Roma, 22 agosto -N.R.- Sulla proposta di Marco Pannella per una lista Nathan a Roma, proponiamo le dichiarazioni, rilasciate a Radio Radicale, di Giuseppe Talamo, storico, già rettore dell'Università "La Sapienza" di Roma; Laura Terracini, moglie di Umberto Terracini; Virginia Nathan, nipote di Ernesto Nathan; Paola Pampana, ex consigliere e assessore per il PLI al comune di Roma.
GIUSEPPE TALAMO, storico, già rettore dell'Università "La Sapienza" di Roma:
"Quando ho saputo della proposta di Pannella di creare una lista per le elezioni comunali romane ispirata al nome di Ernesto Nathan, mi sono effettivamente chiesto che significato potesse avere. Credo che il senso si possa rintracciare nel fatto che Nathan riuscì a portare al governo della capitale una coalizione di forze non solo diverse, ma addirittura ostili fra loro, come per esempio i socialisti di allora che per la prima volta accettarono un'alleanza con forze 'borghesi'. Nathan riuscì insomma per ben sei anni, a creare un nuovo clima politico. Un altro fatto importante da ricordare in questa occasione è il merito di Nathan di aver stabilito un nuovo rapporto tra amministratori ed amministrati, coinvolgendo il più possibile la cittadinanza nei principali problemi del governo della capitale. Certo ci sono delle differenze rispetto ad oggi: il blocco di forze animato da Nathan ebbe allora un chiaro indirizzo anticlericale, mentre oggi, a mio parere, qualsiasi coalizione che si proponesse di tener fuori i
cattolici dal governo della città, non avrebbe alcun senso. Non credo che oggi sia utile fare distinzioni tra laici e cattolici, ma è molto utile distinguere tra chi amministra nell'interesse della cittadinanza, nell'osservanza scrupolosa delle leggi, nella più completa trasparenza, e chi invece si preoccupa di dividersi cariche, prebende, appalti tra i gruppi di potere. Per questo ritengo che il richiamo a Nathan sia particolarmente opportuno. La strada indicata da Pannella è quella giusta; dubito però che i partiti tradizionali avvertiranno questa necessità, forse assisteremo ad una spaccatura su questa proposta, ma non è detto che non sia un fatto salutare."
LAURA TERRACINI, moglie di Umberto Terracini:
"Le intenzioni di Pannella mi sembrano ottime, bisogna vedere come reagiranno tutti gli altri; se il tentativo riuscisse, sarebbe una cosa bellissima per la città di Roma. Ma, oltre alle classi dirigenti dei partiti, dovrebbero muoversi anche i cittadini cominciando a dimostrare di avere un minimo di coraggio; ora mi sembrano troppo pigri, troppo restii a far lavorare la mente. Adesso che i dirigenti del PCI sono cambiati, sono diversi, hanno di fronte altri orizzonti, sarebbe un grande progresso se accettassero la proposta di Pannella. Ho qualche speranza, visto che gli iscritti al PCI non sono più abituati, come nel passato, a seguire le 'direttive': adesso discutono e ragionano con molta indipendenza".
VIRGINIA NATHAN, nipote di Ernesto Nathan:
"Purtroppo non ho potuto conoscere direttamente mio nonno perchè è morto prima che io nascessi: ma da quello che ho sentito dire in famiglia, so che era un uomo eccezionale, precursore dei tempi. Un uomo onesto e l'onestà è una qualità che manca molto ai politici di oggi. Era estremamente democratico, sempre a contatto con la gente della quale conosceva a fondo i problemi. Non sono una politica, questa proposta di Pannella mi giunge nuova, ma sento di dover appoggiare qualsiasi tentativo che riproponga il messaggio di mio nonno: il suo esempio andrebbe seguito soprattutto oggi."
PAOLA PAMPANA, ex consigliere e assessore per il PLI al comune di Roma:
"Come al solito la visione politica di Pannella è lungimirante e anticipatrice dei tempi; però credo ch'egli parta dal presupposto, perchè fa politica pura e non di parte, che i meccanismi dei partiti siano simili a quelli del suo partito che è formato da gente disinteressata; in realtà, alcune persone di alcuni partiti sono talmente interessate al loro posto di potere che mai si confederebbero in favore di una crescita dell'Alleanza laica. Non bisogna dimenticare che il PR ha degli iscritti veri, i partiti tradizionali sono dei partiti di tessere".