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Notizie CORA
Radio Radicale Roberto - 26 gennaio 1995
6· CONGRESSO NAZIONALE DEL CORA
"ANTINAFIA? ANTIPROIBIZIONISMO!"

San Patrignano, 26-27-28-29 Gennaio 1995

RELAZIONE DEL TESORIERE

Roberto Spagnoli

PREMESSA

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Care Compagne, Cari Compagni,

è facile farsi un po' prendere dall'emozione prendendo la parola in questo che, credo, potrà essere considerato il più importante congresso della nostra storia e non solo per il luogo nel quale esso si svolge.

Il 1994 è stato per il CORA un anno durissimo, sotto tutti i punti di vista: anche in questi ultimi giorni, in queste stesse ore, non mancano attacchi, insulti e anatemi. Nonostante questo, il CORA è, ancora, l'unica organizzazione politica antiproibizionista italiana. Spesso ripetiamo queste parole ma non per questo esse sono meno vere: l'unica organizzazione politica antiproibizionista. E organizzazione del Partito radicale. Lo voglio qui ripetere e rivendicare ancora una volta, perché qui sta la nostra forza.

Chi non ha dimestichezza con i congressi del Partito radicale o delle organizzazioni che ad esso fanno riferimento, potrà forse stupirsi della pignoleria con cui affrontiamo le questioni economiche e finanziarie, e del rilievo politico che diamo alle questioni di bilancio così come agli aspetti formali, procedurali e regolamentari.

Bene, io sono convinto che se anche altri dessero a questi "dettagli" l'importanza che meritano, ci sarebbero, probabilmente, sempre molti affari ma, forse, ci sarebbe anche un po' più di politica.

Il bilancio che vi presento si riferisce a un periodo di dodici mesi che coincide con l'anno solare 1994.

Oltre al rendiconto riferito al periodo 1 gennaio/31 dicembre 1994, ho ritenuto utile, come già l'anno scorso, mettere a vostra disposizione un prospetto relativo alle prime settimane del 1995 che rende conto essenzialmente delle entrate da autofinanziamento, delle spese sostenute per l'organizzazione del Congresso e delle altre spese del periodo.

Ma prima di addentrarmi nelle cifre, voglio ringraziare Vincenzo Muccioli e la Comunità di San Patrignano per avere acconsentito ad ospitare questo congresso e per la collaborazione prestataci nell'organizzazione di un evento il cui svolgimento e i cui esiti sono tutt'altro che prevedibili e scontati.

1 - IL BILANCIO DEL CORA NEL PERIODO 1 GENNAIO/31 DICEMBRE 1994

Il periodo 1 gennaio/31 dicembre 1994 si può riassumere nelle cifre seguenti.

Per quanto riguarda lo stato patrimoniale

- all'attivo sono registrate somme per L.56.639.645

- al passivo sono registrate somme per L.50.104.624

L'attivo è formato dalle somme che si trovano in cassa e depositate sui conti correnti postale e bancario e che comprendono le iscrizioni e le adesioni per il 1995 raccolte nel '94 e delle quali dirò tra poco. Nell'attivo rientra, inoltre, il credito nei confronti del Partito radicale (13.680.816 relativi a versamenti al CORA giunti insieme a quelli per il Pr e temporaneamente "parcheggiati" sul conto del Partito). Nell'attivo rientra altresì il credito verso i consiglieri regionali antiproibizionisti: L.15.400.000 di quote mensili arretrate sulle quali mi dilungherò più avanti.

