Appunto, Landi.A me sembra che debba farsi un passo in piu', nel ragionamento.
Ad onta delle chiacchiere di troppi, in giro, in giri estranei a quelli nostri, il Tribunale ex-Yugoslavia e e quello permanente ancora da ratificare hanno in primo luogo una qualita', che e' quella principale, piu' dirompente. Ed e' quella dell'avere sottratto una frazione di sovranita' agli stati. Il punto e' quello, e credo che questo imponga una capacita' di adeguarvisi nelle analisi che si compiono.
Come si concilii - e non soltanto in prospettiva - l'essere sottratta agli stati la competenza giurisdizionale su alcuni reati con la nozione stessa di stato, non si comprende.
Ed e' vero, appunto, che il sistema delle Nazioni Unite non funziona, fa acqua da tutte le parti, patisce le conseguenze del principio del diritto di veto, ecc... ma e soprattutto vero che quel sistema li' patisce in primo luogo la inadeguatezza dello stato come lo conosciamo, e che e' probabilmente l'unica cosa rimasta identica a se stessa da qualche secolo.
Voglio dire a Claudio che ci possiamo inventare tutte le forme di autorita' e istituzioni sovranazionali e internazionali - ma la Nato non e' giuridicamente sovranazionale....; ma se non prendiamo di petto prima o poi la adeguatezza dello stato alla vita di oggi delle persone, della economia, del diritto e del resto, credo non andiamo da nessuna parte.
Hai fatto bene a cogliere il punto del de iure condendo: siamo in quella fase li'. Purche' di ius si tratti. Di ius, e non di ius naturalis, o di mera consuetudine. Infatti i tribunali internazionali hanno sterzato rispetto alla caratteristica fondamentale del diritto internazionale proprio per essere entrati a tagliar via dalle mani degli stati un pezzo di ordinamento, di sovranita'.
Ora, passi in avanti sulla stessa strada sono tanto logici quanto necessari.