DROGA/RUSSIA: ALINA VITUKHNOVSKAYA, POETESSA E GIORNALISTA, 24 ANNI, NUOVAMENTE ARRESTATA CON L'ACCUSA DI SPACCIO DI DROGA. STATO DI POLIZIA E NON STATO DI DIRITTO - UNA SEQUENZA INEVITABILE DI PROIBIZIONISMO. DICHIARAZIONE DEL PARTITO RADICALE
Roma - Mosca, 24 ottobre 1997. Alina Vitukhnovskaya, poetessa e giornalista di 24 anni, membro del Partito radicale transnazionale, è stata nuovamente arrestata ieri a Mosca. Già nel 1995-96 aveva trascorso un anno in prigione con l'accusa di spaccio di droga. Il Servizio di Sicurezza Federale la accusa di avere distribuito una quantità di "sostanze stupefacenti non identificate" per 28 dollari. Da quel momento è stata sottoposta a continue indagini.
Troppi sono gli elementi che dimostrano che le accuse sono state falsificate dal Servizio di Sicurezza Federale come ritorsione per il rifiuto di Alina a collaborare e a rivelare le sue fonti di informazione. Nonostante ciò le accuse e la denuncia penale non sono ancora state ritirate. Inoltre, gli sviluppi della giornata di ieri hanno preso una piega scandalosa e hanno tutto l'aspetto di una vendetta da parte dei servizi segreti.
Nel contempo, migliaia di giovani - non solo in Russia, ma anche in altre parti del mondo - vengono imprigionate, arrestate, processate per avere acquistato sigarette contenenti hashish, pasticche di XTC o altre sostanze vietate. Tuttavia, tanto più rigorose sono le misure contro i consumatori tanto più ampio diventa il mercato, e tanto più potere va nelle mani della narcomafia.
All'inizio di quest'anno, la Duma russa ha adottato una nuova bozza di legge sulle sostanze stupefacenti che stabilisce la responsabilità penale e amministrativa per l'uso di droga. Questa bozza di legge rappresenta essenzialmente un passo indietro rispetto alla legislazione attualmente in vigore in Russa. Essa ha già ricevuto aspre critiche dagli attivisti per i diritti umani russi, poiché attribuisce pieni poteri alla polizia con la giustificazione di "lotta contro la droga". La bozza di legge non è ancora stata firmata dal Presidente della Federazione Russa ma vi è il rischio che ciò accada presto.
Il caso di Alina Vitukhnovskaya e di altre migliaia di persone poco note in tutta la Russia dà ancora una volta un'immagine molto triste: una nuova democrazia che rischia di trasformarsi in uno Stato di polizia piuttosto che in uno Stato di diritto attraverso il desueto alibi della "guerra alle sostanze stupefacenti". Sfortunatamente, si tratta di una sequenza logica e inevitabile della politica proibizionista sulla droga che si verifica a prescindere da chi e da dove venga attuata.
Il Partito Radicale Transnazionale annuncia il lancio di una campagna mondiale per l'immediato rilascio di Alina Vitukhnovskaya. Inoltre, in collaborazione con altri attivisti antiproibizionisti e sostenitori dei diritti umani, lanciamo una campagna in Russia finalizzata alla prevenzione di una nuova legislazione ancora più proibizionista in materia di droga.
Partito Radicale a Roma 06689791