Corriere della Sera pag 22
Il quotidiano Times ha pubblicato la lista, ma nel nostro paese diventare top è difficile
DONNE POTENTI, POKER ITALIANO
MILANO - Tra le cento donne più potenti del mondo, l'Italia entra in classifica con 4 nomi: il giudice Liliana Ferraro, l'eurodeputata Emma Bonino, la presidente della Rai Letizia Moratti e il presidente della Camera Irene Pivetti. E' la graduatoria stilata dal prestigioso "Times" ad accordare al nostro Paese il riconoscimento.
Il quotidiano britannico la settimana scorsa ha cominciato a pubblicare la graduatoria a puntate: 25 nomi ogni sabato a partire dalla centesima potente del mondo. Nel primo elenco figurava una sola italiana, 95/a, Ilda Boccassini, definita »magistrato di prima linea impegnata nella lotta alla mafia . Nella seconda parte della graduatoria pubblicata ieri ci sono le quattro italiane: Liliana Ferraro (52/a), Emma Bonino (58/a), Letizia Moratti (62/a) e Irene Pivetti (63/a). Liliana Ferraro, 52 anni, ha ereditato il posto dell'assassinato Giovanni Falcone alla direzione generale degli affari criminali del ministero della Giustizia, diventando - scrive il Times - la prima donna promossa ad un incarico così alto .
»Su Emma Bonino, 48 anni, non stupisce che da europarlamentare si sia fatta la fama di strenua paladina dei diritti umani e dei consumatori europei. In passato, aveva fatto campagne contro gli aborti clandestini, il nucleare, la pena di morte .
Letizia Moratti, 46 anni, è stata nominata - ricorda il Times - »presidente della Rai nel 1994 durante il governo di Silvio Berlusconi che voleva il consiglio di amministrazione dell'ente, da lui considerato un covo di sinistra, più spostato a destra .
Irene Pivetti, 33 anni, guida la Camera, prevalentemente costituita da deputati maschi, »con polso d'acciaio e disprezza la pomposità e lo sciovinismo maschili .
Conclude il Times: »La Pivetti ha un rapporto delicato con il Vaticano, che non è impressionato dalle sue critiche all'arcivescovo di Milano, uno dei possibili successori di Giovanni Paolo II .
Le quattro donne italiane sono l'eccezione che conferma la regola. Proprio ieri, a Roma, nel corso della cerimonia per la consegna del "Premio Marisa Bellisario" (insignite l'attrice Virna Lisi e Antonietta Muccioli), è stata presentata una ricerca in cui si mostrano le difficoltà che ancora esistono per fare carriera.
Alcuni dati: su 8 milioni e mezzo di donne che lavorano, solo 1 milione e 870mila ricoprono la carica di quadro. Appena il 6 per cento ha raggiunto una qualifica di dirigente nel settore pubblico, il 10 per cento nel privato e solo il 2 nelle banche.