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Mellini Mauro - 1 marzo 1967
In merito al progetto Fortuna
Responsabilità dell'on. Zappa

di Mauro Mellini

SOMMARIO: Le tergiversazioni dell'on. Zappa, Presidente della Commissione Giustizia, sono la causa principale dei tentennamenti che continuamente la legge Fortuna deve subire e che potrebbero determinare l'impossibilità dell'approvazione del disegno di legge in questa legislatura, ciò è tanto più grave ove si consideri l'urgenza con la quale andava tutelata la dignità e la sovranità dello stato italiano in seguito all'inammissibile intervento del Papa nell'attività del Parlamento italiano.

(BATTAGLIA DIVORZISTA N. 5, marzo 1967)

Alla Camera l'"iter" parlamentare del progetto Fortuna continua a subire le incertezze e i tentennamenti del Presidente della Commissione Giustizia on. Zappa. Dopo il voto favorevole della Commissione affari Costituzionali, anziché provvedere immediatamente alla ripresa della discussione per guadagnare il tempo perduto per una eccezione rivelatasi inconsistente e respinta con un voto chiaro e netto, Zappa, che pure aveva dichiarato che non avrebbe aderito al ventilato "abbinamento" della legge Fortuna al progetto Reale, escogitato come espediente per l'insabbiamento e la rottura della maggioranza delineatasi attorno alla legge sul divorzio, ha tirato per le lunghe per circa un mese. Le tergiversazioni del presidente della Commissione Giustizia sono tanto più gravi, in quanto, dopo l'inammissibile intervento del Papa nell'attività del Parlamento Italiano, la tutela della dignità e della sovranità dello Stato esigenza che si proseguisse subito sulla discussione senza tener conto delle ingerenze esterne.

Mossa finalmente all'ordine del giorno nella seduta del 21 febbraio il d.d.l. Fortuna non ha potuto essere discusso, perché contemporaneamente erano state portate in commissione molte altre proposte di legge.

La responsabilità dell'On. Zappa è in questa situazione, evidente. Evitando ogni gesto che possa essergli addebitato come diretto ad ottenere l'insabbiamento sembra che egli confidi nella forza d'inerzia per uscire dall'"impasse".

Si è detto che l'atteggiamento di Zappa sia determinato da preoccupazioni relative alla maggioranza governativa. Non è escluso che egli cerchi di trovare in tali preoccupazioni una copertura. Certo è che l'on. Ballardini che appartiene al suo stesso partito, non ha subito alcuna pressione né tanto meno l'ha tollerata.

Di recente l'On. Zappa non ha esitato a prendere apertamente posizione in difformità delle decisioni del suo gruppo parlamentare sulla questione della Federconsorzi. Se sulla questione del divorzio ha preso un atteggiamento tanto più prudente di un altro esponente socialista si deve pensare che ciò sia dovuto esclusivamente ad una sua personale inclinazione.

E' all'On. Zappa, a lui personalmente, che dobbiamo chiedere conto di un ritardo che potrebbe compromettere la discussione in aula in questa legislatura. Alle forze politiche che hanno concorso alla chiara vittoria alla Commissione Affari Costituzionali, dobbiamo chiedere di non lasciare che le tergiversazioni di Zappa avviliscano e disperdano i frutti che essa ha prodotto.

 
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