22 agosto 1997* NORDCOREA: OCCORRE UNA MOBILITAZIONE DEI MASS MEDIA
* DROGHE: A RISCHIO I CONVIVENTI DI CHI NE ABUSA
* ONU NON PARTECIPA A CONGRESSO CON TAIWAN
* SOTTOCOMMISSIONE ONU SULLE DISCRIMINAZIONI: IL PUNTO SUI LAVORI
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NORDCOREA: OCCORRE UNA MOBILITAZIONE DEI MASS MEDIA
Occorre con urgenza una grande mobilitazione, in primo luogo dei mass media, intanto per denunciare agli occhi dell'umanità intera il carattere criminale e genocidario del regime nord coreano, dell'intera classe dirigente. Milioni di nordcoreani affrontano la fame, ma tutti insistono nei giochi cinici con le loro vite
Come riporta il Time di questa settimana, sulle montagne della Corea del Nord, dove non c'è mai abbastanza cibo, la popolazione sta morendo di fame in 'slow motion', sola, abbandonata, lontano dagli 'occhi televisivi'. Il suo Governo non la può (e non sembra di volerlo fare) aiutare e non vuole che il mondo sia testimone di una tale vergogna. Gli orfanotrofi si riempiono di bambini le cui famiglie non possono più nutrirli; i neonati non abbandonano le maternità. Gli anziani sono troppo deboli per lasciare la casa. I quadri di partito muniti delle solite bandiere rosse tuttora mobilitano lavoratori, bambini e militari.
Questo non è il triste prodotto di una guerra ma il miserabile risultato di un fallimento politico totale. Le organizzazioni umanitarie internazionali avvertono, in base a dati evidenti, che da 2 a 5 milioni di persone potrebbero morire di fame. Pyongyang cerca di usare la fame dei propri cittadini come prezzo di trattative chiedendo a Washington di fornire massicci aiuti in cibo prima che le due Coree, Cina e Stati Uniti inizino seri negoziati per porre fine allo stato di guerra esistente sulla penisola coreana dal 1950. Gli Stati Uniti vogliono essere sicuri che il loro aiuto non finisca a saziare l'esercito di 1,1 milioni di militari. Le agenzie ONU stimano che i nordcoreani necessitano di 725,000 tonnellate di cibo prima di ottobre.
Il Segretario Generale dell'ONU Kofi Annan ha chiamato le nazioni a dare ai nordcoreani "tutto il supporto possibile senza precondizioni". Gli Stati Uniti hanno garantito 52 milioni di dollari in cibo ma si rifiutano di togliere le sanzioni economiche al Nord Corea. Il Dipartimento di Stato ritiene che quasi tutti gli aiuti degli Stati Uniti stanno raggiungendo i civili ma sospettano che diverse quantità di cibo vengano invece distribuite ai militari.
Occorre con urgenza una grande mobilitazione, in primo luogo dei mass media, intanto per denunciare agli occhi dell'umanità intera il carattere criminale e genocidario del regime nord coreano, dell'intera classe dirigente.
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DROGHE: A RISCHIO I CONVIVENTI DI CHI NE ABUSA
L'abuso di droghe (soprattutto se illegali) moltiplica il rischio di morte violenta anche per chi vive a contatto con un tossicodipendente, secondo uno studio pubblicato dall'American Medical Association
"Chi non fa uso di droghe illegali, ma vive sotto lo stesso tetto di persone che ne fanno uso, ha una probabilità di essere ammazzato che è 11 volte superiore al 'normale'. Nel caso dell'alcool tale probabilità risulta essere 'soltanto' di 1,7 volte superiore alla norma. Inoltre, sebbene il rischio di suicidio per chi fa abuso di alcool sia 3 volte superiore alla norma, nessuna variazione nel tasso di suicidi interessa le persone che ne condividono l'ambiente domestico. Al contrario, nel caso delle droghe illegali, l'aumento del rischio di suicidio interessa anche chi vive insieme alla persona che abusa di tali sostanze. L'abuso di droghe illegali 'in famiglia' aumenta per una donna il rischio di essere uccisa dal marito, dall'amante o da un parente stretto, di ben 28 volte."
