dal Corriere della Sera, venerdì 10 febbraio '95, pag.7.di Goffredo Buccini.
Pannella: Berlusconi è più adatto a un Quirinale riformato all'americana.
Roma. »Credo proprio che l'Italia potrebbe essere fiera di un confronto tra Dini e Prodi . Ha appena finito di tirare la volata al congresso dei suoi club, volata pirotecnica come da copione, »la destra è sempre più stupida politicamente, è sempre più violenta e mentitrice, il centro sempre più una palude democristiana...per questo noi riformatori lo facciamo subito questo congresso, dal 16 al 19 febbraio, perché c'è gran pericolo...l'Italia dei Santoro, dei Chiambretti, dei Barbato viene a insegnarci come si fa la par condicio . Va giù piatto: »Ora in tv sono tornati i dc, questo Paese è stato drogato per cinquant'anni dalla Dc e adesso D'Alema, Fini e Berlusconi hanno bisogno di farsi una "pera" democristiana. Chi se la fa con Martinazzoli, che con Buttiglione . E intanto fiuta l'aria Marco Pannella, avvolto nell'inappuntabile doppiopetto grigio, mordicchiando un sigaro toscano su una poltrona del Transatlantico. Dice: »Non bisogna fare come gli struzzi E pensa al Cavaliere, a Lamberto Dini (»E' molto ame
ricano, e io pure sono sempre stato un americano...con il K ), alla battaglia elettorale che verrà, a chi dovrà condurre la danza del Polo. Ci pensa a modo suo, con ampie circonlocuzioni mentali, ammonendo: »Questo è un ragionamento, non una sparata, sia chiaro .
Come lo vede Berlusconi?
»Io gliel'ho detto, durante due vertici gliel'ho detto: "Silvio, la verità è che tu non hai più voglia...e ce lo devi dire. O la voglia ti torna, oppure dobbiamo capire cosa si fa"
Gli rimprovera qualche errore?
»Guardi, noi abbiamo un rapporto ottimo, molto franco, io le cose gliele dico chiare chiare. E, insomma, è un problema di mestiere. Mi potrò sbagliare ma, ripeto, secondo me la presidenza del Consiglio, com'è in Italia, non è omogenea alla sua forza. Gliel'avevo detto già da tempo: devi scendere in campo nella corsa a una presidenza della Repubblica riformata, all'americana
Vabbè, ma gli errori?
»Beh, quella conferenza stampa famosa, di Previti, Fini e Casini, da cui io mi dissociai e che Berlusconi stesso smentì poche ore dopo...e il coordinamento, altrettanto famoso, sempre di Previti, Fini e Casini, da cui me ne sono andato. Le dico una cosa...
Dica...
»Quella sera c'era Letta che mi rincorreva perfino in ascensore, "accetta! accetta!" mi diceva. L'indomani mattina Silvio è dovuto tornare indietro pure sul coordinamento
Dini contro Prodi: un premier appoggiato in Parlamento dal centrosinistra contro un candidato premier sostenuto in campagna elettorale dal centrosinistra...
»Se Dini comprendesse l'importanza di fare anche l'impossibile per intendersi, pure umanamente con Berlusconi...ecco, di un confronto con Prodi il Paese potrebbe essere fiero
Ma una presidenza della repubblica all'americana non è cosa troppo di là da venire?
»Ecco, questa è un'altra condizione. Bisogna che lo schieramento chieda i voti perché entro un anno vuole una presidenza all'americana, un federalismo all'americana, un bipartitismo all'americana: con Berlusconi, candidato alla presidenza della Repubblica all'americana, come unico punto possibile di unità e di alleanza con noi. Ma noi dobbiamo essere forti, per questo facciamo la scelta del congresso, per trarne forza
Lei parla di due partiti, non di due poli.
»Eh. ormai ci battiamo da soli per il bipartitismo. Ormai tutti dicono che si è bipolari e non bipartitici, come se si vergognassero. Noi facciamo liste autonome, perché non siamo né incapaci come la destra, né imbroglioni come la sinistra. Vogliamo avere ovunque la possibilità di presentare i nostri candidati, ma mi auguro che sia sempre più possibile andare avanti nell'alleanza con Silvio
Insomma, non è un vostro ribaltone?
»Macché. Vorrei ricordare qualcosa. A settembre dissi che il nostro contratto, come con Amato e Ciampi, valeva fino a dicembre. E su Dini, per esempio, abbiamo votato a favore. Non solo: sulla finanziaria abbiamo appoggiato la linea Dini-Berlusconi contro la linea Mastella
Cosa le piace di Dini?
»Intanto ha vissuto un'esperienza mondiale. Poi s'è fatto da sé, i suoi erano poveri davvero. Ma s'è costruito questo stile straordinario...Ed è ambizioso, ha l'ambizione di governare. Vede, le ambizioni dei politici sono pericolose, ma un politico senza ambizioni è una catastrofe. Prodi è diverso, ha una concezione organicistica, irizzerebbe l'Italia
Al Congresso?
»Ripresenteremo i referendum che la Corte costituzionale ha fatto fuori in passato. Ne sceglieremo quindici su una trentina, due solo sull'aborto, e andremo all'assalto contro una giurisprudenza che ha sconvolto l'istituto referendario
D'accordo, ma chi inviterebbe a intervenire all'Ergife?
»D'Alema, Bertinotti, Berlusconi e Fini
Prodi?
»Concorderemo con lui su uno spazio
E Buttiglione ?
»Magari un'altra volta... .