Roma, 5 ottobre 1995
LE DICHIARAZIONI DELL' ON.RUFFINO SVELANO FINALMENTE I REALI INTERESSI DEL PDS SULL'OBIEZIONE DI COSCIENZA.
Se agli obiettori non vengono garantite reali possibilità di differenziare e manifestare la propria scelta, appare strumentale costringerli ad un aggiuntivo periodo di addestramento.
Il sospetto è che il PDS intenda dotare gli enti locali e le associazioni pubbliche o private di manodopera a costo zero per un ulteriore periodo di due o tre mesi.
Inaccettabile è poi l'atteggiamento di chi, dichiarandosi difensore della soggettività del diritto all'obiezione di coscienza, da spazio alle deliranti tesi di chi crede che ciascuno dovrebbe maturare la propria scelta immediatamente dopo il primo vagito.
I disincentivi all'obiezione di comodo, spesso sbandierata dai vertici delle gerarchie militari, vengono da una seria organizzazione del servizio civile che passa necessariamente per la ridiscussione del sistema di difesa militare nazionale ed internazionale; ma forse così cadrebbe una delle maggiori giustificazioni agli enormi sprechi ed alle inefficienze del pachiderma Difesa, che evidentemente questi mercanti di libertà e di diritti non vogliono importunare.