Per quanto riguarda il passivo, i debiti assommano a L.31.111.624: essi sono dovuti pressoché interamente a debiti nei confronti di fornitori di beni e servizi: come evidenziato nell'allegato n.1, si tratta di debiti dovuti a spese per pubblicazioni e per collaborazioni. Nel passivo è compreso anche l'accantonamento delle quote di iscrizione e adesione per il 1995 raccolte nel 1994. Il Consiglio generale di Pozzuoli ha deciso, da un lato, l'apertura della campagna iscrizioni del 1995 e dall'altro ha individuato nell'obiettivo tecnico delle 500 iscrizioni e adesioni il mezzo per garantire un congresso all'altezza del momento politico e organizzativo che il CORA sta attraversando. Ho ritenuto, quindi, di interpretare correttamente le decisioni del Consiglio generale, accantonando le somme delle iscrizioni e delle adesioni per il 1995 raccolte nel 1994 per metterle a disposizione della Segreteria per l'organizzazione del Congresso.

Dall'esercizio precedente abbiamo poi rilevato un avanzo pari a L.20.869.487.

Il conto economico si riassume invece nelle cifre seguenti:

- i ricavi assommano a L.119.673.397

- i costi sono pari a L.134.007.863

Il conto dei proventi e delle spese evidenzia, quindi, un disavanzo di L.14.334.466.

L'esposizione debitoria è quasi interamente coperta dai crediti verso il Partito (costituiti da quote di iscrizione, adesione e contributo versate contestualmente a quelle per il Partito e quindi momentaneamente accreditate sui suoi conti correnti bancari e postali) e verso i consiglieri regionali. A questa ultima questione dedicherò, tra poco, un capitolo a parte.

1.1 - RICAVI

I ricavi del CORA sono venuti dall'autofinanziamento, dalle quote di indennità versate dai consiglieri regionali antiproibizionisti e dalle iniziative editoriali come ADC e Corafax.

Il totale, che tiene conto anche delle altre voci che trovate nel rendiconto che è stato distribuito, ammonta a L.119.673.387.

Anche nel 1994, dunque, siamo riusciti a far vivere il CORA solo grazie all'autofinanziamento, non ricevendo alcun tipo di contributo pubblico, nella più totale trasparenza delle fonti di finanziamento, mantenendo fede a quanto stabilito dallo Statuto. E potendo contare, su alcuni servizi messi a disposizione dal Partito radicale nella sede di Roma.

Per quanto riguarda l'anno associativo 1994, come riportato dal grafico che trovate tra gli allegati, la ripartizione percentuale dell'autofinanziamento è la seguente:

- entrate da quote di iscrizione = 42,41%

- entrate da quote di adesione = 19,02%

- quote di indennità da eletti = 33,32%

- contributi da soggetti e da iniziative = 5,25%

Riassumendo, le quote da iscrizioni, adesioni e contributi sono pari ai 2/3 dell'autofinanziamento. Il dato rispecchia, com'è logico, la notevole flessione del tesseramento registrata nel corso dell'anno: nel 1993, infatti, tale quota rappresentava più dei 4/5 del totale delle entrate. Di contro, le quote versate dai consiglieri regionali non aveva mai superato, negli anni passati, 1/4 del totale.

Rivolgo al congresso lo stesso invito che ho più volte rivolto al Consiglio generale: occorre riflettere bene sui dati del tesseramento. Per un'organizzazione come la nostra che vive esclusivamente di autofinanziamento, questo è un aspetto vitale che ha una piena valenza politica.

1.1.1 - Iscrizioni e adesioni

Le entrate dovute a iscrizioni e adesioni riportate a bilancio, sono per il periodo sono riferite agli anni associativi.

1.1.2 - Contributi

I contributi - L.3.876.700 per il 1994 e L.250.000 per il 1993 - provengono praticamente interamente dalla vendita di pubblicazioni.

1.1.3 - Indennità

Le entrate provenienti dalle quote di indennità versate dai consiglieri regionali antiproibizionisti sono pari a L.42.307.000 al netto degli oneri. Tale cifra è più che raddoppiata rispetto al bilancio precedente: cioè è dovuto al recupero di parte degli arretrati a seguito dei ripetuti solleciti rivolti ai consiglieri regionali. Restano tuttavia ancora aperta la questione dei L.28.900.000 di arretrati da incassare. Sull'intera questione, come ho detto, ritornerò in dettaglio tra breve, anche perché le situazioni personali sono molto diverse tra loro.

