Roma, 12 aprile - N.R. - Mario De Stefano, segretario federale del Partito Radicale interviene sui lavori del CSM per il "caso Tortora".
"Il CSM si appresta ad archiviare tutte le inchieste sui giudici napoletani del "caso Tortora".
E' la risposta corporativa ed irresponsabile di un organo che, in spregio alla Costituzione si è trasformato in terreno di mediazione tra le diverse correnti della magistratura italiana. Il CSM non è in grado di garantire una qualsiasi tutela ai cittadini vittime di comportamenti colpevoli da parte di magistrati.
Che tutela hanno avuto le decine di persone arrestate per omonimia in occasione del maxiblitz del 17 giugno 1983 ed innocenti come Enzo Tortora? Nessuna indagine sulle criminali collusioni tra magistrati, pentiti e cronisti giudiziari. Non una risposta ai tanti esposti con cui abbiamo denunciato gli aspetti più aberranti di questo "affaire". Nemmeno un processo al calunniatore Marmo per aver detto che Enzo era stato eletto con i voti della camorra e tanto meno un processo ai magistrati di quella vergognosa istruttoria e di quella vergognosa recita che fu il processo di primo grado. Sino ad oggi la magistratura non ha consentito neppure che fossero processati per calunnia i pentiti che accusavano Enzo e che le stesse sentenze hanno definito calunniatori.
Oggi il CSM si appresta ad archiviare anche il procedimento disciplinare nei confronti di Di Persia (promosso a membro del CSM), e dei suoi colleghi napoletani Di Pietro, De Lucia e Fontana. Un colpo di spugna, il tentativo di insabbiare una inchiesta che porterebbe finalmente ad indagare su i tanti misteri e le tante nefandezze di Castel Capuano.
Personalmente ho un altro timore: che con l'archiviazione del caso Tortora si voglia in definitiva archiviare il "caso giustizia a Napoli" e cioè si tenti di ricostituire le complicità e le connivenze di certa stampa per far passare, all'indomani di questo voto, che ad essere assolti non sono solo i magistrati del caso Tortora ma più generalmente la magistratura napoletana dei casi Cirillo e Siani, i magistrati della Procura e quanti hanno in questi anni gestito le più importanti indagini.
Insomma forse oggi al CSM si giuoca una partita ancora più importante di quanto non pensiamo. Rischiamo di leggere domani su tutti i giornali italiani che non esistono e non sono mai esistiti i "misteri di Castel Capuano" quando noi sappiamo, e con noi milioni di italiani, cosa ha significato certa giustizia napoletana. Ed è anche per questo che dobbiamo fare quanto possibile per scongiurare questo esito.
Non possiamo assistere passivamente a tanto scempio. Non vogliamo rinunciare a sperare che si compia finalmente quell'atto di rigore e di giustizia che Enzo Tortora ha richiesto sino al giorno della sua morte".