Roma, 24 febbraio 1996
La decisione del presidente del consiglio Dini di spogliarsi dei panni del tecnico super partes (come già, nel gennaio dello scorso anno si era spogliato dei panni liste, fiancheggiatrici dello schieramento di Centro-Sinistra, introduce nella campagna elettorale in corso una grave turbativa di carattere istituzionale.
Se il gabinetto Dini ha infatti ricevuto l'incarico di condurre il paese alle elezioni, col consenso di tutte le parti, ciò è stato in ragione della natura formalmente tecnica di tale governo. Lo snaturamento delle caratteristiche di imparzialità del governo, provocato dalla decisione di Dini, impone dunque le immediate e irrevocabili dimissioni dell'esecutivo.
In alternativa, qualora - cosa che mi riesce difficile anche soltanto ipotizzare - si verificasse, da parte dell'attuale governo, una proterva propensione all'usurpazione del potere, si renderebbe necessario un intervento risolutivo del presidente della Repubblica, che ha il dovere costituzionale di impedire che la campagna elettorale possa risultare così gravemente inquinata.