Roma, 15 ottobre 1997
Nel processo relativo ai fatti di P.zza Navona, l'udienza tenutasi quest'oggi a partire dalle ore 15 è stata dedicata all'esame della "perizia" disposta dalla VII Sezione Penale del Tribunale di Roma, per accertare l'effettivo grado di "offensività" della sostanza sequestrata a Pannella (2,6 grammi di hashish).
I periti indicati dal Tribunale, Professori Enrico Malizia e Eugenio Muller hanno riferito, sulla base di una ampia bibliografia, lo stato delle conoscenze scientifiche sugli effetti e sulla pericolosità del consumo di cannabis.
Dalla perizia si evince che non è possibile- come aveva richiesto il Tribunale- valutare l'esatta quantificazione di singole "dosi droganti", poiché l'effetto drogante è riferibile solo ad un consumo intensivo e continuativo. D'altra parte, i periti hanno ribadito che non è praticamente mai dato di riscontrare nei consumatori effetti di dipendenza fisica da cannabis, se non a dosaggi "abnormi", ottenuti solo in condizioni sperimentali e/o di laboratorio, e di fatto estranei all'uso comune. La quantità minima per indurre dipendenza sarebbe cioè pari a 210 mg al giorno di principio attivo (da non confondere con il peso "lordo" della sostanza) consumato quotidianamente e continuativamente per parecchie settimane; di fatto si tratterebbe di una quantità pari a quella contenuta- secondo gli stessi periti- in 8/9 spinelli, e comunque superiore a quella ceduta gratuitamente da Pannella nel 1995 a P.zza Navona .
Inoltre, Malizia e Muller hanno sottolineato che, anche in caso di consumo "abnorme", la sintomatologia dell'astinenza da cannabis è assai più simile a quella prodotta nei tabagisti a seguito della sospensione del fumo di tabacco, che a quella da alcool o da oppiacei.
Richiesti di rispondere sul "passaggio" dal consumo di cannabis a quello di droghe pesanti, hanno precisato che, quando si verifica, è da addebitarsi essenzialmente alla contiguità dei mercati illegali delle diverse sostanze proibite.
Il processo riprenderà il 10 marzo alle ore 15.