Roma, 15 novembre 1995
Dichiarazione di Peppino Calderisi, deputato Riformatore - F.I.
"La proposta di D'Alema di fare subito il doppio turno per varare chissà quando la riforma costituzionale mi preoccupa poco: si tratta di un giochino così smaccatamente scoperto che non merita neppure commenti.
Quello che preoccupa e che è gravissimo è il modello costituzionale delineato da D'Alema nell'intervista al Corriere della Sera.
Ogni residuo dubbio è chiarito: D'Alema vuole la forma di governo parlamentare e - semmai - l'elezione diretta del Capo dello Stato senza funzioni di governo ma come figura di garante. Si tratta esattamente del modello Weimar (in vigore in Austria dove finora c'è stato però un sistema politico assolutamente bipolare). E si tratta, altresì, della stessa proposta avanzata per anni da Bettino Craxi.
Con questo modello D'Alema pensa ad una bipolarizzazione dell'elezione diretta del Capo dello Stato per poter meglio ri-proporzionalizzare il sistema politico e lasciare così ai partiti - e solo ai partiti, non agli elettori - la scelta del governo.
Come possa poi un Capo dello Stato eletto direttamente nello scontro di una campagna elettorale esercitare funzioni di garante e di arbitro è un mistero che lasciamo al segretario del PDS.
D'Alema mostra inoltre di conoscere molto poco il sistema francese e la stessa proposta Sartori. D'Alema afferma infatti che "in Francia non c'è una forma di governo presidenziale", affermazione che rappresenta una pura sciocchezza perché in Francia il premier è nominato dal Presidente della Repubblica e non dal Parlamento, anche in caso di coabitazione. Non solo: la Costituzione francese (art 9) prevede che sia proprio il Presidente della Repubblica a presiedere il Consiglio dei Ministri.
L'intervista di D'Alema conferma ancora una volta che nelle prossime elezioni lo scontro politico sarà molto chiaro: i riformatori, il Polo, da una parte e i conservatori, il centro-sinistra, dall'altra."