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- 12 ottobre 1999
Letter from Washington
October 1999

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Editor Oscar Bartoli

Oscarbar@ibm.net

www.ilginc.org

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(Beyond the News)

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E se l'Italia non tirasse fuori una lira?

E' guerra dichiarata tra Italia (Ministero del Tesoro) ed i vertici della Banca Mondiale. Oggetto della contesa? La ormai tradizionale sottovalutazione del personale italiano nell'organigramma della Banca. La miccia che ha innescato la deflagrazione diplomatica si chiama Alberto Forchielli, un giovane e simpatico professionista emiliano, già assistente di Romano Prodi all'IRI, grande conoscitore dell'Estremo Oriente dove ha diretto per anni la sede Finmeccanica. Forchielli, approdato in Banca Mondiale e inquadrato come Senior Adviser Private Sector Development Department, dopo un pò ha cominciato a chiedere per quale ragione non gli venisse affidato alcun incarico. Ma si è scontrato con il classico muro di gomma, specialità nella quale in Banca Mondiale vi sono campioni olimpionici. Questa è stata la ciliegina che ha fatto perdere la pazienza alle Autorità italiane che da tempo, per le vie brevi, si adoperavano nel sensibilizzare i vertici della World Bank su tale situazione che coinvolgeva decine di altri

funzionari italiani.

Alla fine di Agosto, Mario Draghi, direttore generale del Ministero del Tesoro (alle spalle una lunga conoscenza personale dei meccanismi della Banca) ha preso carta e penna ed ha contestato a James D. Wolfensohn il livello di scarsa rappresentatività dell'Italia. Draghi fa notare che ai vertici della Banca Mondiale vi sono 24 britannici, 12 francesi, 10 tedeschi, 10 canadesi, 7 giapponesi e soltanto due italiani. Draghi definisce questa situazione 'insostenibile': nella recente ristrutturazione della Banca nessun italiano ha avuto incarichi di responsabilità. E questo, aggiungiamo noi, nonostante che l'Italia sia uno dei contribuenti più importanti del bilancio della Banca.

Ai primi di settembre una delegazione del Tesoro, guidata da un dirigente superiore, Giuseppe Maresca, si è recata a Washington ed ha avuto una lunga serie di incontri chiarificatori, conditi da assicurazioni che per il futuro tutto si aggiusterà e via confortando. Maresca si è incontrato in una colazione, promossa dal direttore esecutivo Franco Passacantado, con alcuni tra i funzionari italiani. Clima depresso, ci ha detto un partecipante, nonostante l'ottimismo di facciata. Possibile che non ci sia nessun italiano 'degno' di ricoprire l'incarico di Vice Presidente della Banca? E non si tratta solo di consorteria anglofona (che comunque funziona alla grande). Per anni il vertice della International Finance Corporation, il braccio operativo della World Bank nel settore privato, è stato appannaggio dei norvegesi. "Purtroppo gli italiani si svegliano in ritardo", ci fa notare un dirigente della Banca che (tanto per cambiare) chiede di mantenere l'anonimo. "E quando si è trattato di proporre candidati per posti

importanti si sono avuti casi tragicomici. Come quel tale assunto, due anni fa, con un livello molto alto in Banca che non si decideva mai ad arrivare a Washington. Alla fine ha dato le dimissioni con una lettera di fuoco ...accusando il proprio ministro degli Esteri che...non gli aveva garantito una sostanziosa indennità estero da aggiungere al sostanzioso stipendio della banca."

Lo stesso giorno in cui i media hanno diffuso la notizia della fiducia a larga maggioranza data a Prodi ed al suo Gabinetto dalla Assemblea parlamentare europea di Strasburgo, un solerte funzionario della Banca Mondiale ha telefonato ad Alberto Forchielli dicendo che 'tutto si stava aggiustando." Quando si dice...la coincidenza!

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La Banca Mondiale nomina un nuovo Managing Director

La Dottoressa Mamphele Ramphele, vice-chancellor dell'Università di Capetown in Sud Africa è stata nominata Managing Director della World Bank. Farà parte del team responsabile della gestione dell'Istituzione e delle sue strategie. La Dottoressa Ramphele avrà competenza su 'sanità, educazione e protezione sociale'. "Questa è una nomina storica per la Banca", ha detto il presidente James D. Wolfensohn. " E un fatto di estrema importanza che sia stata nominata Managing Director una donna e un'Africana."

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Indiscreto

27 settembre, tradizionale incontro, presso l'ambasciata italiana a Washington, con gli uomini di banca e finanza venuti dall'Italia per gli Annual Meetings del Fondo Monetario e della Banca Mondiale. Presenti giornalisti di venti testate alla ricerca di qualche dichiarazione saporita o qualche ghiotta anticipazione. Ma la maggior parte dei banchieri non si lascia andare a confidenze. Il governatore della Banca d'Italia Fazio ad un certo punto decide di intrattenersi con i giornalisti italiani. Una domanda molto diretta della collega di Repubblica, Elena Polidori, lo fa andare, inspiegabilmente, su tutte le furie. Complice forse la stanchezza da jet-lag, il trattamento riservato alla giornalista non è tra quelli previsti da Monsignor della Casa. Elena Polidori, offesa, se ne va. Inseguita, poco dopo, dal Governatore che, resosi conto della gaffe, inizia una serie di disperati approcci caramellosi meritandosi una ulteriore reazione pepata dalla signora.

