a ogni militare, poliziotto, autista, medico impiegato statale, ecc. Senza nominare le violazioni dei diritti dell'uomo che saranno l'inevitabile conseguenza dei controlli totali.

Finalmente siamo arrivati al più importante argomento dei radicali. Secondo loro, dopo la legalizzazione la potenza dei narcosindacati diminuera'. Mettiamo che le cose andranno cosi'. Ma per noi tutti questo veramente sarà bene? Prima di rispondere, pensiamo ad altre due domande. Quali droghe possono essere legalizzate? Tutte quante, inclusi eroina e LSD che attualmente sono proibiti? I radicali sono a favore della graduale legalizzazione, prima della canapa, poi di tutte le altre droghe, e per la libera vendita' degli stupefacenti sotto il controllo da parte dello stato. E' facile immaginare come andranno le cose. Lo stato prendera' il posto della narcomafia ed non e' difficile prevederne le conseguenze. Forse i funzionari russi sono i più onesti? Oppure non ci siamo ancora stufati degli scandali attorno all'attività di diverse fondazioni che avevano ottenuto agevolazioni e quote per l'importazione degli alcoolici e del tabacco? Inoltre, sappiamo bene che il nostro stato non e' per niente adatto a fare il

controllore.

All fine parliamo dei diritti dell'uomo i cui paladini credono di essere i radicali. Le particolarità della circolazione illegale degli stupefacenti, la crescita del numero dei consumatori, la minaccia alla salute non solo del singolo, ma di tutto il patrimonio genetico della nazione pone davanti al potere legislativo un grosso problema giuridico. E' ammissibile limitare i diritti di alcuni cittadini nel nome della lotta contro il male? Proponendo di ristabilire per il consumo degli stupefacenti non a scopo medico sia responsabilità amministrativa che quella penale, ci siamo ispirati all'articolo 55 della Costituzione che dice: "I diritti e le libertà dell'uomo e del cittadino possono essere limitati dalla legge federale solo in misura necessaria per difendere l'ordinamento costituzionale, la morale, la salute, diritti e legittimi interessi di altre persone, per garantire la difesa e la sicurezza dello stato". Riteniamo che nella legge in questione questa misura sia stata scrupolosamente rispettata. Bench

é i partigiani della legalizzazione delle droghe cerchino di convincerci del contrario, il consumo degli stupefacenti non e' una faccenda personale. Volente o nolente, consumando le droghe uno crea intorno a se un ambiente criminale.

Siamo lungi dal pensare che l'approvazione della legge sugli stupefacenti garantisce la vittoria contro le droghe. Per il momento non e' altro che la dimostrazione da parte dello stato dell'intenzione di fare l'ordine nel campo della circolazione legale degli stupefacenti e la proclamazione ufficiale della rotta sull'accanita resistenza alla loro circolazione illegale.

 
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