1.1.4 - Abbonamenti a pubblicazioni

La vendita di abbonamenti alla rassegna stampa internazionale ADC e alla sua sintesi settimanale CORAFAX ha prodotto entrate complessive per L.10.587.000.

1.2 - COSTI

Anche per questo esercizio finanziario ho seguito il criterio di gestire i fondi disponibili sulla base delle iniziative promosse.

Il minor gettito dell'autofinanziamento, cui abbiamo già fatto riferimento, ha logicamente complicato la gestione finanziaria delle iniziative in corso e limitato le possibilità di promuoverne di nuove. E questo a fronte di spese di struttura che non è stato possibile comprimere oltre un certo limite se non a rischio di bloccare ogni attività. A ciò non ha sopperito nemmeno l'aumento delle entrate da indennità dei consiglieri regionali di cui dicevo poc'anzi. E questo ripropone la questione del tesseramento: ripeterlo sembra scontato ma i fatti sembrano smentire questa ovvietà.

Le spese per l'attività politica assommano a L.85.335.091 (64% ). Esse comprendono le spese per la campagna sulle proposte di legge di iniziativa popolare, per il 5· congresso e i consigli generali, per le iniziative specifiche, per le pubblicazioni e il tesseramento.

Le spese di struttura sono pari a L.29.999.231 (23%) e comprendono le collaborazioni e le spese per i servizi comuni.

Il restante 13% è costituito da sopravvenienze passive pari a L.18.673.541 costituite per circa 2/3 da crediti inesigibili relativi a quote di indennità dei consiglieri regionali.

Faccio notare, inoltre, che nel 1994, a causa delle difficoltà di bilancio e contrariamente agli anni passati, è stato prodotto pochissimo materiale di autofinanziamento ed è stata ridotta la pubblicazione dei rapporti dell'OLD. Solo in occasione di questo congresso abbiamo ritenuto indispensabile realizzare un nuovo rapporto del quale, per altro, abbiamo potuto produrre solo un'edizione preliminare in fotocopia, oltre alla monografia sulle terapie per le tossicodipendenze.

Passo ora al dettaglio dei vari capitoli di spesa.

1.2.1 - Spese per servizi comuni (L.5.554.791)

La voce comprende:

- L.1.800.000 per la realizzazione di una rassegna stampa quotidiana ad uso interno di cui si è decisa la sospensione a giugno nell'ambito dei tagli al bilancio resi necessari dall'insufficiente andamento dell'autofinanziamento;

- L.1.221.950 per la traduzione di testi scientifici necessari all'attività dell'OLD e del comitato scientifico;

- L.595.000 per la stampa dei moduli di c.c.p.;

- L.171.150 per l'acquisto di libri e l'abbonamento a periodici specializzati;

- L.557.137 per l'acquisto di cancelleria, attrezzature e spese di locomozione.

1.2.2 - Pubblicazioni (L.40.561.040)

La voce comprende:

- L.548.080 per la realizzazione del XI rapporto dell'OLD (gennaio 1994);

- L.37.210.160 per la realizzazione di 12 numeri della rassegna stampa internazionale ADC;

- L.2.802.800 per la realizzazione di 49 numeri della sua sintesi settimanale CORAFAX.

Tecnicamente, le pubblicazioni sono realizzate a Firenze dall'ADUC, con la cura di Vincenzo Donvito.

Le entrate dovute agli abbonamenti a queste due pubblicazioni hanno coperto solo 1/4 delle spese. Abbiamo deciso comunque di proseguire nella loro pubblicazione. Personalmente ritengo che ADC e CORAFAX rappresentino strumenti estremamente utili e unici nel panorama editoriale specializzato. Sono inoltre convinto che un aspetto importante della nostra attività politica sia la produzione e la diffusione di informazione e di conoscenze scientifiche.

