Caro Remo,la tua proposta eÆ interessante quando parli di un assetto federalista del movimento. Al congresso Nazionale, nel mio intervento (che allego) ho parlato di collegamento con gli altri Clubs e di federalismo- (mezzi e fini).
Bisogna riflettere su uno statuto, perö, un po' piuÆ snello e leggero di quello da te proposto: assemblea, iscritti - direttivo regionale- coordinamento Presidenti Clubs!!!
Ti dico subito che sono contrario a questo ômarinismoö e ôbarocchismoö delle istituzioni!
Bisogna fare una SCELTA: propendo per il Direttivo unico regionale (lÆinsieme dei direttivi dei Clubs).
Mi va benissimo il logos ôRiformatori per le Marcheö.
Auguri, alla prossima. Non mollare!
-Andrea Panzini
Intervento al secondo Congresso del Movimento dei Club Pannella-Riformatori di Andrea Panzini, Tesoriere del Club Pannella-Riformatori ôEnzo Tortoraö Ancona ôin diretta su radio Radicale)
Roma, 7 gennaio 1996
Buongiorno a tutti i Congressisti e a chi ci ascolta da Radio Radicale.
Dunque. I problemi dei Clubs, del Club di Ancona, da quanto ho potuto ascoltare in quesiti giorni, sono quelli della ricerca di un dialogo tra i diversi club in Italia. Ho ascoltato delle proposte: sarebbe un diritto nostro, degli iscritti, quello di avere il tabulato completo di tutti gli iscritti a livello italiano in modo che possiamo decidere noi con chi parlare e non doverci rivolgere sempre alla Sede di torre Argentina (Roma).
Siamo dÆaccordo con la proposta che ha fatto il nostro gruppo dirigente di allacciare un contatto con ôAgoraÆ telematicaö in modo che potremo giocare su due fronti: sulle piazze delle nostre cittaÆ e anche sulla piazza della telematica (AgoraÆ = piazza).
In questo senso potremo attuare sempre di piuÆ un FEDERALISMO politico, percheÆ se il Club eÆ il mezzo con il quale noi facciamo politica ed il federalismo eÆ uno dei fini che noi ci proponiamo, il nostro ômezzoö deve prefigurare questo ôfineö.
Quindi adesso, appena torniamo a casa, vogliamo essere non solo degli ôoperaiö come siamo stati (e come li siamo stati!) di questa impresa che chiamiamo Riforma Radicale, ma vogliamo essere anche ôimprenditoriö di questa impresa (ecco il socialismo liberale).
Ci va bene essere operai della Politica ma vogliamo essere anche imprenditori di Politica a livello locale. Per ciö il Club eÆ uno strumento eccezionale. Voglio sentire come si svilupperaÆ questa posizione nel Congresso. Sono dÆaccordo che bisogna tornare per le strade con i ôtavoliö percheÆ - altrimenti - non riusciremo a fare controinformazione soprattutto per quanto riguarda le televisioni; mentre, se saremo sui marciapiedi, ancora una volta le persone ci ri-conosceranno.
Perö con la possibilitaÆ di fare, di essere imprenditori della nostra Politica. Quindi Politica a livello locale; fare CULTURA. (Bellissimo!).
I miei compagni di Ancona sanno quanto io sono ritornato su questo; ci siamo attaccati, ci siamo confrontati anche moto duramente; sono stato molte volte anche un po' pesante; mi sono lasciato con-vincere: va bene, facciamo la Sede ad Ancona. PercheÆ io ho una mia idea molto precisa sulle sedi dei Partiti.
Sta diventando anche una mia convinzione: cerchiamo di creare un contenitore che possa costruire per Ancona, e per gli altri Clubs, un coordinamento soprattutto ôtecnicoö.
Quindi dovremo comprare un fax, comprare una fotocopiatrice etc.
Un accenno ad altre persone che ad Ancona ci sono state vicine, ci hanno aiutato in mille modi che Corrado Sassaroli non ha potuto, per motivi di tempo, ricordare: spero che mi ascoltino da Radio Radicale, li saluto e li abbraccio: lÆamico di Enzo Tortora Valerio Torreggiani, Sandro Turchetti, Liliana Gallo, Naomi Ottaviani, il mio amico Fabiano Ferraioli, Elisabetta e Patrizia Ascoli: oltre al Sig. Walter Simoncini che eÆ venuto ad aiutarci agli ultimi tavoli e ci ha dato un aiuto molto concreto.
Concluderei con questo: vorrei che soprattutto Marco Pannella comprendesse quello che io ho appena detto poco faÆ.
Non eÆ per stanchezza, percheÆ io non sono stanco di fare i referendum! Se decidiamo, perö, di proporre al Paese altri temi facciamolo non subito.
Stiamo per strada per raccogliere le firme contro il Presidente della Repubblica e facciamo informazione con i tavoli, ma non da subito: questa eÆ la mia posizione.
Per avere un certo periodo di tempo, un periodo di tempo certo, per essere un po' di piuÆ - a livello locale - imprenditori della nostra Politica; che eÆ quello che tutti, io penso, a livello singolo vogliono fare. E lo so perfettamente.
Poi ricordo Claudio (Forcina) il compagno di Rifondazione Comunista che eÆ stato non solo cacciato di nostri tavoli ma eÆ stato linciato e attaccato dal suo ôdirigenteö anche a livello personale e davanti a tutti; percheÆ rischia di perdere il posto di lavoro. Il dirigente di R.C. ha tirato fuori sue vicende personali, sentimentali, di lavoro, etc.
Purtroppo abbiamo dovuto assistere a questa scena.
Spero che quello che ho detto verraÆ riproposto anche da altre persone (cioeÆ non solo ôoperaiö ma anche ôimprenditoriö).
Adesso eÆ anche giusto che in un momento di festa io vi offra un mio piccolo contributo: questa eÆ una poesia di Silvano Paganelli, un poeta che era un radicale, che faceva i digiuni negli anni 70 per tirar fuori dalle galere i cittadini in galera per reati di opinione (era un carissimo amico di Corrado Sassaroli).
Scrisse questa poesia che spero potraÆ aiutare forse tutti noi a continuare a vivere in questa societaÆ.
(Voglia)
anche oggi
il sole eÆ giaÆ liÆ
prendiaÆmone una fetta
e spalmiaÆmoci sopra
la nostra calda delicata
violenta luminosa
giaÆ nuova
voglia
dÆamore