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Colloquio tra il Ministro del Tesoro Amato (presente il suo direttore Generale Mario Draghi), e il presidente della World Bank Wolfensohn (assistito dai suoi Direttori Generali). Argomento: la nota vicenda della sottovalutazione dei funzionari italiani che lavorano in Banca. "Vedrete che sistemeremo tutto.", garantisce James D. Wolfensohn fresco della sua riconferma per un secondo mandato. "Anche due anni fa avevi detto esattamente la stessa cosa e siamo ancora a questo punto." Questo il commento di Mario Draghi che ha buona memoria e che, come Amato, parla un perfetto inglese.

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IRIDIUM: la paura fa 90 ed è contagiosa

I media di tutto il mondo industrializzato hanno dedicato ampio spazio alle vicende di Iridium la società posseduta per il 18% da Motorola e specializzata nella telefonia satellitare. Il ricorso al Chapter 11, chiesto dagli azionisti e dalla stessa società, dovrebbe servire a garantire la rinascita del business. Nelle dichiarazioni del suo CEO, John Richardson, si accenna ad un radicale cambiamento del marketing, non più orientato in senso orizzontale (in concorrenza con i cellulari) ma focalizzato su una nicchia verticale (operatori dei campi petroliferi, ambasciate e agenzie all'estero, servizi marittimi). Il tenace autore dello sballato business plan e responsabile finanza, Leo Mondale, ha dato le dimissioni. Ma in effetti, dicono quei pochi che sono rimasti a lavorare nel palazzo in Eye Street , è stato accompagnato alla porta dal capo del personale e licenziato. Nel frattempo si apprende che anche ICO, uno dei tre concorrenti di Iridium ha presentato ricorso per il Chapter 11, mentre Globalstar rilascia

dichiarazioni guascone alla stampa, dicendo che loro non commetteranno gli errori fatti da quelli di Iridium. Ma la strizza anche in questa società è notevole.

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Corruzione, un cancro difficile da estirpare

L'inizio degli Annual Meetings è in pratica rappresentato dalla conferenza stampa del Presidente della Banca Mondiale.

James D. Wolfensohn, ha risposto alle domande di duecento giornalisti. Le principali tematiche sulle quale Wolfensohn si è soffermato sono state: lotta alla corruzione, lotta alla povertà, intervento di soccorso ai paesi terremotati, monitoraggio della Banca.

La corruzione è il tema che Wolfensohn ha sollevato due anni fa suscitando ironie e scetticismi. "Un cancro, ha detto, che deve essere affrontato con determinazione e nella consapevolezza che occorreranno anni prima che possa essere debellato." A qualcuno le parole di Wolfensohn sono sembrate un implicita dichiarazione di impotenza. Molte domande hanno sollevato dubbi sulla tenuta della Russia. Il presidente della Banca Mondiale ha voluto chiarire che, anche se la corruzione resta uno dei problemi principali della Russia, bisogna riconoscere che in dieci anni questo paese ha fatto passi da gigante verso la costruzione di una reale democrazia. "Quello che mi preoccupa personalmente di più, ha comunque aggiunto, è che il 45 per cento della popolazione russa vive in stato di povertà." Nello stesso momento in cui si teneva la conferenza stampa del Presidente della Banca Mondiale anche il nuovo ministro del tesoro americano Summers testimoniava in un hearing di fronte al Senato in perfetta sintonia. Questi russi

hanno sbagliato, chiudiamo il rubinetto dei dollari, ma non per questo bisogna dargli la croce addosso, questa la morale dei due interventi. Cerchiamo invece di aiutarli a risolvere i problemi di fondo di quella nazione. E sullo sfondo aleggiava la preoccupazione per l'arsenale atomico russo che può finire nelle mani del terrorismo internazionale.

Riprendendo alcune conclusioni del nuovo Rapporto della World Bank "Entering the 21st Century", presentato nei giorni scorsi, Wolfensohn ha ricordato che, a parte il tanto parlare di globalizzazione, il numero di persone che vivono in stato di assoluta povertà sta continuando ad aumentare. Nonostante i miliardi di dollari investiti dalla Banca Mondiale e dal Fondo Monetario, infatti, il nuovo Millennio si aprirà con un miliardo e mezzo di persone che vivono con l'equivalente di un dollaro al giorno mentre nel 1987 era un miliardo e duecento milioni. Più di un sesto della popolazione globale. La World Bank ha creato un team speciale per rispondere ai disastri naturali e la coincidenza ha voluto che, mentre Wolfensohn parlava, le prime pagine dei giornali fossero piene delle immagini del terremoto a Taiwan.