1.2.3 - Il 5· congresso (L.22.621.516)

La voce comprende:

- L.9.888.900 per l'affitto e l'allestimento della sala del Teatro della Tosse;

- L.3.073.00 per la stampa e l'affissione di manifesti;

- L.8.351.103 per spese di spedizione

- L.1.308.513 per spese varie di stampa, telefoniche e di soggiorno di alcuni ospiti invitati al congresso.

E' un congresso che ci è costato molto, sotto tutti i punti di vista. Ricordate bene tutti, credo, il clima in cui si svolse: Attacchi esterni durissimi e gratuiti e difficoltà e stanchezze interne. Sono però convinto che sia trattato di un momento importante per la vita e l'iniziativa politica del CORA: lo slogan di quel congresso diceva "1994: legalizzazione delle droghe leggere, distribuzione controllata di eroina". E oggi, in Parlamento, la proposta di legge di iniziativa popolare è all'ordine del giorno delle commissioni competenti.

1.2.4 - Campagna proposte di legge (L.7.651.118)

La voce comprende:

- L.1.487.500 per la stampa di volantini

- L.520.000 per rimborsi a cancellieri

- L.3.950.618 per affissione di manifesti

- L.1.693.000 per rimborsi a compagni e spese di spedizione.

1.2.5 - Iniziative specifiche

Sotto questa voce sono comprese, come altre volte, quelle iniziative politiche che non rientrano in campagne precise ma che fanno parte a pieno titolo dell'attività politica del CORA. La voce, dunque, comprende:

- L.1.569.284 per la manifestazione a sostegno dell'accordo Pannella-Berlusconi per il rispetto degli esiti del referendum, della conferenza di Palermo e per la convocazione di una conferenza internazionale sui costi del proibizionismo e sulle alternative ( essenzialmente si tratta di spesa per la stampa e l'affissione dei manifesti);

- L.2.031.883 per la partecipazione del CORA, nella persona della Presidente, Carla Rossi, alla 5a conferenza dell'ECDP (Risoluzione di Francoforte), un appuntamento importante al quale abbiamo ritenuto necessario, come gli anni precedenti, partecipare. Le spese si riferiscono al viaggio aereo e al soggiorno. Aggiungo, e non è cosa da poco, che Carla Rossi ha rinunciato al rimborso delle spese sostenute girandolo come ulteriore contributo al CORA;

- L.2.349.100 per l'organizzazione del convegno internazionale "Droghe proibite e mercato", promosso insieme al Partito radicale e svoltosi a Napoli il 19 novembre 1994 in concomitanza con la conferenza mondiale sulla criminalità transnazionale. Si tratta di spese per la stampa e l'affissione dei manifesti e per rimborsi spese ai compagni di Napoli che si sono incaricati dell'organizzazione tecnica del convegno;

- L.773.500 per l'organizzazione della tavola rotonda sulla proposte di legge che si è svolta il 10 dicembre al Maschio Angioino di Napoli nell'ambito del Consiglio generale;

- L.2.912.500 per l'organizzazione del convegno e della fiaccolata "Per la legalizzazione della marijuana" che tenemmo a Roma, il 18 dicembre 1993 a venti anni dal convegno "Libertà e droga" organizzato nel 1973 dal Partito radicale e da Stampa Alternativa. La spesa è andata in pagamento nel 1994 e questo spiega la presenza di questa voce, pur riferendosi a un evento svoltosi nel 1993.

1.2.6 - Sopravvenienze passive (L.18.673.541)

Questo capitolo di spesa, come ho accennato poco fa, è costituito per la maggior parte da crediti verso il consigliere regionale antiproibizionista Paolo Guerra che considero inesigibili e sui quali, come ho già anticipato, relazionerò dettagliatamente fra un istante affrontando il capitolo dei contributi dei consiglieri generali.

