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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Mauro - 9 gennaio 1996
Cittadino europeo, Ue in ritardo

Italia Oggi 9/1/96 pag 4

La cittadinanza europea è un paradosso perché c'è ma non ha diritti di cui sostanziarsi (o comunque ne ha troppo pochi). La soluzione per uscirne, in verità, non è univoca anche perché, e lo sanno bene i singoli paesi membri, creare la figura del cittadino europeo significherebbe rinunciare a una porzione consistente delle singole sovranità nazionali. Sul futuro del concetto di cittadinanza in Europa si sono confrontati ieri a Roma, nella sede della commissione Ue, il presidente del Cnel Giuseppe De Rita, Sabino Cassese, il ministro della pubblica istruzione Giancarlo Lombardi e il commissario alle politiche dei consumatori, Emma Bonino, in un convegno organizzato dall'Associazione nazionale per l'informazione e la documentazione europea.

Il Trattato di Maastricht riconosce la cittadinanza europea, sostanziandola in soli quattro diritti: quello di voto attivo e passivo nelle elezioni locali al parlamento europeo, quello di formare partiti a livello europeo, quello della protezione diplomatica e, infine, quello di petizione al parlamento europeo. »Troppo poco, ha commentato De Rita per il quale la via d'uscita più indolore potrebbe essere quella di rafforzare quei diritti legati alla struttura di mercato dell'Unione ma che hanno però una natura più vicina ai cittadini, come per esempio i diritti dei consumatori.

L'impossibilità di agire direttamente sui diritti tradizionalmente legati alla cittadinanza nazionale è stata sottolineata anche da Cassese, per il quale più utile e immediato sarebbe concedere ai cittadini europei eguali diritti »procedurali come in quello alla motivazione del provvedimento amministrativo oppure in quello relativo all'audizione presso la pubblica amministrazione. Di tutto ciò si parlerà in occasione della Conferenza intergovernativa di marzo, anche se, ha sottolineato Emma Bonino, il dibattito sulla cittadinanza coinvolgerà gioco forza la valutazione politica di quali dovranno essere gli obiettivi futuri dell'Ue. Per il commissario, comunque, si potrebbero già fare delle piccole cose come per esempio istituire un servizio civile europeo anche se, ha avvertito Lombardi, »rimane il grosso scoglio rappresentato dalla disaffezione che i paesi europei dimostrano verso la comunità, Italia in testa . Per il ministro, infatti, l'insistenza con cui le forze politiche italiane hanno continuato a chi

edere le elezioni anche durante il semestre di presidenza ha rappresentato la manifestazione più palpabile del crollo della sensibilità europeista.

 
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