Quanto alla capacità della Banca di verificare come vengono spesi gli aiuti destinati ai paesi in via di sviluppo, Wolfensohn ha dovuto ammettere che al presente non ci sono strumenti che consentano di misurare esattamente l'impatto dei programmi messi in essere dalla sua Istituzione. L'unico impegno è quello di intensificare la collaborazione con i governi locali per modificare le strutture giurisdizionali e amministrative nei vari paesi che beneficiano degli interventi della Banca Mondiale.

A Wolfensohn è stato chiesto se le sue condizioni di salute gli consetiranno di accettare un secondo mandato. Il presidente della World Bank, toccando legno, ha detto ridendo che sta benissimo (un anno fa era stato colpito da una paresi facciale) e che se i suoi 'azionisti' glielo chiederanno non si tirerà indietro. Molto è stato fatto in questi quattro anni e mezzo, ha detto Wolfensohn, ma molto resta ancora da fare.

Wolfensohn ha detto, con un pò di arroganza, di avere dato disposizioni ai suoi uomini delle relazioni esterne di non rispondere alle numerose critiche sul suo operato. Non sappiamo se il trattamento riguardi anche il Direttore Generale del Ministero del Tesoro italiano, Mario Draghi.

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Il meccanico radiofonico

Due italo americani, Tom e Ray Magliozzi, hanno inventato il 'Meccanico Radiofonico", una trasmissione radio che va in onda il sabato mattina sulla National Public Radio. Più di 3 milioni sono gli ascoltatori che si sintonizzano su "Car Talk" e chiamano il numero verde, chiedendo consigli su come riparare un guasto alla propria auto. I fratelli Magliozzi sono laureati al MIT, una delle più prestigiose università tecniche americane. Attraverso le descrizioni degli inconvenienti fatte da chi telefona (con gorgoglii e gargarismi vari che imitano i rumori) i due meccanici radiofonici cercano di individuare le cause del guasto e danno consigli su come ripararlo. Il tutto infarcito da grandi sghignazzate (qui in America si ride per nulla) e indovinelli. Il bello è che i due fratelli ci azzeccano sempre e i loro consigli sono utili per evitare di essere spennati da meccanici senza scrupoli. Una ragazza ha chiamato chiedendo per quale ragione gli uomini si sentono superiori alle donne in fatto di auto. Ci sono molte

donne che ne capiscono più degli uomini. Giusto! Hanno detto i Magliozzi, spiegando, tra una risata e l'altra, che il potere non è più nelle mani di chi ha la 'clava' ma nella 'testa' di chi ha la conoscenza.

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The Italian-mob stereotype

Order Sons of Italy riunisce oltre 500mila italoamericani fieri delle proprie origini e grati all'America che gli ha consentito di fare fortuna. Purtroppo in questo Paese il termine 'italiano' continua ad essere associato automaticamente, nell'immaginario collettivo, non solo al cappuccino, alla pizza, a Bocelli, Loren, Gucci, Bulgari, Ferrari e via citando, ma anche alla mafia, grazie ad una continua opera di diffamazione compiuta da Hollywood e dalla TV. La Commissione per la Giustizia Sociale dei Sons of Italy ha contestato pubblicamente i responsabili del serial TV "The Sopranos" (storie inventate di un gangster italo-americano del New Jersey). Oltre alle proteste, le organizzazioni che a vario titolo riuniscono gli italo americani, dovrebbero, però, tassarsi e pianificare una campagna sui media volta a risollevare l'immagine di 26 milioni di cittadini che ormai occupano i posti più significativi della piramide sociale americana. L'organizzazione di grandi gala da sola non è sufficiente per cambiare uno

stereotipo duro da morire.

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System Against People

Così è stato battezzato dai dipendenti il SAP, nuovo sistema informatico centralizzato della World Bank che, stando ai maligni, continua a perdere colpi.

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IFC e il settore alberghiero

International Finance Corporation, il braccio operativo della Banca Mondiale nel settore privato, investirà 60 milioni di dollari per sostenere il Grupo Posadas SA de C.V. il più importante operatore alberghiero della America Latina che costruirà cinque nuovi hotels in Messico.

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L'Africa si apre agli investimenti stranieri

E stato costituito il più importante fondo per favorire investimenti in progetti di infrastrutture private in Africa. IFC della Banca Mondiale è direttamente coinvolta nella creazione e gestione di questo fondo della durata di 10 anni. Leader dell'operazione, insieme a IFC, è American International Group (AIG). Solo da poco i governi africani hanno cominciato ad aprire le loro infrastrutture agli investimenti privati,creando grandi opportunità di business.

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S&P acquista il data base di IFC sui mercati emergenti

Standard & Poor e International Finance Corporation hanno annunciato di avere firmato una lettera d'intenti per l'acquisto degli indici sul rendimento delle azioni nei mercati emergenti come parte di una più vasta e strategica collaborazione tra le due organizzazioni.

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