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Agora' Agora - 13 febbraio 1989
APPALTI: L'ISTAT NON PUBBLICIZZA GLI APPALTI. INTERROGAZIONE DEL DEPUTATO RADICALE DEL GRUPPO FEDERALISTA EUROPEO, EMILIO VESCE PER DENUNCIARE LA STRANA PROCEDURA ADOTTATA DAI VERTICI DELL'ISTAT NELL'ASSEGNAZIONE DEGLI APPALTI.

Roma, 13 febbraio - N.R.- Il deputato radicale Emilio Vesce, del Gruppo Federalista Europeo, è il primo firmatario di un'interrogazione al Presidente del Consiglio, al Ministro del Tesoro ed a quello degli Affari Regionali e dei Problemi Istituzionali, per denunciare la strana procedura adottata dai Vertici dell'ISTAT nell'assegnazione degli appalti.

Secondo il parlamentare, dal 1980 ad oggi - praticamente durante l'intera gestione del Presidente Prof.Guido Rey - l'ISTAT ha appaltato lavori e forniture, per oltre 300 miliardi, prevalentemente con il sistema della trattativa privata, e ciò in aperto contrasto con la legge che impone il ricorso della gara pubblica. Tali violazioni sono attualmente al vaglio del Sostituto Procuratore della Repubblica di Roma dr.Giacomo Paoloni, cui alla fine di settembre scorso, è stato affidato l'incarico di avviare un'indagine preliminare sull'ISTAT.

Secondo il deputato Vesce, il Consiglio di Amministrazione dell' Ente Pubblico - nelle cui file siede tra gli altri, il Prof.Sabino Cassese, uno dei massimi esperti di Diritto Amministrativo - quelle rare volte in cui ha deciso di indire regolari gare pubbliche per l'assegnazione degli appalti, ha sistematicamente omesso di dare pubblicità ai relativi bandi di gara.

In particolare i Vertici dell'ISTAT hanno disatteso il disposto degli artt. 9 della 548/'77, 4 della legge 113/'81, 7 della legge 687/'84 e / della legge 80/'87, che impongono alle Amministrazioni statali ed agli Enti pubblici in genere l'obbligo di pubblicizzare i bandi di gara tramite il Foglio Annunzi della Gazzetta Ufficiale e, per estratto, tramite i principali quotidiani ed almeno due dei quotidiani aventi particolare diffusione nel territorio in cui ha sede la stazione appaltante.

L'ISTAT ha, inoltre, ignorato la Direttiva della CEE n.77/62 del 21 dicembre 1976, recepita dall'Italia con legge 113/'81, che fa obbligo di pubblicare i bandi di gara per forniture pubbliche anche sulla Gazzetta Ufficiale della CEE medesima.

In pratica, l'ISTAT avrebbe scelto a trattativa privata le Ditte da invitare alle licitazioni private!

Beneficiarie di diverse decine di miliardi con tale anomalo sistema sono risultate, tra le altre, le Ditte Isolabella, Jacorossi, Piana Trasporti, Giorgioli, Abete, Chicca, Failli di Roma.

Soltanto lo scorso anno, prosegue Vesce, per la ristrutturazione del CED (spesa prevista 2 miliardi oltre IVA) i Vertici dell'ISTAT decidevano di rispettare la legge dando pubblicità al bando che indiceva la licitazione privata. Ma, a seguito di un esposto dell'Associazione Nazionale Costruttori che faceva rilevare numerosi errori contenuti nel predetto bando di gara, l'Ente si vedeva costretto ad annullare lo stesso, senza, tuttavia, procedere alla emanazione di un nuovo bando debitamente corretto.

L'interrogante chiede di sapere quali provvedimenti, gli Organi preposti alla vigilanza del Istituto di Statistica, intendano adottare nei confronti del Consiglio di Amministrazione dell' Istituto medesimo qualora i suddetti rilievi venissero confermati.

 
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