Roma, 25 dicembre 1995
I)
"La notizia della non-chiusura della raccolta delle firme referendarie nei Comuni italiani è stata non-data: i pochi secondi antigiornalistici biascicati - qua e là - non hanno informato.
In base ai risultati comunicati all'Associazione dei Comitati Promotori dalle Prefetture, da martedì mattina quasi tutti gli 8091 comuni italiani sono in condizione di raccogliere regolarmente le firme, poiché le firme fin qui raccolte non hanno fatto esaurire gli appositi moduli.
Comunque, tutti i comuni con oltre 50.000 abitanti, e tutti i Capoluoghi di Provincia, sono attrezzati. I Segretari Comunali che fossero eventualmente in ferie senza aver provveduto a delegare - secondo quanto dispone la legge, e quanto ribadito con più circolari dal Ministro degli Interni - altri funzionari saranno denunciati per omissione d'atti di ufficio, e abuso. In tal senso la Associazione provvede, oggi e domani, a notificare loro diffide extra-giudiziarie.
II)
7174 comuni su 8095 hanno inviato alle Prefetture firme, o comunicazioni di non disporne. 706 comuni, dunque, continuano a latitare, mentre esistono zone intere nelle quali senza spiegazione possibile decine e decine di comuni non hanno raccolto nemmeno una firme, mentre quelle contigue ne hanno consegnate decine per ogni comune. Indaghiamo.
Finora risultano quindi raccolte e consegnate 105.266 firme dai comuni con una media di 14,73 firme per comune. Precedentemente erano di già giunte sempre dai comuni 26.888 firme, per un totale generale di 132.154 firme. Mancano ancora - oltre i 706 comuni che latitano - i comuni di 4 Prefetture. sono quindi a disposizione dei Comitati Promotori, ad oggi, 519.555 firme (poiché sui tavoli ne sono state raccolte 387.401) sul primo referendum, il più firmato; quello per un sistema elettorale "americano", uninominale "secco". Sul meno firmato, quello sulle droghe leggere, stimiamo in circa 385.000 le firme raccolte, cioè oltre il 20% in meno.
III)
I Comitati Promotori valutano all'incirca in 550.000 le firme da depositare su ogni referendum, per assicurarsi che non vi siano da parte della Corte di Cassazione riscontri negativi quanto a errori che possano invalidare le certificazioni, vidimazioni, autenticazioni delle firme stesse.
Anche i referendum più firmati sono dunque tuttora lontani da questa quota di sicurezza. E seriamente in pericolo, fino al rischio d'esser già pregiudicato, vi sono numerosi referendum, in primo luogo quelli libertari, vittime - per ora - del riflesso conformista e passivo, tristemente "etnico", di chi dimentica le ragioni ideali di appartenenza al cosiddetto "popolo di sinistra" o "democratico".
IV)
UNA DIFFIDA GIUDIZIARIA NEI CONFRONTI DELLA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E DEL DIRETTORE GENERALE DELLA RAI-TV SARA' CONSEGNATA MARTEDI' MATTINA, CONTRO IL BLACK-OUT NUOVAMENTE SCESO SUI TEMI E SULLE NOTIZIE REFERENDARIE, E QUELLO - GRAVISSIMO - CHE SEMBRA COINVOLGERE NEI PROSSIMI GIORNI, QUELLI DETERMINANTI E FINALI, IN TUTTI I CONTENITORI E IN TUTTE LE RETI DI RAI-TV.