Illustre Ministro Lombardi,
oggi l'associazione radicale "Esperanto" ha manifestato di fronte al Suo Ministero per chiederLe di:
- includere nel redigendo Piano Nazionale di Aggiornamento la possibilità, per insegnanti e scuole che lo vogliano, di aggiornarsi anche sulla Lingua Internazionale;
- far conoscere anche agli altri Paesi con i quali il Ministero intrattiene rapporti, quelli dell'Unione europea anzitutto, la circolare 126 del 10 Aprile scorso con l'annessa Relazione ministeriale sull'esperanto.
Questo perché crediamo che, continuando con le positive iniziative finora intraprese dal Suo Ministero sull'Esperanto, l'Europa possa finalmente trovare i suoi cittadini, anziché solo i suoi governi.
In un periodo di tenebre europee come quello odierno, l'Italia può avere un ruolo simile a quello della Francia dei lumi, alla Francia della rivoluzione culturale democratica. Ed un "tecnico" come Lei acquisire un ruolo politico storico di portata continentale: un "padre fondatore" dell'Europa dei cittadini.
Cittadini che, finalmente, potranno pensare di comprendersi grazie ad una lingua comune, anziché avere tra le mani "solo" una moneta, comune. Italiani che si vedranno finalmente proiettare in una dimensione federalista europea anziché separatista italiana.
Le avevamo fatto più di un mese fa le stesse richieste chiedendoLe un incontro per dirLe questo ed altro ancora, per fugare tutti i Suoi eventuali dubbi.
Non ci sono state né risposte né incontro: speravamo, questa volta, che manifestandoLe proprio "sotto casa" almeno quest'ultimo ci sarebbe stato.
Non è andata così, sembra Lei non ci fosse - così come i Sottosegretari peraltro -. C'era però, e c'è, proprio di fronte al Suo Ministero una piccola Madonna circondata da una miriade di "ex voto" lasciati per le tante grazie ricevute.
Abbiamo deciso, allora, di lasciarLe lo striscione con le nostre richieste proprio accanto a quei ringraziamenti marmorei come "PRO VOTO". Un "pro voto" che verremo a riprendere appena riusciremo ad avere, finalmente, un Suo positivo riscontro. Chissà che quella "Madonnina dell'Esperanto" non ci faccia il miracolo.
Distinti saluti, Giorgio Pagano