Per il resto la voce comprende spese non preventivate, interessi bancari e altri oneri e piccole spese di varia natura, tutte comunque regolarmente contabilizzate e documentabili.

Tra le spese non figura l'attività della Segreteria Recapiti che ha sede a Torino. Tali costi sono a totale carico del gruppo consiliare della Lista Antiproibizionista alla Regione Piemonte che ha inteso in questo modo contribuire all'attività del CORA garantendo il funzionamento di una struttura che migliori il collegamento interno e la circolazione di informazioni.

2 - RENDICONTO FINANZIARIO DEL PERIODO 1.1.1995 - 25.1.1995

Come già in occasione dello scorso congresso, ho ritenuto utile fornire, a completamento dei dati di bilancio, un rendiconto relativo alle prime settimane del 1995 che ancora ricadono nel mio mandato di Tesoriere.

In questo rendiconto, che trovate tra gli allegati a questa relazione, sono elencate le spese (previste o già sostenute) per l'organizzazione del 6· congresso, per la pubblicazione dei documenti prodotti dall'Osservatorio delle Leggi sulla Droga, per la pubblicazione delle rassegna stampa internazionale ADC e Corafax, per le collaborazioni.

Nella voce "disponibilità iniziali" sono comprese le entrate per iscrizioni e adesioni 1995 raccolte nel 1994 e accantonate secondo quanto ho già detto in precedenza.

Le entrate nel periodo considerato - pari a L.17.380.500 - sono dovute all'autofinanziamento.

A conti fatti, entriamo in congresso con un saldo negativo di L.9.383.478.

3 - Crediti verso i consiglieri regionali antiproibizionisti

Nel 1990, in occasione delle elezioni regionali, il CORA promosse e sostenne le liste antiproibizioniste. L'accordo stipulato con gli eletti prevedeva il versamento mensile di una quota dell'indennità pari a lire 500.000.

Da allora a oggi, tra i consiglieri regionali, c'è stato chi ha sostanzialmente tenuto fede a quell'accordo, chi lo ha solo in parte rispettato e chi, invece, non è stato ai patti.

Seppure in maniera ridotta rispetto al passato, abbiamo chiuso, quindi, il 1994 con il persistere il problema dei crediti che il CORA vanta nei confronti dei consiglieri regionali eletti nelle liste antiproibizioniste che, al 31 dicembre, ammontano complessivamente a L.27.900.000. Tale cifra si è mantenuta, pur con alcune oscillazioni, sostanzialmente immutata nel corso del 1994.

Il Consiglio generale dello scorso luglio aveva approvato un ordine del giorno in cui si sollecitavano i consiglieri regionali al rispetto degli accordi, e così pure quello di dicembre non ha mancato di affrontare la questione anche nel documento approvato. Non dubito che anche il Congresso vorrà dedicare al problema il rilievo anche politico che merita.

Sulla scorta delle prese di posizione dei consigli generali, da parte mia ho più volte sollevato il problema anche scrivendo varie lettere ai consiglieri regionali per far presente la situazione a fronte di una situazione economica che diveniva via via più difficile. E che resta difficile come ho cercato di documentare con questa relazione e con gli allegati che ho messo a vostra disposizione.

Sulla questione ho ricevuto risposte da tutti i consiglieri che mi hanno garantito il rispetto degli impegni presi a suo tempo. Da tutti tranne che dal consigliere regionale del Lazio Paolo Guerra.

Questa è, in dettaglio, la situazione del credito al 31 dicembre:

Enzo Cucco.......... = 4.000.000 lire

Luigi Del Gatto..... = 500.000 lire

Paolo Guerra........ = 13.500.000 lire

Giorgio Inzani...... = 2.400.000 lire *

Vittorio Pezzuto.... = 1.000.000 lire

Emilio Vesce........ = 7.500.000 lire

--------------------------------------------

Totale al 30/12/94 = 27.900.000 lire

* G.Inzani versa una quota mensile di lire 800.000

E' opportuno precisare che, come si vede dallo schema, le situazioni personali sono assai diverse tra loro.

