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Conferenza droga
Pezzilli Dora - 15 ottobre 1995
droga
e schizofrenia.Grazie a Maurizio e ad Alessandro.Cerchero' di essere

sufficentemente comprensibile.

Se si accetta una delle definizioni migliori di schizofrenia

(Minkowski un allievo di Bleuler) che ha un sapore filosofico, essa e'

la perdita del contatto vitale con la realta'".In questo studio sulla

malattia egli concentra l'attenzione sulla alterazione del concetto di

tempo e di spazio degli schizofrenici.Mentre lo spazio si espande per

includere l'intera categoria degli oggetti che rientrano nei deliri

del paziente il tempo rimane bloccato e limitato al presente.

Dal punto di vista del funzionamento cerebrale l'area compromessa

primariamente nella sintomatologia della schizofrenia e' l'area

prefontale.Le aree prefrontali permettono l'organizzazione del

pensiero in una successione di processi logici, rendono possibile

l'attesa di un lontano futuro, mantengono la saldezza dei propositi

contro gli impulsi distraenti che provengono dall'ambiente rendendo

cosi' possibile l'elaborazione dei dati ottenuti dalla parte

posteriore dell'encefalo.Presiedono anche alle scelte e alla

traduzione delle idee in azioni.Nella schizofrenia vi e' uno stato di

grave ipofunzione della neocorteccia e una inibizione della

neocorteccia (non importa se organica o funzionale) provoca una

inibizione dell'ipotalamo.E' possibile che l'uso di droga, provochi a

livello cerebrale quanto descritto dai manuali di psichiatria alla

voce schizofrenia.Se si considera la schizofrenia provocata

dall'haschisc, non tanto come una malattia, quanto come un processo di

regressione dettato dall'autodeterminazione del soggetto, che di per

se' non e' irreversibile, ma condizionato dall'uso a breve o a lungo

termine dalla sostanza, possiamo addirittura sostenere che la

schizofrenia provocata dalle droghe ha una funzione

terapeutica.L'inibizione dell'ipotalamo in termini biologici puo'

essere considerata alla stregua di un "ritorno al passato" della

memoria individuale del soggetto o addirittura ad un vero

interrompimento del circolo vizioso dell'ansia o ad un abbattimento

farmacologico del super-io.Se poi consideriamo che l'ipotalamo

presiede al funzionamento della riproduzione umana, possiamo avere il

legittimo dubbio che l'uso di droga influisca sul sistema nervoso

centrale a tal punto da poter condizionare il sistema ipofisario.

La mia ipotesi e' che con il tempo, la ricerca stabilira' una

connessione tra uso di droga e contraccezzione.Se come e' vero le

droghe rallentano la funzione dell'ipotalamo, sia di fatto, sia nella

percezione spazio-tempo, proprio perche' provocano uno stato

similschizofrenico temporaneo e' altresi' possibile che tutto questo

possa rallentare sopratutto nella donna la funzione ipofisaria a

livello degli organi bersaglio.Nel maschio il "rallentamento" potrebbe

avvenire non tanto a livello spermatogenetico, quanto nella motilita'

dello spermatozoo medesimo.Vincerebbero i migliori credo.

 
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