Questi sono i principali risultati di uno studio, pubblicato mercoledì 20 agosto sul Journal of the American Medical Association, condotto da ricercatori delle università di Washington, Tennessee, Case Western Reserve ed Emory. Secondo i ricercatori il legame tra abuso di droghe e violenza può essere causato "dalle attività correlate con la ricerca di droghe illegali, quali per esempio il rapporto stretto con gli spacciatori ed i furti commessi per procacciarsi il denaro necessario ad acquistare tali sostanze."
Agli studi dei ricercatori americani manca naturalmente una conclusione di tipo politico: la pericolosità, sociale oltre che individuale, delle droghe non è da attribuire tanto alle caratteristiche proprie delle sostanze, quanto piuttosto al fatto che esse sono rese illegali dalle attuali leggi.
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ONU NON PARTECIPA A CONGRESSO CON TAIWAN
Le Nazioni Unite non parteciperanno il mese prossimo al Congresso del Canale di Panama perché Taiwan è stata invitata come ospite speciale, anche se inizialmente avevano accolto con favore il vertice che discuterà il futuro del Canale, ora amministrato dagli Usa, dopo il suo ritorno alle autorità panamensi nel 2000.
Il comportamento dell'Onu è ingiusto oltre che irresponsabile: non si può continuare ad escludere un Paese di oltre 20 milioni di abitanti, per di più democratico, dall'essere rappresentato in tutte le istituzioni internazionali, a cominciare dalle stesse Nazioni Unite.
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SOTTOCOMMISSIONE ONU SULLE DISCRIMINAZIONI: IL PUNTO SUI LAVORI
Corrispondenza da Ginevra
La Sottocommissione sulla Prevenzione della Discriminazione e Protezione delle Minoranze ha adottato una dichiarazione del Presidente sulla situazione dei diritti dell'uomo in Guatemala. Il vice Ministro degli Affari Esteri del Guatemala e il rappresentante dell'Unidad Revolucionaria Nacional Guatemalteca (UNRG) hanno preso la parola dopo l'adozione di questo testo. La Sottocommissione, felicitandosi per i progressi realizzati durante il periodo di applicazione degli accordi di pace, ha proposto che i suoi membri possano partecipare alla missione che la Commissione dei Diritti dell'Uomo ha chiesto al Segretario Generale di inviare in Guatemala prima della fine del '97 ed ha chiesto al Governo guatemalteco di raddoppiare gli sforzi per combattere la marginalizzazione e la discriminazione che continuano a colpire le popolazioni autoctone del Guatemala.
La Sottocommissione ha poi adottato una risoluzione sulla situazione dei Diritti dell'Uomo in Congo (ex Zaire). In tale risoluzione la Sottocommissione chiede al Governo congolese, e a tutte le parti coinvolte nel conflitto, di rispettare gli obblighi derivanti da diritto internazionale relativi ai diritti umani; chiede di fare in modo che la fornitura delle cure mediche e di altri servizi sociali possa essere assicurata a Brazzaville e di designare una commissione elettorale indipendente ed imparziale per preparare le elezioni; chiede anche di mettere a punto misure per far sì che gli abitanti di tutte le parti del Congo possano godere di nuovo della libertà di movimento.
Con quattordici voti contrari, otto favorevoli e tre astensioni, la Sottocommissione ha rigettato un progetto di risoluzione sulla situazione dei Diritti dell'Uomo in Turchia, che condannava le violazioni dei diritti umani commesse dal Partito dei lavoratori in Kurdistan (PKK) e che chiedeva al Governo turco di soddisfare gli obblighi da esso liberamente sottoscritti riguardanti i diritti dell'uomo.
Con quindici voti contrari, nove favorevoli e una astensione, la Sottocommissione ha anche rigettato un progetto di risoluzione sulla situazione dei Diritti dell'Uomo in Algeria, che condannava i crimini commessi da alcuni gruppi terroristici cosiddetti islamici. Attraverso questo testo si domandava al Governo algerino di proibire le pratiche antiterroristiche che non possono essere altro che fonte di gravi violazioni dei diritti dell'uomo.
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