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Conferenza Movimento club Pannella
Palumbo Stefano - 20 novembre 1995
PANNELLA: LETTERA APERTA A ANTONIO DI PIETRO, CHE SARA' PUBBLICATA DOMANI SU "L'OPINIONE" (PREGHIERA DI CITAZIONE).
LA SCELTA FRANCESE E' CONTINUISTA, PARTITOCRATICA, POLITICISTICA;

IL DOTTOR DI PIETRO HA PROPRIO DI GIA' SCELTO QUESTO CAMPO?

NOI SPERIAMO PROFONDAMENTE DI NO.

Roma, 20 novembre 1995

"Prendiamo atto della secca dichiarazione del dottor Di Pietro, con la quale sembra aver fatto una scelta davvero fondamentale; speriamo non definitiva.

Innestata nella situazione storica italiana, nella sua articolazione del potere e dei poteri, infatti, la scelta 'francese' è assolutamente contrapposta a quella 'anglosassone' o 'americana'. Essa è una scelta continuista, per molti versi reazionaria, di pretta e profonda natura partitocratica. Tutti i poteri italiani, a cominciare da quelli dominanti nel mondo dell'economia, dell'impresa, della finanza, del commercio, della comunicazione scritta ed audiovisiva, sono poteri storicamente di regime; ne sono il prodotto oltre che causa.

Il regime partitocratico, corporativista, statalista, assistenzialista, corrotto e corruttore di sua natura, non è stato affatto il prodotto di coloro che oggi vengono criminalizzati, magari giustamente tanto quanto in ritardo o in malo modo, ma proprio dei cosiddetti 'padri della Repubblica'.

I Riccardo Lombardi, gli Ugo La Malfa, i Lelio Bassi, gli Amintore Fanfani e i Dossetti, gli Aldo Moro sono essi i costruttori, gli edificatori, di un regime partitocratico, delle fazioni, delle corporazioni, delle doppie verità e delle doppie 'legalità', quelle scritte e quelle 'materiali'.

Temiamo che il dottor Di Pietro pur avendo potuto constatarlo proprio nell'attività che con tanta forza e chiarezza lo ha reso giustamente popolare, decidendo di approdare in politica, non vi abbia riflettuto a sufficienza. Sicché se la sua scelta "francese" fosse confermata, egli non potrebbe, in effetti, non trovarsi altrove che nell'immensa e potente palude conservatrice, irizzata e irizzante, che non a caso sarà probabilmente l'approdo anche per le componenti più vecchie e democristiane del cosiddetto, e defunto, Polo delle Libertà e del Buongoverno.

Ci auguriamo che il dottor Di Pietro abbia, o si dia, il tempo di riflettere ancora. La scelta 'americana', oltre tutto, è quella che consente ai cittadini, ed a chi è impegnato in politica non in quanto professionista del potere, quella conoscenza delle regole del gioco, a condizione che siano semplici, chiare, tassative, 'sportive', al quale possono partecipare, ed appassionarsi.

Intanto mi consenta il dottor Di Pietro, visto che esprime scelte così nette e precise su tanta parte della 'problematica' politica, di chiedergli cosa abbia fatto, o intenda fare, a proposito della terza campagna referendaria in corso, dei 20 quesiti che sono sottoposti all'opinione della gente, degli 'attentati ai diritti politici dei cittadini' compiuti e tuttora flagranti. Se, insomma, egli li abbia firmati, in tutto o in parte, se intenda farlo, o se prodianamente intenda ignorarli, non essendo libero di prenderli in considerazione".

 
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