Ripeto che questa è la situazione al 31 dicembre 1994. Nel corso del mese di gennaio, infatti, alcuni consiglieri hanno versato altre quote di indennità. Per fare alcuni esempi: nel caso di Giorgio Inzani e di Vittorio Pezzuto siamo di fronte a un semplice ritardo nel pagamento di alcune quote. Luigi Del Gatto nel corso dell'ultimo Consiglio generale ha saldato tutto l'arretrato fino a quel momento. Enzo Cucco si è impegnato a ripianare l'arretrato in tempi certi e Emilio Vesce mi ha confermato, pochi giorni fa, l'intenzione di recuperare le quote arretrate.

Resta aperto il caso di Paolo Guerra. "Aperto" si fa per dire.

Dal punto di vista del bilancio, a questo punto, ho deciso di considerarlo un caso chiuso. Paolo Guerra ha ricevuto le stesse comunicazioni che ho inviato agli altri consiglieri regionali. L'ho cercato varie volte al telefono, lasciando messaggi alla segreteria telefonica o ai suoi assistenti al gruppo regionale. Non ho mai avuto alcuna risposta, né positiva, né negativa. Per questo ho inserito nel bilancio le quote dovute come "credito inesigibile".

La somma dovuta dal consigliere antiproibizionista Guerra - che tra l'altro nel 1994 non si è iscritto al CORA - ammonta a 13.500.000 pari a 27 mensilità (l'intero 94, 11 mesi del 93 e 4 del 92). Vi faccio notare che la cifra equivale al 10% delle spese.

Credo che le cifre siano abbastanza eloquenti per non necessitare di commenti. 27 milioni e 900mila lire hanno un peso non indifferente nel bilancio annuale di una piccola organizzazione come il CORA. Per questo, chiedo a questo congresso di farsi carico politicamente del problema e mi auguro che dal congresso vengano indicazioni precise in questo senso e un richiamo forte e netto alle responsabilità di ognuno.

4 - TESSERAMENTO

4.1 - LA CAMPAGNA ISCRIZIONI DEL 1994

Tra gli allegati a questa relazione ho messo a vostra disposizione una serie di tabelle e di grafici che analizzano l'andamento e i risultati della campagna iscrizioni del 1994 anche in rapporto con i passati anni associativi.

Non mi dilungherò oltre perché credo che i numeri che vi fornisco siano sufficientemente eloquenti.

Alla data del 31 dicembre 1994 il CORA ha 608 iscritti e 231 aderenti: in totale, dunque, il 1994 chiude non arrivando nemmeno a 1000 associati.

Si tratta del peggiore risultato di tutta la storia del CORA se si eccettuano il 1988 (anno della fondazione e della prima attività) e il 1989 (anno in cui, con il profilarsi della nuova legge sulla droga, durissimo si fece lo scontro con il fronte proibizionista).

Il risultato, inoltre, segna un crollo gravissimo con il quasi dimezzamento degli associati rispetto al 1993, e interrompe bruscamente la media degli ultimi quattro anni che si situava attorno ai 1680 associati.

Dalla fine dell'estate il flusso delle iscrizioni - comunque già alquanto scarso - si è praticamente arrestato.

Non ho molto altro da aggiungere rispetto a quanto ho già avuto modo di dire poco più di un mese or sono in occasione del Consiglio generale di Pozzuoli.

Passato l'"effetto congresso", che tradizionalmente segna il momento di massimo arrivo delle iscrizioni, l'andamento del tesseramento ha segnato un calo costante fino al crollo totale registrato negli ultimi mesi. A ciò si aggiunga come del tutto ininfluente sia stata, evidentemente, la raccolta di firme per le proposte di legge che pure è proseguita fino alla metà di maggio e che avrebbe potuto costituire un ottima occasione per l'autofinanziamento e per la raccolta iscrizioni e adesioni così come, a suo tempo, lo fu la campagna referendaria.

