Sole 24Ore 20/1/96 pag 10
PALERMO - Cambia nel nostro Paese il sistema del consumo ma manca un'adeguata cultura del consumo. Siamo l'unico Paese della Ue a non avere una normativa sui consumi, né una legge sui diritti di chi consuma, né una disciplina che riconosca, regolamenti e responsabilizzi le associazioni dei consumatori. La prossima settimana la Commissione europea approverà una direttiva per liberalizzare l'accesso alla giustizia, ma in Italia non sarà applicabile: »Un cittadino che acquista un prodotto in un Paese estero potrà rivolgersi a un'associazione di consumatori riconosciuta - afferma il commissario Emma Bonino, intervenuta al convegno organizzato a Palermo da Telecom Italia sul tema del consumerismo - per avere tutela attraverso un'associazione operante nel Paese dove il prodotto è stato realizzato o acquistato. Da noi, in mancanza di riferimenti normativi, questa direttiva non sarà applicabile .
Ralph Nader, "difensore" dei consumatori negli Usa, invita le aziende a comprendere che il rispetto dei diritti dei consumatori rafforza l'economia, incrementa la produzione e conseguentemente le vendite e i profitti: »Grazie all'associazionismo negli Usa - dice - si sono ottenuti successi nel campo della sicurezza automobilistica, nel campo farmaceutico, in quello del consumo di sigarette e in quello della lotta all'inquinamento E in Italia? Dobbiamo accelerare i processi di modernizzazione. Un maggiore rispetto anche per il cittadino-utente dei servizi pubblici. Come? Innanzitutto, sfatando il luogo comune che innovazione ed efficienza comportano solo aggravi e costi.
»Da quando abbiamo introdotto il servizio di recapito a domicilio dei servizi anagrafici - dice Enzo Bianco, sindaco di Catania - abbiamo ottenuto un risparmio di oltre un terzo e migliorato la risposta dei cittadini . E l'aumento delle tariffe telefoniche? »Era necessario - sostiene Emma Bonino - ma sbagliato nei tempi e nelle modalità. La direttiva europea per la concorrenza nella telefonia vocale prevede l'incremento delle tariffe ma pone delle condizioni: creare un'Authority, concertarsi con le associazioni di consumatori, realizzare un fondo perequativo con i profitti delle aziende stesse per tutelare i consumatori più svantaggiati. In Italia ancora niente di tutto ciò .