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Conferenza droga
Manfredi Giulio - 11 ottobre 1999
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(Lettera aperta - "Il Manifesto" dell'8/10/99)

"Al presidente del consiglio on. Massimo D'Alema.

Il dibattito sulla sicurezza nelle città domina il confronto politico italiano. Ma proprio da Milano, la città dove più forte è la spinta verso la <>, alcuni magistrati hanno messo in luce la connessione fra criminalità, tossicodipendenza e politica sulle droghe. E' significativo che sia la magistratura, che ben conosce gli effetti delle politiche repressive sulla criminalità, a richiamare l'attenzione sulle sperimentazioni europee e a sollecitare anche in Italia la somministrazione controllata di eroina.

Nel nostro paese la discussione su questi temi è stata spesso viziata da ideologismi anche perché poco si sa della serietà e del rigore che hanno accompagnato l'esperienza svizzera e del fatto che un analogo esperimento è in corso in Olanda, mentre la Spagna e la Germania si apprestano ad avviare questi programmi. I risultati svizzeri hanno convinto la popolazione dell'efficacia di questa scelta, che è stata premiata dal risultato referendario. E' un pronunciamento di grande rilievo politico: si dimostra che scelte di tolleranza e forte investimento sul versante sociale possono guadagnarsi il consenso popolare quando una classe dirigente sa assumersi la responsabilità di indirizzi politici coerenti. I dati raccolti nel triennio 1994-96 testimoniano non solo il miglioramento delle condizioni di salute dei singoli consumatori coinvolti nell'esperimento svizzero, ma anche l'incremento dell'integrazione sociale, con un netto beneficio per l'intera comunità in termini di benessere e di sicurezza.

Crediamo che i governi di centro sinistra finora succedutisi in Italia non si siano sufficientemente impegnati nella ricerca di soluzioni realmente innovative nel campo delle droghe. Anche le ipotesi di modifiche legislative avanzate dall'ultima conferenza governativa di Napoli sono, a distanza di oltre due anni, rimaste senza esito, perché il governo non ha ancora presentato il promesso disegno di depenalizzazione completa del consumo di droghe. Quando, nel gennaio 1998, un alto magistrato, il presidente Galli Fonseca, denunciò gli effetti disastrosi della clandestinità e della criminalizzazione dei tossicodipendenti, invitando anch'egli a guardare con attenzione all'esperienza svizzera, nessun esponente del governo raccolse l'invito. Anzi. La disponibilità di alcune regioni ad intraprendere la sperimentazione fu del tutto ignorata, nonostante una, l'Emilia Romagna, avesse avuto in tal senso anche l'approvazione del consiglio regionale.

Ci rivolgiamo a Lei e al suo governo perché ancora una volta la proposta non venga lasciata cadere nel nulla. Chiediamo che il suo governo promuova un momento di dibattito pubblico, con un approccio scientifico, sul tema della sperimentazione dei trattamenti terapeutici con eroina, per valutare con serietà le esperienze europee. Ci auguriamo di poterLa incontrare al più presto per approfondire questo ed altri aspetti della politica sulla droga su cui è urgente un intervento riformatore.

Luigi Ciotti, Andrea Gallo, Betty Leone, Francesco Maisto, Toni Muzi Falcone, Livio Pepino, Gino Rigoldi, Elvira Sellerio, Grazia Zuffa".

Commento: la presa di posizione di Don Ciotti & Compagni è importante, anche se arriva dopo un anno esatto di governo D'Alema (peraltro, a Prodi i nostri non scrissero nemmeno ). E' anche vero che pubblicare la lettera sul "Manifesto" significa rassegnarsi all'attenzione degli addetti ai lavori; se Don Ciotti avesse voluto far pubblicare la lettera su "La Stampa" (e a Don Ciotti non si può dir di no ), vi sarebbe stato un minimo di dibattito da parte dell'opinione pubblica . E D'Alema (o la Turco) avrebbero risposto subito!

 
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