Sole 24Ore del 3/3/96 pag. 2
ROMA - Fatta l'Europa occorre fare i cittadini europei. Dare sostanza a quella cittadinanza europea prevista dal trattato di Maastricht ma rimasta ancora sulla carta. E' il Movimento federativo democratico presieduto da Giovanni Moro che sollecita la presidenza italiana dell'Unione europea a un'attenzione particolare sulla questione. Ne hanno discusso ieri in un convegno presso la sede italiana del Parlamento europeo il commissario europeo Emma Bonino, il vicepresidente del Parlamento europeo Sandro Fontana, il coordinatore della conferenza intergovernativa Silvio Fagiolo, il rappresentante presso la Commissione Ue Luigi Cavalchini, il direttore dell'immigrazione Guido Bolaffi, il mediatore europeo Jacob Soderman e il capo di gabinetto del commissario Mario Monti Enzo Moavero.
Al centro del confronto le otto proposte del Movimento federativo sulla cittadinanza europea. Al primo punto c'è la questione dei diritti umani; il nuovo trattato dovrebbe poi contenere una carta dei diritti dei cittadini con riferimento alla casa, all'istruzione, alla salute; la terza richiesta prevede che vengano garantiti i servizi pubblici e di interesse collettivo; la quarta pone al centro l'estensione e il rafforzamento dei temi della politica sociale; la quinta riguarda l'accesso alle informazioni secondo il principio della trasparenza; la sesta prevede l'accesso alla giustizia; la settima riguarda la rappresentanza sociale e l'ultima l'attuazione del principio della sussidiarietà.
Il commissario Bonino ha condiviso le proposte ricordando che è ugualmente necessario, però, realizzare il mercato unico, l'unione monetaria e la politica estera e di sicurezza comune. »Altrimenti - ha osservato - l'Europa del 2000 produrrà un gigante economico, un nano politico ed un verme militare . Da parte di Fagiolo e di Cavalchini sono state illustrati i passi avanti che la presidenza italiana sta compiendo in fase di revisione di Maastricht mentre Bolaffi ha insistito sull'importanza di dare risposte efficaci e comuni anche ai problemi dei non cittadini europei ossia degli immigrati. Il capo di gabinetto del commissario Monti, Enzo Moavero, ha illustrato il pacchetto delle tre direttive sulla libera circolazione delle persone che rispondono alla filosofia del cosiddetto "primo pilastro" ossia quella del mercato unico.