E' fin troppo ovvio ricordare che, per un'organizzazione che vive di autofinanziamento, la campagna iscrizioni deve costituire un aspetto fondamentale e costante della nostra attività e del nostro impegno, pena la liquidazione dell'organizzazione.

Il CORA non ha, non ha mai avuto e non vuole avere, altri canali di finanziamento al di fuori dei contributi dei cittadini. Mettere questo impegno in secondo piano o rinunciarvi, come in pratica è stato fatto, significa compiere un harakiri che nei fatti sancisce l'inadeguatezza dello strumento CORA rispetto agli obiettivi e al livello di confronto e di scontro politico che abbiamo voluto porre in essere con le nostre iniziative e le nostre lotte.

4.2 - LA CAMPAGNA ISCRIZIONI PER IL 1995

La campagna iscrizioni per il 1995, aperta dal Consiglio generale di Pozzuoli, ha dato, in queste prime settimane, un risultato complessivamente positivo.

Arriviamo al 6· congresso avendo già raccolto 300 iscrizioni e adesioni. Calcolando quelle di coloro che si iscriveranno in congresso e quelle arrivate a mezzo conto corrente postale e ancora in giacenza alle Poste possiamo dire di avere sostanzialmente raggiunto l'obiettivo tecnico delle 500 iscrizioni e adesioni che il Consiglio generale aveva indicato come corrispettivo dell'apporto finanziario necessario a garantire un congresso all'altezza del ruolo e dei compiti che il CORA ha avuto e avrà nel corso del 1995.

Dal punto di vista finanziario, appunto, il tesseramento per il 1995 fino ad oggi ha dato entrate pari a circa la metà di quanto incassato in tutto il 1994. Si tratta con tutta evidenza di un risultato ottimo, che ci fa guardare con un certo ottimismo al futuro, un risultato ancora più incoraggiante se si pensa che la maggioranza degli iscritti e degli aderenti ha accolto l'invito del Consiglio generale di Pozzuoli e ha versato la quota consigliata di L.100.000.

Anche per questo propongo al Congresso di deliberare l'aumento della quota associativa fissandola a L.100.000 sia per le iscrizioni che per le adesioni.

I dati del 1995 con cui entriamo in congresso ci obbligano a non sprecare questa grande occasione che abbiamo voluto e costruito senza temere polemiche e insulti: dipende solo da noi uscire dal congresso con decisioni capaci di dare nuovo impulso alle nostre iniziative e alle nostre lotte e capaci, quindi, di consolidare e incrementare la raccolta di iscrizioni, adesioni e contributi.

CONCLUSIONI

Care Compagne e cari Compagni,

questo che vi ho illustrato è il bilancio del CORA del 1994. Un bilancio sudato fino all'ultima lira.

Io mi scuso con tutti voi per gli errori che ho commesso nello svolgere il mandato che mi fu affidato a Bologna e che mi è stato riconfermato l'anno scorso: sono errori dovuti a null'altro che ai miei limiti e alle mie inadeguatezze.

La nostra politica costa molto e nell'anno appena trascorso ci è costata forse più che in passato.

Il 1995 può essere, ne sono convinto, un anno di grande, positivo rilancio dell'iniziativa politica e della capacità di lotta del CORA.

Credo che oggi si chiuda una fase importante della nostra storia di organizzazione politica dell'antiproibizionismo e che da lunedì, con le decisioni che prenderemo, con le responsabilità che decideremo di assumerci, si apra la possibilità di fare del CORA il motore della riforma e del cambiamento profondo della politica sulle droghe nel nostro Paese.

Se il CORA potrà agire da protagonista nella fase politica importante che stiamo attraversando dipenderà da null'altro che da ciascuno di noi, della nostra volontà, dal nostro contributo di intelligenza, di tempo e di denaro.

Grazie.

 
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